Lotta al cambiamento climatico, contrasto alla perdita di biodiversità, progresso nella rendicontazione ESG, innovazione tecnologica. E ancora, infrastrutture sostenibili, tendenze demografiche, transizione energetica e Blue Economy. Sono queste le questioni ESG più rilevanti da tenere in considerazione nelle scelte di portafoglio, secondo gli asset manager coinvolti da un approfondimento di ESGnews sui temi più promettenti per il 2024 nell’ambito degli investimenti sostenibili. In un mercato volatile e in continua evoluzione, infatti, investire nei trend di lungo periodo, come gli investimenti ESG, è fondamentale per ottenere solidi rendimenti futuri. Ed è altrettanto importante finanziare la transizione. Sono i motivi che hanno spinto la redazione di ESGnews a interpellare i gestori, a margine di Consulentia 2024, chiedendo loro di spiegare cosa dominerà l’universo della finanza sostenibile nel futuro prossimo.
Gam: cambiamento climatico e biodiversità
“Man mano che le aziende e i governi si impegnano ad agire sul clima, la trasparenza diventa fondamentale. Le autorità di regolamentazione richiedono ora informazioni su come vengono gestiti i rischi e le opportunità legati al clima. Il Regno Unito, durante la sua presidenza della COP26, ha istituito la Transition Plan Taskforce, che fornisce indicazioni sulla creazione di piani di transizione credibili. Pur essendo questi principi radicati nel Regno Unito, l’obiettivo è quello di renderli globali”. È quanto afferma Stephanie Maier, Global Chief Sustainability Officer di GAM Investments, per la quale oltre al tema del clima è diventato sempre più rilevante per gli investitori anche quello della protezione della natura. “Uno dei fattori che rendono la natura una questione di interesse finanziario e di investimento è il concetto di crediti di biodiversità, che rappresentano unità misurabili di biodiversità che possono essere acquistate e scambiate dalle aziende e servono come pietre miliari per raggiungere obiettivi positivi per la natura”, spiega l’analista. “È fondamentale che siano credibili, con una governance, una tracciabilità e una standardizzazione adeguate” aggiunge la responsabile della sostenibilità di GAM. Infine, secondo Maier l’altra questione che più interesserà il settore degli investimenti sostenibili nel futuro prossimo è l’informativa: “il passaggio dalla rendicontazione volontaria a quella obbligatoria continua a delineare il quadro dell’informativa finanziaria. Le società di gestione devono far fronte a un aumento dei requisiti in termini di dati e a una crescente necessità di informazioni complete da parte delle società in cui investono”.
Robeco: decarbonizzazione e difesa della biodiversità
Anche per Ralf Oberbannscheidt, Global Head of Thematic Investing di Robeco, la questione climatica, la scarsità delle risorse e la perdita di biodiversità sono cruciali per cogliere le opportunità del lungo periodo. In particolare, il sostegno alla biodiversità implica, secondo l’esperto, che le società di gestione selezionino “aziende con prodotti e servizi che proteggono e ripristinano la natura. Insieme alla decarbonizzazione, la biodiversità è un tema fondamentale della transizione. Le imprese sono destinate a beneficiare dei cambiamenti sul fronte dei consumi, della regolamentazione e dei rating che si profilano nell’UE e a livello globale, tra cui iniziative come la COP28 (e la sua omologa sulla biodiversità, la COP15) e una serie di altre istituzioni sovranazionali”. Per quanto riguarda, invece, la produzione, trasmissione e stoccaggio sostenibile di energia,Oberbannscheidt sottolinea che“il calo dell’inflazione, le misure politiche di sostegno e le innovazioni tecnologiche concorrono a stimolare gli investimenti nei produttori di energia rinnovabile, nei fornitori di reti intelligenti, nell’elettrificazione e nelle soluzioni di gestione dell’energia elettrica e di stoccaggio a lungo termine”. Da tenere d’occhio però anche il settore dei chip, delle infrastrutture e, soprattutto, lo sviluppo della Cina in quest’area. “L’elettrificazione del settore automobilistico sta ricevendo una scossa dall’impennata dei tassi di interesse, che dovrebbe ridurre le valutazioni e offrire punti di ingresso interessanti nella catena di fornitura dell’automotive, soprattutto negli USA. Tra i principali target degli investimenti: i semiconduttori destinati ai motori elettrici, l’esposizione al mercato cinese dei veicoli elettrici e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica”, aggiunge l’esperto di Robeco.
Schroders: transizione energetica e lotta al cambiamento climatico
Clima e transizione energetica sono le tematiche di riferimento per Elena Bargossi, Senior Sales Manager Intermediary di Schroders, e per il suo team. “In un mondo che va verso il Net Zero, transizione energetica e lotta al cambiamento climatico non possono che essere protagonisti. Vero è che crisi energetica, inflazione e tassi alti hanno messo e stanno mettendo sotto pressione i segmenti di mercato legati a questi temi. Insieme, queste forze hanno contribuito infatti ad interrompere la crescita degli utili aziendali in alcune parti della catena del valore della transizione energetica e a ridurre drasticamente le valutazioni, perciò il sentiment nei confronti di questo settore è progressivamente peggiorato”, avverte Bargossi. Tuttavia, secondo l’esperta è importante sottolineare che “questi venti contrari non mettono in discussione il potenziale di investimento della transizione energetica nel lungo periodo: le prospettive per le azioni della transizione energetica e del cambiamento climatico nel 2024 sono più positive rispetto al 2023. Le valutazioni sono ora a livelli molto interessanti. Inoltre, le tre forze fondamentali che guidano la transizione energetica – l’economia competitiva, la crescente domanda dei consumatori e il sostegno della politica – rimangono in essere e torneranno a spingere un mercato che rappresenta il futuro dell’energia e uno dei più grandi strumenti che abbiamo per combattere il cambiamento climatico”.
AllianceBernstein: lotta al surriscaldamento del clima e riduzione emissioni
E sono ancora cambiamento climatico e transizione energetica a dominare la scena per David Wheeler, CFA Portfolio Manager – Sustainable Climate Solutions di AllianceBernstein. “Nel corso di quest’anno ci aspettiamo che la lotta contro il cambiamento climatico diventi sempre più prioritaria, anche negli investimenti. In Alliance Bernstein, seguiamo con attenzione le aziende impegnate attivamente ad affrontare le sfide ambientali con soluzioni innovative e sostenibili, per esempio puntando sulla riduzione delle emissioni o sull’adattamento ai nuovi fenomeni climatici. La transizione energetica sarà un altro tema cruciale: in questo senso, troviamo esempi virtuosi in aziende specializzate nella fornitura di soluzioni cablate per la modernizzazione delle reti elettriche. C’è però un’altra area di interesse illustrata da Wheeler, ovvero lo sviluppo di un’infrastruttura solida e sostenibile: “le sfide alimentate dal cambiamento climatico, come i fenomeni meteorologici estremi o l’innalzamento del livello del mare, richiederanno competenze nell’ambito di consulenza e progettazione ingegneristica, per l’implementazione di infrastrutture resilienti e adattabili, in grado di sostenere le evoluzioni del futuro”.
LGIM: energia pulita e sicurezza energetica
Nell’ambito della transizione energetica, secondo Elena Baccani, Senior Business Development Manager di LGIM, il tema dell’energia pulita è sicuramente cruciale: “nel mondo serve più energia pulita per ridurre le emissioni e migliorare la sicurezza energetica. Secondo i dati dell’International Energy Agency (World Energy Outlook 2023), dal 2020 ad oggi gli investimenti in energia pulita sono aumentati del 40%, mentre per il 2024 è previsto un incremento record della capacità di produzione energetica da fonti rinnovabili pari a 500 gigawatt”. In questo senso, sottolinea Baccani, è importante considerare tematiche come le rinnovabili, ma non solo: “un altro tema altrettanto importante, a nostro avviso, è quello delle batterie. L’industria delle batterie è un settore che sta registrando una robusta crescita sia della domanda che dei ricavi, spinta dall’imperativo di combattere il cambiamento climatico anche attraverso l’elettrificazione e le soluzioni innovative di stoccaggio dell’energia”.
Candriam: innovazione tecnologica e dinamiche demografiche
Secondo Andrea Remartini, Head of Distribution Relations Italy di Candriam, tra i temi più promettenti sui quali occorre concentrarsi vi sono “l’innovazione tecnologica, guidata da un progresso ormai inarrestabile e che ha un impatto su tutti i settori dell’economia e poi tutti quei temi legati alle dinamiche demografiche come il benessere, la crescita del ceto medio nei paesi emergenti e l’invecchiamento della popolazione. Quest’ultimo si collega direttamente alla salute, un tema che rimarrà centrale negli anni a venire, come dimostra anche la tendenza globale verso un aumento della spesa sanitaria”, evidenzia il capo distribuzione di Candriam in Italia.
A parlare di tendenze demografiche è anche Oberbannscheidt di Robeco, che le associa anche a quelle politiche e al settore idrico, riferendosi in particolare al contesto statunitense: “Negli Stati Uniti, l’introduzione di norme più rigide e gli investimenti infrastrutturali danno impulso al mercato delle analisi e del trattamento delle acque. L’elevata redditività e le basse valutazioni accrescono l’attrattiva del settore idrico nonostante le potenziali turbolenze dovute all’aumento dei tassi di interesse, alla volatilità causata dalle elezioni e alla svolta del settore immobiliare cinese”.
T. Rowe Price: l’importanza della Blue Economy
Un tema più di nicchia, la protezione degli oceani e la gestione delle risorse idriche, è invece quello più promettente, in particolare nell’area del credito, secondo Arif Husain, Head of International Fixed Income di T. Rowe Price. “Si è aperto un nuovo segmento nell’area del credito, quello dei Blue Bond. Questi forniscono finanziamenti per progetti di salute degli oceani e di gestione delle risorse idriche, che sono estremamente necessari per affrontare il degrado degli ecosistemi degli oceani e delle acque interne. Stati sovrani, banche di sviluppo, emittenti quasi-sovrani e società possono emettere Blue Bond per raccogliere capitali destinati a colmare il divario di finanziamento dei progetti che cercano di generare benefici ambientali legati all’acqua. Sebbene i Blue Bond rappresentino attualmente solo una piccola fetta del mercato globale del reddito fisso, le dimensioni della “Blue Economy” (settori legati agli oceani) e i problemi che deve affrontare indicano che il mercato dei blue bond potrebbe crescere in modo sostanziale”, sottolinea Husain. Secondo le stime della Finance Initiative del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, i settori legati agli oceani contribuiscono all’economia globale per 2.500 miliardi di dollari, sostenendo oltre 30 milioni di posti di lavoro. “L’aumento della domanda e dei problemi legati all’offerta di acqua in tutto il mondo ha portato a difficoltà nell’accesso all’acqua per circa 2 miliardi di persone. Di fronte a questi dati, è difficile opporsi a una partecipazione selettiva a questo nuovo segmento essenziale del mercato del credito”, conclude l’esperto di T. Rowe Price.