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CSDD

Passi in avanti per la direttiva UE su due diligence (CSDD) in ambito ESG

Un ulteriore passo in avanti per la direttiva europea sulla due diligence (CSDD) in ambito sostenibilità. La commissione giuridica del Parlamento europeo (JURI) ha adottato, con una schiacciante maggioranza a favore, la propria posizione sulla normativa che indica i requisiti obbligatori di due diligence che le aziende devono perseguire per identificare, prevenire e mitigare gli impatti negativi delle proprie attività sui diritti umani e sull’ambiente.

Tra i principali punti adottati vi è il ricorso alla due diligence lungo tutta la catena del valore sia all’interno che all’esterno dell’UE e l’obbligo, per tutte le aziende che rientrano nel campo di applicazione, ad adottare e sviluppare piani di transizione climatica compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e coerenti con le regole della direttiva sui bilanci di sostenibilità delle imprese (CSRD).

Inoltre, saranno previsti requisiti di due diligence su misura per gli investitori istituzionali, che enfatizzino il ruolo della stewardship e dell’impegno con le società partecipate oltre che misure per evitare duplicazioni nei casi in cui gli investitori stiano già rendicontando le performance ESG nell’ambito del Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).

Il testo prevede una responsabilità penale per le aziende che non si adegueranno alla direttiva con sanzioni fino al 5% del fatturato annuale e i consiglieri di amministrazione avranno una responsabilità formale di sovrintendere il processo di due diligence. Le aziende con più di 1000 dipendenti dovranno inoltre legare la remunerazione variabile del board ai risultati dei piani di transizione.

Il documento finale dovrà ora essere approvato dalla plenaria del Parlamento europeo il prossimo primo giugno.

Le raccomandazioni dell’IIGCC sulla direttiva due diligence

La posizione della commissione parlamentare JURI pare dunque aver incorporato tutte le raccomandazioni pubblicate in un position papaer dall’ IIGCC (Institutional Investor Group on Climate Change) che chiedeva proprio di mantenere un approccio personalizzato per la due diligence degli investitori, di garantire che la CSDD fosse coerente con il quadro più ampio dell’UE per la finanza sostenibile, di incorporare esplicitamente i requisiti di due diligence climatica e di rafforzare le proposte esistenti per l’adozione di piani di transizione climatica.