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Tassonomia UE: Austria e Lussemburgo minacciano azione legale

Austria e Lussemburgo hanno annunciato ieri che si appelleranno alla Corte europea di giustizia appena la tassonomia entrerà in vigore. Spagna e Germania, anche loro parte della fazione che si oppone dall’inizio all’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia, al momento non minacciano l’azione legale.

Gli avvertimenti di Austria e Lussemburgo seguono la pubblicazione di mercoledì di un atto delegato della Commissione, in cui si propongono parametri e principi di divulgazione per l’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia. La Commissione ha spiegato di aver già risposto alle reazioni fortemente contrarie alla sua consultazione iniziale sull’atto delegato, tramite l’aggiunta di regole di sicurezza ambientali e di divulgazione alle proposte.

La tassonomia dell’UE permette di classificare e categorizzare le attività economiche che contribuiscono notevolmente agli obiettivi ambientali dell’UE, lotta al cambiamento climatico in primis. Il regolamento è entrato in vigore a inizio gennaio, ma, come è evidente, la decisione sull’inclusione di nucleare e gas non è ancora definitiva e continua ad incontrare forti opposizioni di paesi, esperti e partiti.

“Questa decisione è sbagliata”, ha commentato il ministro dell’ambiente Leonore Gewessler dell’Austria, “La Commissione europea ha approvato oggi il suo programma di greenwashing per l’energia nucleare e il gas naturale”. Secondo la ministra Gewessler, la tassonomia in questo modo soddisfa i “desideri della lobby dell’energia nucleare”.

“L’Austria non si sottrarrà alla responsabilità”, ha avvertito Gewessler, “Pertanto, non appena questo programma di greenwashing entrerà in vigore, presenteremo una denuncia contro di esso alla Corte di giustizia europea”.

“Il Lussemburgo riafferma con forza la sua opposizione all’inclusione del nucleare e del gas fossile nella decisione sulla tassonomia UE per la finanza “sostenibile” della Commissione UE”, ha dichiarato il ministro lussemburghese dell’Energia Claude Turmes, “Considereremo ulteriori passi legali insieme all’Austria”.

La Germania al momento si limita a criticare la decisione della Commissione, senza tuttavia minacciare l’azione legale. “Il governo federale rifiuta chiaramente l’inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia dell’UE”, ha commentato il ministro dell’ambiente tedesco Steffi Lemke, aggiungendo che “l’energia nucleare non è sostenibile, comporta rischi immensi, è troppo costosa – e i processi di pianificazione e costruzione richiedono troppo tempo”.

D’altra parte, Teresa Ribera, ministra per la Transizione Ecologica spagnola, ribadisce che considerare gas e nucleare pari alle energie “indiscutibilmente pulite”come l’eolico e il solare “non manda i segnali giusti per gli investimenti sostenibili”.

Il Parlamento europeo e il consiglio dei capi di stato hanno ora quattro mesi per riflettere sulle considerazioni fatte al regolamento della Commissione. Tuttavia, per bloccare realmente l’attuazione dell’atto delegato, è necessaria la maggioranza dei membri del Parlamento o almeno 20 dei 27 leader degli stati membri. Per cui non sarebbe facile raggiungere la soglia sufficiente a fermare l’approvazione della legge. Inoltre, il commissario europeo Mairead McGuinness ha affermato che “dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione” per conquistare l’obiettivo di neutralità climatica.