Intesa Sanpaolo ed ERG sono le due aziende italiane incluse nella classifica delle 100 società quotate più sostenibili al mondo stilata da Corporate Knights e presentata al World Economic Forum di Davos.
Intesa Sanpaolo è la prima banca in Europa, seconda al mondo e unica in Italia e si è posizionata al 59esimo posto del ranking su oltre 6.000 imprese analizzate in base a 25 indicatori ESG (Environmental, Social e Governance) quali sostenibilità ambientale, attenzione a risorse umane, uguaglianza di genere, ricavi da prodotti, servizi e investimenti ESG. Un balzo in avanti di oltre 30 posizioni, rispetto al 90esimo posto dell’anno scorso.
Il riconoscimento, dichiara Intesa Sanpaolo in una nota, conferma l’impegno rafforzato con il Piano di Impresa 2022-2025 che prevede di destinare 115 miliardi di euro alla comunità e alla transizione verde e 500 milioni di euro per supportare le persone in difficoltà, ma anche di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette, entro il 2030 per le proprie ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, per l’asset management e l’attività assicurativa, e di contribuire a proteggere e ripristinare il capitale naturale piantando oltre 100 milioni di alberi e adottando una specifica politica per la biodiversità.
Questo risultato giunge dopo che, a fine 2022, Intesa Sanpaolo è stata riconfermata, unica banca italiana, nei Dow Jones Sustainability Indices (World e Europe), tra i principali indici di sostenibilità internazionali, e inserita nella Climate Change “A List” di CDP.
Entra invece per la prima volta in classifica delle top 100 posizionandosi al 54esimo posto la genovese ERG, prima tra le imprese italiane incluse nell’elenco.
Proprio in concomitanza con l’annuncio a Davos, Sustainalytics, società di rating ESG che valuta la sostenibilità delle società quotate in base alle loro prestazioni ambientali, sociali e di corporate governance di Morningstar. ha assegnato a ERG la valutazione “Low Risk” con punteggio 14,6 rispetto al Medium Risk (20,7) registrato l’anno precedente, migliorando il profilo di rischio ESG del gruppo, che si posiziona al quinto posto (su 75) tra gli Independent Power Producers a livello globale.
I due riconoscimenti, ha reso noto la società dell’energia, ottenuti attraverso la strategia di decarbonizzazione, le azioni in ambito di governance ESG e l’allineamento alla Tassonomia Green di ricavi ed investimenti, ribadiscono la leadership di ERG nel processo di transizione energetica in atto a livello globale.