Lettera annuale

Fink: ecco come BlackRock porterà i risparmi della gente comune nei mercati privati

Rendere gli investimenti di private equity a portata dell’investitore comune. È questa la nuova sfida Larry Fink, amministratore delegato e fondatore del più importante fondo di asset manager del mondo BlackRock, annunciata nella nuova lettera annuale agli investitori, dove ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di democratizzare l’accesso ai mercati privati e sulla trasparenza dei dati. La democratizzazione degli investimenti privati infatti potrebbe essere uno dei più grandi cambiamenti nella finanza moderna. Proprio come la democratizzazione del voto, attraverso il proxy voting, ha permesso agli investitori di avere un maggiore controllo sulle decisioni aziendali, rendere i mercati privati più accessibili e trasparenti può aprire nuove opportunità per una finanza sostenibile e inclusiva.

Anche se c’è sempre maggiore preoccupazione per l’andamento dell’economia, Fink lancia un segnale di ottimismo “in qualche modo, alla lunga, troveremo qualche soluzione”. Perché così l’essere umano ha sempre fatto grazie alla capacità di innovazione e di trovare una risposta ai problemi. Così è stato per la nascita del capitalismo che ha permesso di convogliare le risorse economiche dove c’era più bisogno spingendo lo sviluppo economica e che ora necessita di una nuova fase evolutiva per potere indirizzare il risparmio privato che giace sui conti verso la nuova frontiera di crescita: le infrastrutture.

E questo passaggio sarà facilitato anche dalla maggiore disponibilità di dati e di capacità di analisi. Il problema storico dei private market è infatti la loro opacità dato che i dati sugli asset sono spesso difficili da reperire, rendendo così complicata la valutazione del rischio e del rendimento, mentre per quanto riguarda gli investimenti dei titoli in borsa le informazioni sono immediatamente disponibili.

La crescita dei mercati privati e i vantaggi per gli investitori

In questo contesto, la recente espansione di BlackRock nel settore delle infrastrutture e del credito privato, attraverso acquisizioni strategiche come Global Infrastructure Partners (GIP) HPS Investment Partners e Preqin, rappresenta dunque un cambio di paradigma significativo. Con Preqin, una delle principali società di dati sui mercati privati, per esempio, BlackRock intende proprio aiutare a colmare questo divario dando agli investitori un accesso più diretto ai mercati privati.

“Gli asset che definiranno il futuro, data center, porti, reti elettriche, le aziende private in più rapida crescita del mondo, non sono accessibili alla maggior parte degli investitori. Sono confinati nei mercati privati, protetti da barriere elevate, con porte che si aprono solo per i partecipanti più ricchi o più grandi. La ragione di questa esclusività è sempre stata il rischio. L’illiquidità. La complessità. Ecco perché solo alcuni investitori vi hanno accesso. Ma nulla nella finanza è immutabile. I mercati privati non devono essere così rischiosi, opachi o inaccessibili. Non se l’industria degli investimenti è disposta a innovare, ed è proprio ciò su cui abbiamo lavorato nell’ultimo anno in BlackRock”, si legge nella lettera.

Questo è oggi più che mai importante in quanto, secondo le stime, entro il 2040 la domanda globale di investimenti infrastrutturali arriverà a 68 trilioni di dollari. Un costo che governi e aziende non potranno più sostenere. “I mercati sono pronti a intervenire proprio dove governi e aziende si stanno ritirando. Gli investitori stanno già esprimendo la loro volontà con i loro capitali, facendo delle infrastrutture uno dei segmenti di mercato in più rapida crescita. Tuttavia, questi investimenti vengono frenati dal modo in cui sono strutturati i mercati dei capitali”, sostiene Fink.

Fink ha dunque condiviso due modi per aiutare la democratizzazione dei mercati: aiutare gli investitori attuali ad accedere a parti del mercato da cui in precedenza erano esclusi e permettere a più persone di diventare investitori fin dall’inizio, quindi spingendo la cultura degli investimenti finanziari anche per i giovani. Per riuscirci è importante superare la tradizionale concezione di diversificazione del rischio di portafoglio che prevede un’asset allocation “60/40” (60% azioni e 40% obbligazioni), che è stato il modello standard per gli investitori per anni, in favore dell’approccio “50/30/20” (50% azioni, 30% obbligazioni e 20% private market), che include una quota maggiore di asset privati come immobili, infrastrutture e credito privato, che possono offrire protezione contro l’inflazione, minore volatilità e rendimenti più stabili nel tempo.

“Il futuro dell’investimento si sta spostando sempre più verso i mercati privati. La sfida ora è garantire che più investitori possano accedervi e beneficiarne”, spiega Fink.

Se BlackRock riuscirà a realizzare la sua visione, potremmo assistere a una trasformazione in cui investire in infrastrutture sostenibili e in credito privato non sarà più una prerogativa di pochi, ma un’opzione concreta per una platea più ampia di investitori. E questo potrebbe rappresentare un importante passo avanti verso un’economia globale più equa, resiliente e orientata al futuro.

Come nel 2024, anche quest’anno il tema ESG è stato minimamente accennato, anche se non è mai stato citato direttamente il termine visto che BlackRock, già da ben prima del ritorno di Trump, ha eliminato questa parola dalle sue lettere annuali a causa dell’estrema politicizzazione di tale espressione.

Il ruolo dei fondi pensione

Fink ha anche sottolineato che anche l’importanza della partecipazione anche dei fondi pensione e dei sistemi di previdenza alla crescita dei mercati privati. Fink sottolinea il tema della sostenibilità dei sistemi previdenziali, questione delicata con il tasso di invecchiamento della popolazione e la ristrettezza delle risorse finanziarie anche per l’ammontare oramai elefantiaco del debito pubblico, problema di grande attualità anche in Italia. “Le proiezioni mostrano che i fondi pensionistici e di invalidità della Sicurezza Sociale si esauriranno entro il 2035. Dopo tale data, le persone riceveranno solo l'83% dei benefici promessi, e questa percentuale diminuirà nel tempo” sottolinea Fink. E già ora, secondo il ceo di Blackrock, il sistema pensionistico fa quello per cui è nato: proteggere le persone anziane dalla povertà. Ma questo non basta più e, con l’aumento della speranza di vita, il timore di vivere più a lungo della durata dei propri risparmi, è diventata una delle maggiori preoccupazioni degli americani. “A gennaio, BlackRock ha fatto un sondaggio tra gli americani chiedendo quanto denaro ritenessero necessario per andare in pensione comodamente.

La media delle risposte è stata di poco più di 2 milioni di dollari—esattamente 2.089.000. È una cifra enorme, più di quanto mi aspettassi. E quasi nessuno ci si avvicina” scrive Fink che ricorda l’importanza di investire bene: BlackRock stima che, in 40 anni, un rendimento annuo extra dello 0,5% si traduca in un aumento del 14,5% del capitale. “Una cifra sufficiente per finanziare nove anni in più di pensione, permettendoti di smettere di lavorare alle tue condizioni. Oppure, in altre parole, gli asset privati ti hanno appena regalato nove anni in più da trascorrere con i tuoi nipoti”, conclude Fink.

Dal dollaro al bitcoin

Nella lettera il CEO di BlackRock sottolinea anche che “gli USA hanno beneficiato del fatto che il dollaro sia la valuta di riserva mondiale da decenni. Ma non è detto che duri per sempre”, tuttavia se gli Stati Uniti non affronteranno il problema del deficit federale e non riusciranno a controllare la crescita del debito pubblico (che ha raggiunto quasi il 100% del PIL), il dollaro potrebbe perdere il suo ruolo di principale valuta di riserva globale. E il rischio è che la funzione di riserva possa essere assunta dagli asset digitali come il bitcoin o altre valute emesse da operatori privati.

Non a caso l’Exchange-Traded Product (ETP) USA sul Bitcoin di BlackRock è stato il più grande lancio di un ETP nella storia, raggiungendo oltre 50 miliardi di dollari in asset under management in meno di un anno.

Inoltre, è stato il terzo fondo con la maggiore raccolta di asset nell’intero settore degli ETF, superato solo dai fondi indicizzati sull’S&P 500.