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Rendicontazione ESG

GRI presenta il primo standard per i settori di agricoltura e pesca

Il GRI (Global Reporting Initiative) ha lanciato uno standard di rendicontazione ESG per i settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura. È il primo a livello globale destinato a questi settori fondamentali per la sopravvivenza umana ma altrettanto impattanti sull’ecosistema e le persone.

In particolare, lo standard (GRI 13: Agriculture, Aquaculture and Fishing Sectors 2022), pubblicato lo scorso 28 giugno, si applica alle aziende impegnate nella produzione agricola e animale, nella pesca e nell’acquacoltura indipendentemente dalle dimensioni, dall’ubicazione, dalla tipologia e dall’esperienza nel reporting. Questo identifica le informazioni materiali che le imprese di questi settori devono comunicare per rendere noti e monitorare i propri impatti sull’economia, sull’ambiente e sulle persone, compresi quelli sui diritti umani, oltre che le modalità in cui tali impatti sono gestiti.

Gli Standard GRI sono strutturati come un sistema di standard interconnessi, organizzati in tre serie: GRI Universal Standards, GRI Sector Standards e GRI Topic Standards. La nuova pubblicazione, GRI 13, appunto, è dunque il punto di riferimento da seguire per le imprese del settore e individua gli argomenti su cui le aziende sono tenute a rendicontare.

Fonte: GRI 13, Agriculture, Aquaculture and Fishing Sectors 2022

Per ciascun argomento vengono descritti gli impatti più significativi del settore e le informazioni da fornire in merito. Nello specifico, nel GRI 13 gli argomenti da tenere in considerazione sono 24 e comprendono tutti gli aspetti lungo la catena di produzione, a partire dalle emissioni di gas serra, allo sfruttamento minorile, dagli impatti sulla biodiversità all’uso dei pesticidi e al benessere animale, oltre che gli elementi legati alla tracciabilità della supply chain che in particolar modo in questi settori è molto importante. Si pensi infatti al fatto che la coltivazione di molti prodotti agricoli, in particolare la soia, la carne bovina e l’olio di palma causano deforestazione nelle aree tropicali del Pianeta o che, a livello globale, fino al 30% del pesce approvvigionato proviene da pesca INN (Illegale, Non dichiarata e Non regolata) che comprende la pesca senza licenza, il superamento delle quote di pesca, la cattura di pesci sotto taglia o di specie a rischio estinzione e l’uso di attrezzi da pesca non autorizzati.

L’agricoltura, l’acquacoltura e la pesca sono settori che hanno un ruolo chiave nel soddisfare la crescente domanda di cibo nutriente, economico e sicuro per una popolazione in costante crescita e che secondo recenti stime raggiungerà oltre i 9 miliardi entro il 2050. Allo stesso tempo, si riconosce sempre più che le attività di questi settori hanno un impatto significativo sullo sviluppo sostenibile.

L’uso intensivo delle risorse naturali e l’elevata manodopera coinvolta nella produzione a livello globale sono fattori che contribuiscono all’entità dell’impatto di questi settori che tra l’altro rappresentano la seconda fonte di occupazione a livello mondiale. Proprio per questo, come sottolineato nello Standard del GRI, possono potenzialmente contribuire molto al raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.

Monitorarne gli impatti e i rischi, dunque gli ambiti di miglioramento e gestione di quest’ultimi permette, tra le altre cose, anche di ottimizzare l’uso delle risorse ed efficientarne l’indirizzamento. Pertanto, possono potenzialmente contribuire al raggiungimento dell’obiettivo 2 (Fame Zero) o avere un impatto diretto sull’obiettivo 1 (Nessuna povertà) come sull’8 (Lavoro dignitoso e crescita economica). Gestendo le risorse naturali in modo sostenibile ed efficiente (obiettivo 12, Consumo e produzione responsabili), poi, l’agricoltura ha il potenziale per rivitalizzare i paesaggi rurali, contribuendo all’obiettivo 15 (Vita sulla terra). Allo stesso tempo, i settori dell’acquacoltura e della pesca possono contribuire alla salute degli ecosistemi marini e acquatici, quindi all’obiettivo 14 (Vita sott’acqua). Implementando pratiche di pesca e agricoltura resilienti, i settori dell’agricoltura, dell’acquacoltura e della pesca possono contribuire inoltre ad aumentare la produttività e a costruire la capacità di adattamento per rispondere ai cambiamenti climatici (obiettivo 13, Azione per il clima).

Fonte: GRI 13, Agriculture, Aquaculture and Fishing Sectors 2022