Più di 100 nazioni si sono impegnate a fermare la deforestazione entro il 2030. E’ questo il primo importante risultato dei leader riuniti alla COP26 a Glasgow, in attesa di un progresso degli accordi sul fronte del clima. Tra i firmatari ci sarà anche il Brasile, la cui partecipazione è fondamentale per la preservazione dell’Amazzonia.
L’accordo prevede anche un impegno finanziario di circa 16 miliardi di euro di fondi pubblici e privati a supporto dell’iniziativa. Le risorse saranno impiegate per supportare i Paesi in via di sviluppo a riforestare le terre deteriorate, ad affrontare gli incendi e a sostenere le popolazioni locali.
L’accordo prevede anche uno stop alla distruzione delle foreste per fare spazio a coltivazioni quali olio di palma, soia e cacao.
Le nazioni che hanno firmato l’accordo rappresentano l’85% delle foreste del mondo e includono Indonesia, che è uno dei principali produttori di olio di palma, Canada, Russia, Cina e Repubblica del Congo, con i suoi preziosi e unici habitat.
Alcuni osservatori restano tuttavia scettici sugli effetti della proposta che manca di una chiara definizione su come potrà essere attuata e ricordano che simili accordi del 2014 non hanno portato ad alcun effettivo risultato.