A margine della Quinta Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi meno sviluppati, Qu Dongyu, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), e Gerd Müller, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO), hanno lanciato l’acceleratore di trasformazione dei sistemi agroalimentari (ASTA), un programma globale progettato per aiutare i Paesi meno sviluppati a rendere i loro sistemi alimentari più inclusivi, sostenibili e resilienti, promuovendo partenariati e generando investimenti del settore privato.
L’ASTA ha quindi l’obiettivo di aiutare i Paesi a passare da raccomandazioni e strategie di massima per i loro sistemi agroalimentari all’attuazione concreta per ottenere un impatto misurabile. Per questo motivo, il programma sarà particolarmente importante per i Paesi meno sviluppati, dove molteplici ostacoli spesso rallentano le trasformazioni da attuare urgentemente sui sistemi agroalimentari e dove sono essenziali soluzioni integrate basate su collaborazioni interministeriali e tra settore pubblico e privato.
Il programma promuove inoltre investimenti conformi agli SDG necessari per queste trasformazioni, progettando e facilitando l’attuazione delle cosiddette soluzioni di “blended finance”. Con la finanza mista, fondi pubblici limitati vengono utilizzati per ridurre il rischio di investimenti più ampi del settore privato, ad esempio finanziando modelli di “business proof-of-concept” o fornendo strutture collaterali innovative.
Un esempio in cui il modello ASTA è stato testato con successo è il Suriname, dove sono stati garantiti finanziamenti pubblici per 4,55 milioni di dollari (2,25 milioni di dollari dal Fondo congiunto per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) per promuovere 8 milioni di dollari di investimenti privati per trasformare la catena del valore dell’ananas del Paese.
L’ASTA è il primo elemento centrale di una nuova collaborazione tra la FAO e l’UNIDO. In occasione del lancio, Gerd Müller dell’UNIDO ha dichiarato che “L’ASTA identifica le opportunità di investimento e aiuta a incanalare tali investimenti nelle catene del valore alimentare… Con tali sforzi, la FAO e l’UNIDO sono partner naturali. Le nostre competenze e i nostri sforzi si completano a vicenda”, aggiungendo: “Sono molto orgoglioso della nostra collaborazione con la FAO”.
“Affrontare il futuro dei sistemi agroalimentari richiede una visione olistica che abbracci molti temi, come la crisi climatica, la produzione agricola, l’efficienza della catena del valore, l’inclusione, la nutrizione, l’uso del territorio e la biodiversità, tra gli altri. ASTA offre uno strumento concreto per aiutare i Paesi a realizzare l’obiettivo della trasformazione dei sistemi agroalimentari”, ha aggiunto Qu della FAO.
La collaborazione tra le due organizzazioni delle Nazioni Unite dovrebbe espandersi per una serie di aree di sviluppo, tutte critiche per i Paesi meno sviluppati. Tra queste, il programma OYA, che crea opportunità per i giovani in Africa, e la collaborazione tecnica per sostenere i Paesi su un’ampia gamma di questioni, tra cui la bioeconomia, la sicurezza alimentare, l’inquinamento ambientale, la promozione degli investimenti, la digitalizzazione e l’innovazione dell’agricoltura urbana.