In un momento particolarmente complesso come l’attuale, nel quale crisi umanitarie acuite dalle guerre si intrecciano con una situazione economica che presenta diversi fronti di criticità, tirare fuori l’asso dalla manica che possa aiutare a decifrare la realtà non è affatto un’ipotesi da scartare. Nel nostro caso l’asso nella manica può essere rappresentato dall’Intelligenza artificiale (AI), quell’insieme di algoritmi che hanno l’obiettivo di permettere ai computer di pensare e reagire come esseri umani. Uno strumento particolarmente utile nella professione di consulente finanziario nella quale è importante riuscire a discernere un quantitativo elevato di fattori per comprendere quali possano essere le migliori opportunità di investimento e al contempo come evitare i rischi più rilevanti. E sulle potenzialità dell’Intelligenza artificiale (AI) applicata alla professione di consulente finanziario si è parlato in occasione della prima giornata dell’EFPA Italia Meeting 2023, tenutosi a Firenze tra il 12 e il 13 ottobre.
“In un momento storico come quello attuale, caratterizzato da eventi che portano a trasformazioni profonde, il consulente”, ha osservato Marco Deroma, presidente di EFPA Italia, “può potenziare le proprie competenze con strumenti come l’Intelligenza artificiale, senza tuttavia mai perdere la propria identità di professionista con una capacità unica di mettere al servizio dei clienti le proprie conoscenze e di fornire standard elevati di consulenza, semplificando al contempo la realtà economica, storica e sociale per renderla fruibile per il cliente”. Il tutto affiancato da un continuo aggiornamento, che non si basa solo sui nuovi strumenti tecnologici, ma anche sulle competenze sviluppate attraverso i corsi e le certificazioni, come quella EFPA ESG, che ha arricchito le competenze di circa 10 mila consulenti sulle tematiche ambientali, sociali e di governze, chiave di lettura sempre più importante per discernere la realtà attuale.
Un binomio di successo quello tra l’intelligenza artificiale e quella umana, dove la prima non è destinata in alcun modo a sostituire le caratteristiche intrinseche e non ancora replicabili della mente dei professionisti del risparmio, ma ad affiancarla per potenziarne le capacità. In una logica “trasformativa, più che sostitutiva”, come ha ricordato Pietro Lanza, Technology banking and insurance director di IBM Italia
Il consulente deve comprendere i vantaggi dell’IA in questa fase di espansione iniziale, padroneggiando l’uso delle piattaforme di intelligenza artificiale per innalzare il proprio livello culturale e per trasmettere le proprie competenze ai clienti. “Ma poi c’è tutta la capacità del consulente di avvicinare e comprendere i sentimenti e le aspettative del cliente anche a un livello emotivo e aspirazionale, oltre che tecnico e numerico, che rende il professionista indispensabile nella relazione con il cliente” puntualizza Luigi Conte, presidente di Anasf.
Quindi non bisogna cadere nel tranello dell’IA, abbandonandosi completamente ad essa e mettendo da parte le caratteristiche che rendono l’intelligenza umana insostituibile. A mettere in guardia da questo rischio è Coleman Kendall, Chief Economist, Marshfield Associates, che evidenzia come “l’intelligenza artificiale è certamente molto utile perché sa parlare. Tuttavia, gli umani, e quindi i consulenti, sanno ascoltare. L’IA dà la stessa risposta a tutti, l’umano no e deve essere conscio del proprio vantaggio affinando la propria capacità di ascolto”.
Della stessa opinione è Giorgio De Rita, Segretario Generale di Censis, che sottolinea anche come “l’IA, nonostante stia vivendo un’accelerazione straordinaria negli ultimi mesi e anni, ha alcuni limiti. Oltre a non ascoltare, utilizza parole già dette perché sono le parole di altri, mentre l’umano è in grado di innovare continuamente il linguaggio”.
I due esperti, poi, concordano su un altro punto. Nonostante i tempi difficili, l’uomo sarà in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale per metterla al servizio delle proprie competenze ed esigenze e per sfruttarla per creare soluzioni ad hoc a domande che richiedono spiegazioni differenziate. Aspetto particolarmente rilevante per il cliente finanziario che deve saper rispondere ai bisogni di ciascun cliente.
Per quanto riguarda i vantaggi principali dell’IA, non vanno trascurati quelli economici e che possono essere applicati anche nell’ambito della sostenibilità. Come evidenziano Luca Chiarella, Sales Director e Flora Dishnica, Product Specialist di Pictet AM, “la macchina, acquisendo l’abilità di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, può avere grandi impatti su produttività e aziende. Un esempio recente di output positivo dell’integrazione dell’IA in un contesto aziendale è quello di Terna, che ha creato un meccanismo di intelligenza artificiale per una gestione ottimizzata dell’energia”.
La questione dell’ottimizzazione è centrale secondo gli esperti di Pictet proprio in un momento, come quello attuale, in cui “i cambiamenti climatici stanno mutando l’approvvigionamento di risorse naturali, materie prime ed energia. Studiare i limiti planetari e investire nelle tecnologie come l’IA in grado di riportarci indietro efficientando e migliorando il processo produttivo è l’unica via”, concludono i due.
Infine, così come era emerso all’EFPA Italia Meeting 2022 incentrato sul tema del metaverso, cogliere i miglioramenti delle innovazioni tecnologiche è fondamentale, tenendo sempre a mente però il valore aggiunto rappresentato dall’intelligenza umana. E ciò è particolarmente vero per le professioni dove la relazione svolge un ruolo primario, come nel caso dei consulenti finanziari.