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European Fashion Alliance

Moda e sostenibilità, un binomio possibile secondo l’EFA

Il settore della moda, da tempo sotto i riflettori per il suo impatto ambientale e sociale, vive un momento di profonda trasformazione. Un recente report della European Fashion Alliance (EFA) ha dipinto un quadro complesso dell’industria, delineando le sfide e le opportunità legate alla transizione verso una moda più sostenibile.

Aumenta la consapevolezza etica e ambientale delle aziende

Il 66% degli intervistati ha riconosciuto l’esistenza di una percezione negativa da parte dell’opinione pubblica, legata principalmente a carenze etiche e di sostenibilità ambientale. I social media, i mezzi di informazione e numerose inchieste svolte sull’industria della moda hanno infatti generato nei consumatori una maggior attenzione nell’acquisto di capi. Il report evidenzia una crescente consapevolezza delle aziende sulle criticità del settore ed una forte volontà di cambiamento per migliorare le proprie pratiche.

Tuttavia, la transizione verso modelli di produzione più sostenibili si scontra con una serie di ostacoli. Le normative europee, pur essenziali per guidare il settore verso pratiche più responsabili, presentano una complessità che rende difficile l’adeguamento, soprattutto per le piccole e medie imprese. A ciò si aggiungono la carenza di competenze specifiche in ambito di sostenibilità e i costi elevati legati all’adozione di tecnologie e materiali innovativi. Inoltre, l’assenza di standard uniformi a livello europeo rende difficile la valutazione comparativa dei prodotti e la comunicazione trasparente verso i consumatori. Nonostante queste sfide, il settore mostra una forte volontà di cambiamento, come evidenziato dall’impegno di molti brand nel migliorare le proprie pratiche.

Una roadmap per la moda sostenibile

Per affrontare le sfide del settore viene delineata una roadmap per superare gli ostacoli attuali e accelerare la transizione verso una moda più sostenibile. Tra le proposte più rilevanti spiccano la semplificazione delle normative esistenti, affiancata da un potenziamento degli strumenti e delle risorse a disposizione delle imprese. Parallelamente, è fondamentale investire nella formazione di nuove figure professionali specializzate nella sostenibilità e nella circolarità, al fine di colmare il gap di competenze attualmente presente nel settore. 

Alle PMI della moda viene dedicato un programma speciale, infatti pur essendo custodi di un patrimonio artigianale e di produzioni più sostenibili, sono spesso le più sfavorite di fronte alle nuove sfide del settore. La mancanza di risorse economiche e umane le rende più vulnerabili di fronte alle normative e alle tecnologie emergenti. Nel report si segnala la necessità di un sostegno mirato, attraverso misure finanziarie agevolate e programmi di accompagnamento, per aiutare le PMI a intraprendere un percorso di transizione verso modelli di produzione più sostenibili.