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EFRAG: ecco le prime linee guida sull’attuazione degli standard su materialità, dati e value chain

Importanti novità per i professionisti della sostenibilità sono giunte dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group). Il gruppo consultivo che si occupa di definire gli standard di rendicontazione ESG nell’Unione, infatti, ha finalizzato i tre documenti EFRAG ESRS IG, le linee guida per l’attuazione degli ESRS (European Sustainability Reporting Standard). Ma non solo: ha pubblicato anche un aggiornamento delle spiegazioni tecniche riferite alle domande della piattaforma ESRS di domande e risposte lanciata nel quarto trimestre 2023.

Le tre linee guida sull’applicazione degli ESRS

Questi tre documenti, che sono stati soggetti a consultazione dal 22 dicembre 2023 al 2 febbraio 2024, sono una rielaborazione dei feedback dei rispondenti su ciascuna pubblicazione. Si tratta di tre linee guida che affrontano gli aspetti più sfidanti e impegnativi dell’attuazione degli ESRS:

L’EFRAG IG 1 Materiality Assessment fornisce un processo di valutazione della materialità per le imprese e sviluppa il concetto di impatto e rilevanza finanziaria con una serie di esempi, incluso il modo in cui questi due concetti interagiscono. Contiene inoltre domande frequenti sulla valutazione della doppia materialità per fornire indicazioni pratiche sull’implementazione della divulgazione di impatti, rischi e opportunità materiali.

La seconda linea guida, l’EFRAG IG 2, si concentra invece sull’implementazione di requisiti di rendicontazione per la catena del valore, dalla valutazione della materialità alle politiche e alle strategie fino ai parametri e agli obiettivi. Nel dettaglio, il documento illustra il perimetro di applicazione del gruppo per quanto riguarda il reporting di sostenibilità, incluso il concetto di controllo operativo negli standard ambientali. La guida contiene anche una “mappa della catena del valore” che riassume le implicazioni della catena del valore in base ai requisiti di divulgazione in tutti gli ESRS.

Il terzo documento, infine, l’EFRAG IG 3, traduce l’elenco completo dei requisiti dettagliati dell’ESRS Set 1 in ciascun requisito informativo e i relativi requisiti applicativi in ​​formato Excel. Il file contiene informazioni aggiuntive, come le tipologie di requisiti (ad esempio, quantitativi o qualitativi) o se questi sono soggetti a disposizioni transitorie. “Questo elenco può costituire la base per un’analisi delle lacune dei dati o per un esercizio di raccolta dati”, suggerisce l’EFRAG.

Le nuove spiegazioni tecniche sulla piattaforma ESRS

Per quanto riguarda l’aggiornamento delle spiegazioni tecniche riferite alle domande della piattaforma ESRS, l’EFRAG ha pubblicato 68 spiegazioni per rispondere alle domande tecniche delle parti interessate in merito agli standard. Queste risposte dovrebbero fornire un supporto pratico e tempestivo ai preparatori e ad altri soggetti nell’attuazione degli ESRS. Le spiegazioni sono raggruppate in capitoli in base alla loro natura (trasversale, ambientale, sociale o di governance) e ai relativi requisiti di informativa, seguendo l’architettura ESRS. Rientrano nelle 68 spiegazioni anche la prima serie di spiegazioni tecniche sugli ESRS pubblicata a febbraio 2024 e la seconda a marzo 2024, entrambe frutto della risposta alle domande pervenute nella piattaforma ESRS di domande e risposte.

Ultime iniziative sugli ESRS

Le pubblicazioni di questi documenti e dei relativi feedback post consultazione intendono fornire indicazioni essenziali per garantire che le aziende implementino e rispettino gli standard ESRS. Questi standard, infatti, sono il fulcro dell’applicazione della direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). È la direttiva stessa che prevede che vengano utilizzati per rendicontare sulle questioni ESG, in particolare su cinque aree chiave: il modello di business, le politiche (e i processi di due diligence), i risultati di queste politiche, i rischi e la gestione del rischio, e gli indicatori chiave di prestazione (KPI) rilevanti per l’attività aziendale.

La CSRD prevede diversi tipi di standard: quello “completo” (full in inglese), destinato alle società quotate e a quelle di grandi dimensioni: quello ad hoc per le PMI e per le aziende di Paesi terzi. Lo standard ESRS completo è composto a sua volta da tre categorie: standard trasversali (più generici, che interessano tutti), standard topici (riferiti alle macroaree di interesse) e standard settoriali. Nel dettaglio, gli standard trasversali definiscono i principi generali del reporting secondo l’ESRS1, delineando quindi le informazioni essenziali da divulgare. L’ESRS2 riguarda temi di sostenibilità specifici e si serve delle disposizioni previste dagli standard topici e settoriali (questi ultimi non saranno utilizzati prima del 2027). La CSRD prevede anche degli standard per le PMI quotate, proporzionati alla capacità di rendicontazione delle piccole e medie imprese. Questi standard sono ancora in fase di sviluppo, ma dovrebbero essere adottati entro giugno 2024 e si applicheranno a partire dall’anno fiscale 2026, con la possibilità di richiedere un’opzione di rinvio di 2 anni. Infine, è disponibile uno standard volontario per le PMI non quotate, e uno standard per le aziende di Paesi terzi (che verrà applicato dall’anno fiscale 2028).

Queste tre linee guida appena pubblicate, sono solo l’ultima delle iniziative dell’EFRAG volte ad assicurarsi che le imprese siano in grado di recepire e applicare gli standard ESRS in modo corretto. Tra le ultime mosse del gruppo consultivo, ad esempio, le già citate pubblicazioni della serie di spiegazioni tecniche sugli ESRS di febbraio e marzo. Più recentemente, invece, l’EFRAG ha pubblicato insieme alla Fondazione IFRS una guida che mostra il livello di allineamento raggiunto tra gli standard di rendicontazione dell’ISSB (International Sustainability Standards Board’s IFRS Sustainability Disclosure Standards) e gli ESRS europei.