Dei 40 amministratori delegati delle società quotate nell’indice FTSE Mib di Piazza Affari solo una è donna. Si tratta di Giuseppina Di Foggia, alla guida di Terna dallo scorso 9 maggio. Lo svela un rapporto di Heidrick & Struggles, fornitore di servizi di ricerca e consulenza sulla leadership, che sottolinea come, “nonostante siano stati fatti passi importanti dall’approvazione della legge Golfo-Mosca e quindi sempre più donne siedano nei consigli di amministrazione, delle 40 aziende italiane quotate solo il 3% risulta essere guidata da una donna“.
In più, viene ricordato, “per gli anni 2021 e 2022 non risultano neppure candidate per ricoprire questo incarico”.
Il dato è in linea con altri paesi europei come la Germania, con solo il 3% di donne tra gli amministratori delegati, ma è decisamente inferiore a quello di Francia (8%), Finlandia (13%) e Danimarca (13%), come si vede nel grafico di seguito.
Presenza di donne (in percentuale) che ricoprono il ruolo di Ceo (amministratore delegato)
Per molti anni, Heidrick & Struggles ha studiato attentamente i percorsi che i leader hanno percorso nel percorso per diventare Ceo. La ricerca esamina le tendenze relative all’esperienza funzionale, all’età, al ruolo, alla razza o all’etnia, al genere e all’istruzione.
Per quanto riguarda l’età media di quando un Ceo inizia a ricoprire tale ruolo, l’Italia è il paese dopo Stati Uniti e Arabia Saudita, con una media di 51,8 anni.
Età media di quando i Ceo vengono eletti
E l’età media cresce ancora se si guarda a quella dei Ceo che ricoprono attualmente il ruolo nel nostro paese: 59,7 anni.
E per quanto riguarda, infine, il livello di istruzione, l’Italia è la penultima, con il 58% dei Ceo che ha conseguito solo una laurea triennale o equivalente e soltanto il 42% che è in possesso di un attestato superiore, come la magistrale, un master, un dottorato.
Percentuale di Ceo con un livello di istruzione completo
