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Risultati ESG

Eni: volano gli utili, target rinnovabili raggiunti per Plenitude

Risultati record per Eni, che archivia i conti del 2022 con un utile operativo adjusted (EBIT adjusted) di gruppo pari a 20,4 miliardi di euro, raddoppiato rispetto al 2021, e un utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni a 13,3 miliardi, in aumento di 9 miliardi rispetto all’esercizio 2021 grazie ai risultati della gestione industriale e al contributo delle partecipate valutate con il metodo del patrimonio.

La società col cane a sei zampe, reduce il mese scorso da un accordo con Sonatrach per rafforzare la sicurezza energetica ed accelerare la transizione verso un’economia low-carbon, intende proseguire, si legge in nota, nell’impegno per la transizione energetica. Nel 2022 Plenitude, la controllata Eni che riunisce le attività sostenibili del gruppo e che opera tramite un modello di business che vede integrate la produzione da rinnovabili, la vendita di gas e luce, i servizi energetici e il business della mobilità elettrica, ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari prefissati con un EBIT di 340 milioni di euro e una capacità rinnovabile di 2,2 GW, il doppio rispetto al 2021.

“Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche.” ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, “Durante l’anno abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar”.

Le nostre priorità strategiche restano confermate”, ha proseguito l’ad, “continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti”.

Nei mesi di settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione ciascuna, per un totale di 1,47 miliardi. La terza tranche sarà messa in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023.

Decarbonizzazione e sostenibilità in Eni

Sul fronte della transizione sostenibile, la società del cane ha sei zampe ha proseguito nell’impegno per perseguire gli obiettivi in piano. Ad ottobre, due progetti di sviluppo di idrogeno verde di Eni ed Enel Green Power sono stati inseriti tra i beneficiari italiani del supporto pubblico autorizzato dalla Commissione europea nell’ambito di IPCEI Hy2Use, il progetto comune di interesse europeo nato per sostenere la catena del valore dell’idrogeno. I due elettrolizzatori dalla capacità di 20 MW e 10 MW saranno realizzati rispettivamente all’interno della bioraffineria Eni di Gela, in Sicilia, e della raffineria Eni di Taranto. Entrambi gli impianti adotteranno la tecnologia PEM (polymer electrolyte membrane). Nello stesso mese, nell’ambito di una procedura di gara, Commonwealth Fusion Systems di cui Eni è principale azionista, è stata selezionata dall’Autorità Britannica per l’Energia Atomica per supportare il progetto sul sistema di confinamento magnetico per lo Spherical Tokomak di UKAEA per la produzione di energia.

A novembre, Eni ha inoltre sottoscritto un accordo con Leonardo per lo sviluppo di iniziative congiunte nell’ambito della sostenibilità e dell’innovazione, con l’obiettivo di favorire il processo di transizione energetica e decarbonizzazione delle proprie attività. Sempre in autunno, il gruppo ha firmato un accordo con Autostrade per l’Italia e CDP per sviluppare iniziative congiunte per il miglioramento della rete autostradale italiana, attraverso l’incremento dell’offerta di prodotti per la mobilità sostenibile e di altre soluzioni per la decarbonizzazione.

Eni si è mosso anche nel settore dell’agri-business, firmando un accordo di collaborazione con Bonifiche Ferraresi per valutare lo sviluppo dell’agri-business in Italia, tramite la coltivazione di semi da utilizzare come materia prima per la produzione di biocarburanti in terreni degradati, abbandonati o inquinati, senza entrare in competizione con la filiera alimentare.

Nel trimestre, Eni è stata classificata al primo posto tra le 30 aziende del settore europeo oil & gas da Moody’s ESG Solutions per capacità di gestione dei rischi ESG: la società ha migliorato il proprio score ed è stata confermata nella categoria Advanced.

Rinnovabili

A novembre, sono state avviate le attività di realizzazione, in partnership con Sonatrach, di un secondo impianto fotovoltaico da 10 MW nell’area produttiva di Bir Rebaa Nord, nell’Algeria sudorientale, per la decarbonizzazione delle attività operative upstream. È programmata la realizzazione di un ulteriore impianto fotovoltaico nei pressi dell’area produttiva del progetto Menzel Ledjmet East (MLE), con avvio delle attività di costruzione nel 2023.  A dicembre, è stato avviato l’impianto fotovoltaico operato di Tataouine, nel sud della Tunisia, a seguito dell’allaccio alla rete nazionale. L’impianto, realizzato dalla joint venture tra Eni ed ETAP (Entreprise Tunisienne d’Activités Pétrolières), ha una capacità installata di 10 MW e fornirà alla rete elettrica nazionale oltre 20 GWh all’anno di energia rinnovabile sulla base di un accordo di Power Purchase Agreement della durata di 20 anni. 

A fine anno, la società guidata da Claudio Descalzi ha firmato un accordo con Snam per lo sviluppo e la gestione congiunta del progetto Ravenna Carbon Capture and Storage (CCS), che ha l’obiettivo di raccogliere dati a supporto della prevista costruzione del grande hub CCS, e che farà leva sui campi offshore esauriti di Eni presenti nell’area. La Fase 1 del progetto è in corso e prevede dal 2024 la cattura di 25.000 tonnellate di CO2 emessa dall’impianto di trattamento del gas naturale Eni di Casalborsetti (Ravenna) e il successivo trasporto e iniezione in un vicino giacimento di gas esaurito. Nel 2027 la Fase 2 sarà avviata su scala industriale con un’iniezione di stoccaggio fino a 4 milioni di tonnellate.

Plenitude e Power

Plenitude ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari del 2022 con un EBIT di 340 milioni di euro e una capacità rinnovabile di 2,2 GW, il doppio rispetto al 2021 principalmente grazie alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Brazoria negli Stati Uniti, dell’impianto fotovoltaico di Cerillares in Spagna e dell’impianto eolico onshore Badamsha 2 in Kazakhstan nonché all’acquisizione degli asset di Fortore Energia e PLT in Italia, dell’impianto fotovoltaico Corazon negli Stati Uniti e degli asset di Cuevas in Spagna.

Le vendite di energia elettrica borsa/clienti liberi sono state di 22,37 TWh nell’esercizio 2022 in riduzione del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Le operazioni di Plenitude

Ad ottobre, è stata avviata la produzione presso il parco eolico spagnolo El Monte da 104,5 MW, nella regione Castiglia La Mancha. La centrale produrrà circa 300 GWh l’anno, equivalenti al consumo domestico di 100.000 famiglie. Nello stesso mese, inoltre, è stata finalizzata la cessione da parte di Plenitude alla JV norvegese Vårgrønn della quota del 20% nella inglese Dogger Bank che sta sviluppando progetti eolici offshore. A seguito dell’accordo tra gli azionisti, HitecVision aumenta la propria quota di partecipazione in Vårgrønn passando dal 30,4% al 35% attraverso un apporto di capitale.

A dicembre, Plenitude ha finalizzato l’acquisizione del 100% di PLT, un gruppo italiano integrato con una capacità installata di 0,3 GW, già in operation, 0,1 GW in costruzione e 1,2 GW di progetti in fase di sviluppo, principalmente per quanto riguarda energia eolica, in Italia e Spagna, oltre che un portafoglio di 90.000 clienti in Italia. Sempre a fine anno, Plenitude ha firmato un accordo per l’acquisito dell’impianto fotovoltaico di Kellam, da 81 MW, situato in Texas, negli Stati Uniti, portando la capacità installata totale nel paese a 878 MW.