Il Berlaymont, sede della Commissione UE, illuminato per il Green Deal

Attività sostenibili

Tassonomia UE, fumata bianca sull’atto delegato. Confermati gas e nucleare

Dopo diversi slittamenti, la Commissione europea ha presentato l’Atto delegato complementare sulla Tassonomia UE sulla mitigazione del climate change e l’adattamento, che conferma l’inclusione di alcune attività legate a gas e nucleare tra quelle sostenibili.

In particulare, l’Atto delegato introduce ulteriori attività economiche del settore energetico alla Tassonomia UE. Il testo, spiega la Commissione, prevede “condizioni chiare e stringenti, ai senso dell’articolo 10(2) del Regolamento sulla Tassonomia, per le quali alcune attività legate a nucleare e gas possono essere aggiunte in qualità di attività transitorie a quelle già previste dal primo Atto delegato sulla mitigazione del clima e l’adattamento“, applicabile dal primo gennaio 2022.

Queste condizioni, sia per il gas sia per il nucleare, impongono che le attività in questione contribuiscano alla transizione verso la neutralità climatica; per il solo nucleare, che le attività soddisfano determinati requisiti di sicurezza nucleare e ambientale; e per il gas, che le attività contribuiscano alla transizione dal carbone alle fonti rinnovabili. A queste si aggiungono ulteriori condizioni specifiche, dettagliate nell’Atto delegato complementare appena adottato.

Il testo inoltre introduce specifici requisiti di disclosure per le società che svolgono attività legate a gas e nucleare nel settore energetico.  Per garantire la trasparenza, la Commissione ha annunciato di avere anche modificato l’Atto delegato sull’informativa sulla Tassonomia, in modo che gli investitori possano identificare quali opportunità di investimento includano attività legate a gas o nucleare e compiere di conseguenza scelte informate.

Il testo dell’atto delegato complementare segue le consultazioni di esperti con il Gruppo di esperti degli Stati membri sulla finanza sostenibile e la Piattaforma sulla finanza sostenibile. La Commissione ha anche ascoltato il feedback del Parlamento europeo sulla questione. La Commissione ha esaminato attentamente i contributi ricevuti da tali gruppi e ne ha tenuto conto nel testo presentato oggi. Ad esempio, a seguito del feedback, sono stati introdotti adeguamenti mirati ai criteri di vaglio tecnico e ai requisiti di divulgazione e verifica per rafforzarne la chiarezza e l’usabilità.

“La nostra missione e il nostro obbligo sono la neutralità climatica”, ha commentato il vice presidente esecutivo della Commissione, Valdis Dombrovskis. “Dobbiamo agire ora se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi per il 2030 e il 2050. L’atto delegato di oggi riguarda l’accompagnamento dell’economia dell’UE nella transizione energetica, una transizione giusta, come ponte verso un sistema energetico verde basato su fonti di energia rinnovabili. Accelererà gli investimenti privati di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo decennio. Con le nuove regole di oggi, stiamo anche rafforzando la trasparenza e la divulgazione delle informazioni, in modo che gli investitori prendano decisioni informate, evitando così qualsiasi greenwashing”.

“L’UE si impegna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e per raggiungerla dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione”, ha commentato la commissaria Mairead McGuinness. “Aumentare gli investimenti privati nella transizione è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Oggi definiamo condizioni rigorose per aiutare a mobilitare i finanziamenti per sostenere questa transizione, lontano da fonti energetiche più dannose come il carbone. E stiamo aumentando la trasparenza del mercato in modo che gli investitori possano identificare facilmente le attività del gas e del nucleare in qualsiasi decisione di investimento”.

Prossimi step

Una volta tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE, l’atto delegato complementare sarà formalmente trasmesso a Parlamento e Consiglio UE. Come per gli altri atti delegati ai sensi del regolamento sulla Tassonomia, il Parlamento europeo e il Consiglio avranno quattro mesi per esaminare il documento e, qualora lo ritenessero necessario, opporsi. Entrambe le istituzioni possono richiedere altri due mesi di tempo per il controllo. Il Consiglio avrà il diritto di opporsi a maggioranza qualificata rafforzata, il che significa che almeno il 72% degli Stati membri (ovvero almeno 20 Stati membri) che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’UE devono opporsi all’atto delegato. Il Parlamento europeo può opporsi a maggioranza dei suoi membri che votano contro in plenaria (cioè almeno 353 eurodeputati).

Trascorso il periodo di esame, e se nessuno delle due istituzioni si oppone, l’atto delegato complementare entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023.