Innovazione tecnologica, digitalizzazione, trend demografici e decarbonizzazione. Sono temi tanto attuali quanto indubbi protagonisti dei prossimi anni. Per questo è fondamentale che i player finanziari li considerino nel momento della pianificazione finanziaria e della costruzione dei portafogli. A questi temi è strettamente connessa anche un’altra importante questione: l’aggiornamento delle competenze umane. Nella complessità del contesto attuale aggiornarsi e innovare richiede uno sforzo collettivo di studio permanente, ma vuol dire anche osservare con occhio attento gli eventi principali che si stanno verificando a livello globale e locale. “Nel caso dell’Italia significa cercare di uscire dal loop della crescita del debito pubblico. E per farlo il Paese ha bisogno di interventi strutturali e sistemici a livello politico. Il governo Draghi era sulla giusta strada in questo senso”, ha così affermato l’economista statunitense Alan Friedman nel suo intervento di apertura della seconda giornata dell’EFPA Italia Meeting 2023.
Dal confronto tra i membri del Comitato Scientifico EFPA Italia, che ha animato la prima parte dell’evento, è emerso che l’aggiornamento delle competenze, soprattutto in un mondo così complesso, passa dalla formazione, che deve essere il centro dell’organizzazione del lavoro dei consulenti. Secondo il Comitato, il sistema finanziario in generale, e le case mandanti in particolare, dovrebbero investire soprattutto nella formazione dei giovani, per permettere un ricambio generazionale che promuova e garantisca un livello di competenze alto.
Gli effetti dei trend demografici sulla pianificazione finanziaria e dei portafogli
Tra i temi da mettere sotto lente nel percorso di formazione e di aggiornamento delle competenze dei playerfinanziari, ai trend demografici spetta uno spazio speciale. L’invecchiamento della popolazione, infatti, è sotto gli occhi di tutti. E l’Italia, secondo l’ISTAT, è diventato un caso di studio mondiale in tal senso, avendo un tasso di natalità di 1,24 figli per coppia e il 30% di famiglie unipersonali (dati 2020). La struttura della famiglia, quindi, sta cambiando, nel nostro Paese come altrove, caratterizzandosi sempre di più per la presenza di molte persone anziane e sole.
Ma tutto questo che ripercussioni può avere sulla pianificazione finanziaria e sui portafogli? È una delle domande che si pone il team Strategic Advisory Solutions (SAS) di Goldman Sachs AM di cui Simona Gambarini, Senior Market Strategist, è membro. Come sottolinea l’esperta, insieme al collega Emanuele Negro, Executive Director e Global Client Business di Goldman Sachs AM, i trend demografici da sempre influenzano le scelte degli individui e della società nel suo complesso. Nel caso degli investitori ciò è ancora più vero, dato che per definizione devono interessarsi di fenomeni del medio-lungo termine, di cui i trend demografici fanno parte.
Sebbene non siano i soli fattori sociali che influenzano la crescita pubblica e l’approccio di investimento, i dati demografici hanno effetti diretti su queste aree poiché qualsiasi cambiamento nella popolazione può influenzare fattori come il tasso di crescita, la produttività, il tenore di vita, i consumi e gli investimenti. Questo aspetto diventa particolarmente importante per Paesi come l’Italia, e l’Europa in generale, che sono interessanti da un incessante invecchiamento demografico. Al contrario, altri Stati situati per lo più in Africa e alcuni in Asia stanno vedendo un continuo aumento della popolazione, ad eccezione della Cina, anch’essa in fase di invecchiamento, fenomeno che avrà ripercussioni rilevanti sull’intero sistema globale essendo tra le economie più influenti.
Quali possibili soluzioni adottare per scongiurare un futuro caratterizzato da una riduzione della crescita economica e della produttività causata dall’invecchiamento della popolazione? Secondo gli esperti di Goldman Sachs AM, risposte efficaci possono essere lo stimolo dell’immigrazione, l’impiego di risorse inutilizzate nell’economia (come la partecipazione femminile nella forza lavoro) e l’aumento dell’età pensionabile. “Soluzioni poco ottimali che richiedono sacrifici non indifferenti, che potrebbero però garantire un aumento della produttività mondiale dell’1,5% in 10 anni e del PIL globale annuale del 7%”, evidenzia Simona Gambarini.
Altre tendenze a lungo termine da considerare nelle analisi economiche e di portafoglio, sono la decarbonizzazione, la deglobalizzazione e l’intelligenza artificiale (IA). Secondo i due analisti, l’intelligenza artificiale in particolare è nella sua fase di massima espansione e implementazione, con grandi incrementi di produttività. A beneficiare delle innovazioni del settore saranno alcuni Paesi più di altri, a seconda del contesto economico e degli incentivi governativi. Non stupisce, quindi, che i primi beneficiari saranno Stati Uniti e Cina, mentre le stime sull’Unione Europea al momento sono piuttosto al ribasso.
Stato dell’arte dell’IA nella consulenza finanziaria italiana
Fatta luce sull’importanza di considerare il tema dell’intelligenza artificiale nelle fasi di pianificazione finanziaria e asset allocation, l’evento ha dedicato un panel allo stato dell’arte dell’intelligenza artificiale nel settore della consulenza finanziaria in Italia. Per analizzare il contesto, Nicola Ronchetti, Founder & Ceo di FINER Finance Explorer, ha mostrato i risultati di una recente indagine da cui è emerso quanto ci sia ancora da fare nel nostro Paese in termini di integrazione dell’IA nel sistema. Ma non solo: anche il livello di conoscenza del tema, sia dei consulenti e private banker (17%), sia degli investitori finali (15%), è piuttosto basso. I più preparati sono i professionisti con un portafoglio consistente e gli investitori più giovani.
Un gap che va colmato per cogliere le numerose opportunità che offre l’IA al settore. In primis, la gestione ottimale del tempo che l’intelligenza artificiale può garantire ai consulenti, che può essere speso a favore dei clienti. Ma anche la riduzione dei costi e l’aumento di produttività è un aspetto importante. Opportunità che, secondo Enrico Maria Cervellati, Ceo & Founder di EMC3 Solution, possono essere colte “solo se l’IA viene usata in modo proattivo e non passivo”.
Proattività, competenze e conoscenze sono le parole chiave anche per Federico Gerardini, Responsabile Direzione Commerciale di Zurich Bank, che però nel suo intervento ha ricordato anche un altro punto ampiamente affrontato all’edizione 2022 dell’EFPA Italia Meeting: l’inserimento di sempre più giovani nella rete. “I giovani sono fondamentali perché parlano la stessa lingua dei nostri figli, che sono i clienti di domani”, ha spiegato Gerardini.
Non bisogna, quindi, vedere l’intelligenza artificiale come una minaccia, ma anzi come una risorsa, come sottolineato dal presidente di EFPA Italia Marco Deroma nel suo discorso: “L’intelligenza artificiale e quella generativa ci pongono ogni giorno davanti all’incognita del cambiamento, con tutte le sfide e le conseguenze che l’accoglimento dell’IA avrà per il settore. Efpa Italia, in linea con quella che è la sua mission, guarda al cambiamento in maniera propositiva. Le preoccupazioni per l’impatto che queste nuove tecnologie inevitabilmente avranno sulla nostra professione, non devono intimorirci, ma al contrario incoraggiarci a puntare sulle competenze uniche che distinguono il ruolo del consulente finanziario, enfatizzando l’importanza di continuare ad aggiornarci. Per questa ragione possiamo accogliere positivamente, seppure con tutte le cautele del caso, le innovazioni. In questo modo, in futuro, potremo continuare ad essere noi consulenti i protagonisti e gli artifici dell’evoluzione della professione”.