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Cos’è il Rating ESG e come si calcola

Cresce vertiginosamente il numero degli investitori interessato alla performance ESG, e che quindi integra considerazioni di natura non strettamente finanziaria, bensì ambientale, sociale e di governance societaria, per valutare la profittabilità dei propri investimenti è in aumento. Questa evoluzione delle preferenze degli investitori si riflette plasticamente nelle dinamiche del mercato: secondo quanto emerso da un recente studio di Deloitte e l’ESG European Institute, solo nell’ultimo trimestre dello scorso anno ci sono state contribuzioni pari a 143 miliardi di dollari nel settore degli investimenti sostenibili.

Alla luce della crescente attenzione, anche istituzionale, nei confronti delle tematiche riguardanti la sostenibilità, di cui uno dei framework di riferimento sono i 17 SDGs (Sustainable Development Goals, o Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è sorta l’esigenza di raccogliere informazioni su se e come un’azienda contribuisca al raggiungimento degli obiettivi internazionali in materia di clima e sostenibilità.

Un’indagine di Sustainability del 2020 ha rivelato che per differenti tipologie di investitori (asset manager, fondi pensioni, compagnie di assicurazione, gestori e consulenti di investimento, piccoli investitori retail) le principali fonti di informazione sulle prestazioni ESG delle società sono i rating ESG, l’engagement diretto, la reportistica legata alla sostenibilità oltre che le ricerche personali.

Definizione e significato di rating ESG

In particolare, il rating ESG è un quadro di valutazione attraverso il quale sono analizzati e misurati in modo sistemico gli aspetti legati a questioni ambientali, sociali e di governance di una azienda, un emittente, un fondo, o un paese. Fornisce pertanto una informazione di sintesi, attribuendo un punteggio in base al grado di compliance con le direttive internazionali in materia di sostenibilità, all’impatto ambientale generato dall’attività economica, al rispetto dei valori sociali e agli aspetti legati alla governance societaria, o al grado di rischio cui una società è sottoposta in relazione a tali fattori.

Valutare le aziende sotto la lente ESG non è un compito facile. Mentre infatti, come sottolineato da Cerved, agenzia italiana di informazione finanziaria e commerciale, nel caso dei rating e degli score creditizi strettamente finanziari esistono misure osservabili e comunemente riconosciute che sono stimate entro un orizzonte temporale definito, viceversa, per i rating e gli score ESG le grandezze osservabili sono molteplici, sia di natura quantitativa sia qualitativa, e per ciascun criterio (ambientale, sociale, di governance) si osservano numerose caratteristiche.

Perché è importante misurare la sostenibilità delle imprese?

Valutare gli aspetti ambientali, sociali e di governancedi un’azienda permette di restituire un’informazione sulle prospettive di sostenibilità di un’attività economica e sulla sua capacità di generare valore a lungo termine, contribuendo a direzionare i capitali nel verso auspicato della cosiddetta transizione ecologica.

Come sottolineato in un white paper del team R&D di MDOTM, leader europeo nello sviluppo di strategie d’investimento con Intelligenza Artificiale per investitori istituzionali con oltre 750 milioni di euro in Asset under Advisory, dal titolo ESG Is Not Enough. The missing piece to turn values into value negli ultimi anni si è indagato molto il legame tra fattori ESG e performance finanziaria e aumentano le evidenze di una relazione positiva tra i due. Non ultimo lo studio dell’agenzia di rating MSCIComparing Risk and Performance for Absolute and Relative ESG Scores, che ha mostrato che i punteggi ESG sono correlati con caratteristiche di redditività più elevate e livelli più bassi di rischio idiosincratico e specifico del titolo.

Reputazione

La prima spinta che ha portato numerose aziende a far valutare il proprio profilo ESG è legato proprio all’importanza mediatica che la questione ha cominciato ad avere per gli investitori e i consumatori. La sostenibilità per molte società non è vista solo come “dovere” etico e sociale nei confronti del pianeta e delle persone, ma anche come strategia di posizionamento competitivo e reputazionale.


Trasparenza

Quella dell’attribuzione di un punteggio alle performance ESG ha potenzialmente la facoltà di accrescere la trasparenza sulle scelte e i piani d’azione delle aziende. Al momento il dibattito è però molto acceso sul reale contributo dei rating in tal senso. Il greenwashing associato agli investimenti ESG, infatti, preoccupa sempre più gli investitori che decidono di incorporare le valutazioni dei fattori ambientali, sociali e di governance nelle proprie scelte di investimento.

Ciascuna agenzia di rating ha una propria metodologia per tali classificazioni e per questo motivo spesso gli investitori tendono a consultare più di un rating ESG. Per aumentare la solidità e la trasparenza delle valutazioni ed evitare fenomeni di greenwashing è fondamentale sviluppare standard omogenei e comuni e che permettano di collegare gli obiettivi, i rischi e le opportunità aziendali riguardo gli aspetti ambientali, sociali e di governance a parametri oggettivi, quantificabili e misurabili.

Come si calcola il rating ESG? 

Esistono diverse modalità per calcolare un rating ESG. La valutazione può riguardare il grado di allineamento e compliance di un’azienda (una nazione, un fondo) alle strategie e alle indicazioni internazionali in ambito sostenibilità definite da istituzioni quali UE, ONU e OCSE, come nel caso del rating proposto da Standard Ethics. Oppure può misurare quanto il valore economico di un’azienda è a rischio a causa di fattori ESG o, più tecnicamente, l’entità dei rischi ESG non gestiti da un’azienda, attribuendo punteggi tanto più bassi quanto minore è il rischio non gestito (dunque valutazioni migliori in ambito ESG), come nel caso del rating di Sustainalytics. 

O ancora, come nel caso della classificazione proposta da MSCI, possono essere osservati, dunque valutati, non solo i rischi ESG che un’azienda e il suo settore di riferimento devono affrontare, ma anche le opportunità. Quindi il rating prova a dare una quantificazione dell’esposizione ai rischi e alle opportunità chiave e a quanto bene l’azienda li sta gestendo in generale e rispetto ai competitor. In particolare, si fa riferimento a rischi e opportunità ESG materiali che sono determinati da tendenze su larga scala, come per esempio il cambiamento climatico, la scarsità di risorse, i cambiamenti demografici, nonché dalla natura delle operazioni dell’azienda. 

Un rischio è considerato rilevante per un settore quando è probabile che le aziende che vi fanno parte incorrano in costi sostanziali in relazione ad esso (per esempio un divieto normativo su un input chimico che richiede la riformulazione di un prodotto). Al contrario, un’opportunità è rilevante per un settore quando è probabile che le aziende possano capitalizzarla per trarne profitto (per esempio poter sfruttare una tecnologia green e innovativa).

In generale i fattori che determinano la qualità di un rating ESG sono la qualità e la trasparenza della metodologia, il focus su questioni rilevanti e sostanziali, la credibilità delle fonti dei dati, l’esperienza e la competenza del team di ricerca, la partecipazione dell’azienda valutata e degli stakeholder al processo di valutazione e infine l’utilizzo comune del rating.

Agenzie di Rating ESG

Secondo la definizione di Borsa Italiana, “le agenzie di rating di sostenibilità, o rating ESG, sono centri di ricerca specializzati nella raccolta ed elaborazione di informazioni sul profilo ambientale, sociale e di governance delle imprese, al fine di fornire agli investitori le informazioni utili a prendere decisioni di investimento consapevoli”. Un recente studio dell’ESG European Institute ha evidenziato che nel 2018 potevano contarsi più di 600 rating ESG a livello globale.

Tra tutti, i più riconosciuti a livello globale sono quelli di MSCI ESG Ratings; Sustainalytics; Standard Ethics; EcoVadis; Refinitiv. Per l’Italia, invece, Cerved Rating Agency.

MSCI ESG Ratings

MSCI è un fornitore leader di strumenti e servizi di supporto alle decisioni per la comunità di investimento internazionale. MSCI ESG Ratings valuta le società su una scala da “AAA” a “CCC” in base alla loro esposizione ai rischi e alle opportunità ESG rilevanti per il settore e alla loro capacità di gestire tali rischi e opportunità rispetto ai competitors.

Sustainalytics

Sustainalytics è una società di Morningstar, e una delle principali società indipendenti di ricerca, valutazione e analisi ESG e di corporate governance che supporta gli investitori nello sviluppo e nell’implementazione di strategie di investimento responsabili, incorporando informazioni e valutazioni di sostenibilità nei processi di investimento.

Standard Ethics

Standard Ethics fornisce valutazioni sollecitate e non finanziarie alle entità che vogliono essere esaminate. Non consiglia gli investitori e non fornisce consulenza. Lo schema Standard Ethics comprende un processo di rating guidato dagli analisti della durata mediamente di sei-otto settimane. Le valutazioni variano su una scala di nove gradi, in cui il punteggio più alto è “EEE” mentre il più basso è “F”.

EcoVadis

Lanciata nel 2007 a Parigi, vanta ora 600 dipendenti e sedi in tutto il mondo. La metodologia è costruita su standard internazionali di sostenibilità, tra cui la Global Reporting Initiative (GRI), il Global Compact delle Nazioni Unite e l’ISO 26000. La Sustainability Scorecard illustra la performance ESG attraverso 21 indicatori per quattro temi: ambiente, lavoro e diritti umani, etica, acquisti sostenibili.

Refinitiv

Refinitiv è un’azienda del LSEG (London Stock Exchange Group). Il punteggio ESG di Refinitiv misura la performance ESG dell’azienda sulla base di dati di dominio pubblico. Cattura e calcola oltre 630 misure ESG a livello aziendale, di cui un sottoinsieme di 186 tra le più comparabili e rilevanti per settore determina la valutazione complessiva dell’azienda e il processo di assegnazione del punteggio.