Forum Oslo

Fink (BlackRock): le società private causano un “problema strutturale” legato all’ESG

Larry Fink, il Ceo di BlackRock, la più grande società di asset management al mondo, ha dichiarato che la prevalenza di aziende non quotate e di minori dimensioni nelle catene di approvvigionamento ha creato un “problema strutturale” che impedisce alle società di riferire tutti i loro rischi ESG.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, in occasione del Forum sull’energia di Oslo Fink avrebbe affermato che le aziende hanno iniziato a divulgare maggiormente in merito alle emissioni Scope 1 e 2, ma non altrettanto su quelle Scope 3, legate all’intera catena di valore. La motivazione risiederebbe nel fatto che la rendicontazione relativa all’ambito 3 coinvolge tante aziende del settore privato che si trovano nelle “retrovie”.

Secondo il Ceo di BlackRock, società che è diventata il bersaglio principale del movimento anti-esg statunitense, non dovrebbe spettare agli asset manager di garantire che le società in portafoglio rispettino i criteri ESG e gli obiettivi prefissati per tutelare il Pianeta.

Proprio per questo, BlackRock avrebbe chiesto alla SEC di abbandonare il suo progetto di richiedere solo alle aziende più grandi di divulgare sulle emissioni Scope 3, suggerendo di creare un modello valido per tutte le società. La Securities and Exchange Commission, infatti, ha previsto che i grandi emettitori siano obbligati a rendere note le emissioni Scope 3, nell’ambito di un programma più ampio che punta a costringere le aziende ad analizzare il proprio impatto sull’ambiente.