Le tre principali agenzie di regolamentazione finanziaria europee, le Autorità di vigilanza europee (ESA), hanno annunciato un ritardo nella revisione delle norme chiave per i prodotti finanziari ai sensi del Regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR), posticipando la risposta fino a 6 mesi rispetto alla scadenza originaria della Commissione europea del 28 aprile 2023.
Le autorità di vigilanza europee, che comprendono l’Autorità bancaria europea (EBA), l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), avevano ricevuto dalla Commissione europea la richiesta di rivedere gli indicatori del regolamento SFDR relativi all’impatto negativo principale (PAI) e alle informazioni sui prodotti finanziari.
L’SFDR dell’UE fa parte del Piano d’azione europeo per il finanziamento della crescita sostenibile. Il regolamento mira a stabilire regole armonizzate per i partecipanti ai mercati finanziari, compresi gli investitori e i consulenti, in materia di trasparenza per quanto riguarda l’integrazione dei rischi di sostenibilità e la considerazione degli impatti negativi sulla sostenibilità nei loro processi e la fornitura di informazioni relative alla sostenibilità in relazione ai prodotti finanziari.
Il regolamento prevede livelli di classificazione per i fondi d’investimento incentrati sulla sostenibilità, tra cui i fondi “articolo 8” che “promuovono caratteristiche ambientali o sociali o una combinazione di tali caratteristiche” e i fondi “articolo 9“, più severi, “che hanno come obiettivo l’investimento sostenibile”.
Mentre i gestori patrimoniali con prodotti di investimento sostenibile dovranno iniziare a fornire informazioni ai sensi dell’SFDR a partire da gennaio 2023, permane l’incertezza su alcuni dettagli chiave della rendicontazione, come i requisiti PAI. Di recente, ad esempio, il gestore patrimoniale Amundi ha riclassificato quasi tutti i suoi fondi ex articolo 9 da 45 miliardi di dollari a livelli di sostenibilità inferiori, affermando che “l’attuale quadro normativo non consente ancora al settore finanziario di rispondere in modo uniforme a ciò che dovrebbe essere considerato “sostenibile” o meno”.
In una lettera inviata al Direttore generale della Commissione europea per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, John Berrigan, le autorità di vigilanza europee hanno dichiarato di aver individuato diverse difficoltà nel fornire i contributi richiesti nei tempi previsti, tra cui la necessità di consultare le parti interessate e gli organismi di esperti e le esigenze tecniche di lavorare su aspetti quali il quadro di riferimento per la prevenzione dei danni significativi (Do Not Significantly Harm, DNSH) e di sviluppare formule per gli indicatori PAI.
Inoltre, le autorità di vigilanza europee hanno dichiarato che non è stato possibile concentrarsi sulla revisione, a causa di una richiesta urgente della Commissione alle autorità di lavorare sulle norme SFDR relative al nucleare e al gas.