ESA greenwashing relazioni | ESG News

EBA, EIOPA, ESMA

Greenwashing: le ESA pubblicano le relazioni finali

Le autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA e ESMA ESA) hanno pubblicato le loro relazioni finali sul greenwashing nel settore finanziario che erano state richieste dalla Commissione europea per fare luce in maniera chiara sul fenomeno. Nei rapporti, le ESA hanno individuato quali sono i tipi e i casi più rilevanti di greenwashing, i rischi che comporta, le pratiche attuali di vigilanza, le lacune e le sfide nell’affrontare tali rischi. Ne emerge che in UE i casi di greenwashing continuano ad aumentare (+26% nel 2023 rispetto al 2022), ma che le autorità nazionali garanti della concorrenza (NCA) stanno già adottando misure nell’ambito delle proprie competenze e i controlli sono sempre più frequenti e dettagliati. È necessario ampliare la formazione degli operatori affinché possano individuare più velocemente e meglio le pratiche di greenwashing e quella degli investitori affinché siano sicuri di compiere scelte informate. Uno sforzo particolare è richiesto sul fronte dei dati: secondo quanto si legge nei rapporti, ove possibile, la Commissione europea dovrebbe garantire che il quadro legislativo sostenga l’accesso delle autorità di vigilanza nazionali ai dati e dovrebbe rafforzare i loro mandati e operatività. Da questo punto di vista, occorre promuovere ulteriormente la leggibilità automatica delle informazioni sulla sostenibilità e l’accesso ai dati tramite il Punto di accesso unico europeo (ESAP).

Inoltre, pur concentrandosi sul settore finanziario dell’UE, i rapporti delle autorità di vigilanza europee riconoscono che la lotta al greenwashing richiede una risposta globale, che implica una stretta collaborazione tra le autorità di vigilanza finanziaria e lo sviluppo di standard interoperabili per le informazioni sulla sostenibilità.

La definizione di greenwashing delle ESA

Nei rispettivi rapporti, le autorità di vigilanza europee ribadiscono l’interpretazione comune del greenwashing come pratica in cui le dichiarazioni, le azioni o le comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro ed equo il profilo di sostenibilità sottostante di un’entità, di un prodotto o di un servizio finanziario. Questa pratica può essere fuorviante per i consumatori, gli investitori o altri partecipanti al mercato. Le ESA sottolineano ancora una volta che gli operatori dei mercati finanziari hanno la responsabilità di fornire informazioni sulla sostenibilità che siano corrette, chiare e non fuorvianti.

Relazione finale dell’ESMA

La supervisione delle dichiarazioni di sostenibilità è diventata una priorità per le autorità nazionali garanti della concorrenza. Le NCA e l’ESMA stanno adottando misure per monitorare e individuare meglio il greenwashing e per esaminare criticamente le affermazioni relative alla sostenibilità in vari settori. Sono già state avviate diverse azioni comuni di vigilanza, al fine di garantire una vigilanza efficace e coerente. Allo stesso tempo, le autorità nazionali di vigilanza devono ancora fare i conti con i limiti delle loro risorse, nonché con l’accesso a competenze e a dati di buona qualità.

“Una supervisione efficace e coerente delle dichiarazioni legate alla sostenibilità è fondamentale per la protezione degli investitori e per un ambiente affidabile per i mercati ESG” ha dichiarato Verena Ross, presidente dell’ESMA, “Con un approccio basato sul rischio, l’ESMA ha promosso azioni di vigilanza comuni a livello europeo in tutta la catena del valore degli investimenti sostenibili e continuerà a promuovere una vigilanza convergente ed efficace. Continueremo inoltre a sostenere le NCA a rafforzare le capacità di vigilanza in questo settore e a investire negli strumenti necessari per affrontare le sfide dei dati”.

La presidente ha inoltre ricordato a tutti gli operatori del mercato che sono ritenuti responsabili delle affermazioni di sostenibilità non comprovate e che sono tenuti a comunicare qualsiasi informazione relativa alla sostenibilità in modo corretto, chiaro e non fuorviante.

In particolare, sulla base dei progressi già compiuti e con l’obiettivo di consentire gradualmente alle autorità di vigilanza di raggiungere il loro pieno potenziale in questo settore, l’ESMA ha indicato le azioni prioritarie per consentire alle autorità competenti di mitigare meglio i rischi di greenwashing.

Per l’ESMA, quindi le NCA dovrebbero approfondire ed entrare sempre più nel dettaglio delle affermazioni relative alla sostenibilità. A tal fine, sono invitate a continuare a incrementare le risorse umane e le competenze, a investire in strumenti di vigilanza come le soluzioni SupTech e a integrare ulteriormente i rischi di greenwashing nei rispettivi programmi di lavoro di vigilanza.

Dal canto suo, l’ESMA continuerà a sostenere il monitoraggio dei rischi di greenwashing, l’impiego di strumenti SupTech e il rafforzamento delle capacità. Inoltre, solleciterà le azioni comuni di vigilanza laddove necessario. L’ESMA potrà produrre ulteriori documenti di orientamento per gli operatori di mercato e le autorità di vigilanza nelle aree ad alto rischio di greenwashing.

La Commissione europea è invitata a rafforzare i mandati delle autorità nazionali garanti della concorrenza e dell’ESMA in determinate aree, come ad esempio i benchmark, e ad assicurarsi che tutte le autorità nazionali garanti della concorrenza abbiano i poteri per promuovere l’educazione finanziaria.

Infine, l’ESMA pubblicherà un parere con opinioni su come il quadro normativo dell’UE per la finanza sostenibile potrebbe facilitare ulteriormente il percorso degli investitori.