- Nel 2022, aumentano i rifiuti marini spiaggiati, 303 ogni 100 metri di spiaggia (nel 2021 erano 273); siamo lontani dall‘obiettivo Ue (20 rifiuti ogni 100 metri).
- Nel 2021, tutelato l’11,2% delle aree marine e raggiunto il target SDGs 14.5 al 2020, mentre resta distante l’obiettivo della Strategia Ue al 2030.
- La quota degli gli stock ittici in sovrasfruttamento diminuisce nel 2021 (73,7%, -8,9 p.p. rispetto al 2020), ma rimane sopra i livelli di sostenibilità.
- Cresce nel 2022 la percentuale di acque di balneazione con qualità eccellente: il 97,9% rispetta gli standard minimi della Direttiva sulla Balneazione Ue.
Indice
Aumentano i rifiuti marini spiaggiati
In Italia nel 2022 sono aumentati i rifiuti marini spiaggiati, 303 ogni 100 metri di spiaggia (nel 2021 erano 273). Un peggioramento che lascia la Penisola lontana dall’obiettivo Ue di 20 rifiuti ogni 100 metri. Ma da dove viene la maggior parte dei macro-rifiuti galleggianti? Per scoprirlo è stato avviato un progetto pilota italiano di monitoraggio che ha esaminato dodici fiumi che sfociano nel Mediterraneo occidentale, Mare Adriatico e Mar Ionio. Guidano la classifica il Sarno con 65,8-18,7 oggetti lora, segue il Tevere (64,4-21,2), il Po (33,2-10,8) e il Magra (17,0-3,0), tutti gli altri sono sotto quota 10. L’indagine è stata condotta dall’ISPRA tramite monitoraggi visivi e tracciamenti per capire quantità e tipologia dei rifiuti, finanziato dal MASE.
La maggior parte dei rifiuti è di plastica (84,6%), con un 35,2% di plastica monouso. Alla foce dei fiumi, i rifiuti sono principalmente polimeri artificiali, provenienti da settori come consumo di cibo e igiene personale
L’11,2% delle aree marine è protetto
Nel 2021, l’11,2% delle aree marine è stato tutelato, raggiungendo il target SDGs 14.5 al 2020 (che fissa come valore minimo protetto il 10% delle aree marine e delle coste), mentre resta distante l’obiettivo della Strategia Ue al 2030 che richiede entro il 2030 un ampliamento delle aree protette esistenti e il ripristino degli ecosistemi degradati, al fine di preservare il 30% delle superfici terrestri e dei mari. In Europa sono tre i Paesi che hanno già raggiunto l’obiettivo europeo: Francia, Belgio e Germania.
La pesce rimane al di sopra dei livelli di sostenibilità
Nonostante il miglioramento nell’ultimo anno, la quota degli stock ittici in sovrasfruttamento rimane sopra i livelli di sostenibilità (73,7%, -8,9 p.p. rispetto al 2020, ma in aumento rispetto al 2014).
Nel 2022, è proseguita la diminuzione della flotta da pesca italiana (da 11.864 a 11.780 imbarcazioni), il calo prosegue dal 2008 con l’uscita dall’attività di 1.589 natanti (-11,9%). La riduzione è da attribuire alle nuove stringenti misure introdotte dalla Politica Comune della Pesca (PCP), che incentiva la fuoriuscita dalle flotte dei pescherecci con misure specifiche di arresto definitivo, per garantire un equilibrio sostenibile tra la capacità della flotta e le possibilità di pesca.
Aumenta la quota delle acque marine con qualità eccellente
In positivo, da segnalare la crescita nel 2022 della percentuale di acque di balneazione con qualità eccellente: il 97,9% rispetta gli standard minimi della Direttiva sulla Balneazione Ue.
L’Italia rappresenta il 33,4% delle acque di balneazione dell’Ue27 (12.912 siti complessivi). Ben l’89,8% è stato classificato come acque di balneazione eccellenti. Ai primi posti Puglia e Sardagna, in fondo l’Abruzzo.
Acque marine di balneazione con qualità eccellente. Anno 2022 (valori percentuali)