L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) mette in allerta i Paesi europei invitandoli a prepararsi per l’interruzione totale delle forniture da parte della Russia: l’obiettivo di Putin sarebbe quello di limitare gli stoccaggi nel Vecchio Continente in modo da arrivare all’inverno in una posizione negoziale di vantaggio. Questo è quanto affermato dal numero uno della Iea, Fatih Birol, in una conversazione con il Financial Times.
L’escalation energetica e piani di emergenza
Già nelle scorse settimane il fronte energetico è stato al centro delle tensioni internazionali. La minaccia e la riduzione vera e propria delle consegne di gas verso i Paesi dell’Unione europea possono essere ritenute, a ragione, un campanello d’allarme per il futuro. Nel corso del colloquio con il quotidiano di Londra, Birol ha paventato la possibilità che questi episodi possano anticipare una strategia di tagli concreta. Lo stop alle consegne sarebbe, infatti, teso a evitare che i Paesi europei incrementino gli stoccaggi, in modo da aumentare la pressione russa sullo scacchiere internazionale.
Birol sollecita gli stati a prepararsi all’eventualità che il flusso di gas venga interrotto completamente. Oltre a mantenere attivi i vecchi impianti nucleari, la soluzione per rispondere a questa condizione emergenziale starebbe nell’aumento della produzione di carbone. In questo caso, l’impatto in termini di emissioni dovrebbe essere compensato da un’accelerazione nel campo delle rinnovabili. Anche questo sforzo, però, potrebbe non essere sufficiente e si dovrebbe pensare a un razionamento del gas. Germania, Austria, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca hanno già annunciato i loro piani di emergenza per preservare le forniture di gas. Nessuno di questi prevede, per il momento, il razionamento.