A livello globale, le aziende che presentano rating ESG migliori hanno totalizzato rendimenti azionari medi annui del 12,9% rispetto all’8,6% delle imprese con rating ESG più bassi. E’ quanto emerge dal nuovo report Kroll “ESG and global investor returns” che sottolinea anche come in Europa i rendimenti azionari medi annui si attestino al 10% per le aziende con rating ESG più alti e al 7% per quelle con i rating peggiori, mentre quasi un terzo delle aziende europee si posizionano tra i leader nei rating ESG a livello globale e solo il 7% presenta rating ESG bassi.
Il nuovo studio dell’azienda leader nella fornitura di soluzioni dedicate alla gestione del rischio e alla consulenza finanziaria, “ESG and global investor returns”, indaga, a livello globale, la relazione tra i rendimenti azionari storici delle società quotate in Borsa e i loro rating ESG. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 13.000 aziende di diversi settori in tutto il mondo e ha evidenziato che le aziende con rating ESG migliori hanno ottenuto ritorni degli investimenti superiori ai loro concorrenti con rating inferiori.

(1 dollaro investito a dicembre 2012)
gennaio 2013-dicembre 2021
Fonte: Kroll, “ESG and Global Investor Returns Study”, settembre 2023
I dati relativi alle aziende europee si sono rivelati particolarmente positivi: a dicembre 2021, infatti, quasi un terzo delle aziende del continente erano classificate come leader nei rating ESG. In confronto, solo il 10% delle aziende nordamericane e il 6% di quelle asiatiche presentavano rating ESG elevati.
Queste aree geografiche presentano anche una percentuale maggiore di aziende con bassi rating ESG, pari al 17% del campione in Nord America e al 38% in Asia. Inoltre, lo studio ha rivelato che le aziende europee con rating ESG elevati hanno ottenuto un rendimento medio annuo del 10%, rispetto a una media del 7% per le società con rating inferiori.
A livello globale, le aziende leader nei rating ESG hanno ottenuto un rendimento annuo medio del 12,9%, rispetto all’8,6% ottenuto dalle società con rating ESG più bassi. Ciò rappresenta un premio di circa il 50% in termini di performance relativa da parte delle società con i migliori rating ESG.


Fonte: Kroll, “ESG and Global Investor Returns Study”, settembre 2023
“I solidi dati delle aziende europee riflettono il loro rispetto degli impegni nei confronti delle iniziative e dei provvedimenti normativi legati ai temi della sostenibilità. Tuttavia, il futuro degli investimenti in ambito ESG e sostenibilità dipenderà dalla fiducia degli investitori nell’affidabilità dei rating e delle informative ESG e nella loro rilevanza come indicatore della performance delle società quotate”, ha affermato Carla Nunes, managing director e global leader della practice Valuation Digital Services di Kroll. “L’analisi quantitativa che abbiamo effettuato, relativa alla relazione tra rating ESG e rendimenti azionari, è una componente fondamentale per valutare le decisioni di investimento basate sui criteri ESG. Una maggiore regolamentazione sui rating ESG potrà probabilmente portare a una certa uniformità delle valutazioni”.
Con la definizione di nuovi standard normativi e di rendicontazione finanziaria globale, gli investimenti ESG rimarranno un importante motore delle decisioni di investimento da parte dei team di gestione, delle società di investimento, dei regolatori e degli standard setter. Un solido quadro normativo di riferimento, in grado di definire la materialità dei fattori ESG e di identificarli e valutarli all’interno della loro costante evoluzione, risulta fondamentale per una rendicontazione efficace. Dato che il concetto di materialità differisce tra gli standard e le proposte di comunicazione in materia di ESG, sarà sempre più necessario, per le aziende, dotarsi di complessi processi di raccolta dati, che richiederanno soluzioni tecnologiche più avanzate e una grande attenzione ai controlli interni.
“I risultati positivi ottenuti dalle società europee possono essere spiegati dall’impegno di lunga data della regione nei confronti delle tematiche ESG. Non sorprende quindi che l’Europa sia in prima linea nell’ambito della sostenibilità, e, grazie a importanti normative come il Regolamento UE sulla divulgazione delle informazioni sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR), che è entrata in vigore all’inizio dell’anno, e gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) da poco approvati, ci aspettiamo che questa tendenza possa proseguire”, ha aggiunto Carla Nunes.
“I risultati del report sono molto interessanti e importanti anche per le aziende che operano in Italia e che devono affrontare delle dinamiche interconnesse con il resto del mondo; le tematiche legate alla sostenibilità devono essere infatti gestite nel modo corretto e hanno un impatto significativo sul valore degli asset,” commenta Enrico Rovere, managing director della practice valuation advisory di Kroll in Italia, “Come evidenziato dalla ricerca, inoltre, un rating ESG elevato permette di migliorare l’organizzazione e le sue performance di mercato e di far crescere il valore delle aziende, rendendole sempre più attrattive nei confronti dei fondi di private equity e creando così un’ulteriore leva per la generazione di valore.”