La sede romana dell'Eni

Risultati ESG

Eni: il rialzo delle materie prime spinge la trimestrale ma la società punta sulla transizione green del business

Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2021.

Il gruppo ha terminato il terzo trimestre del 2021 con un risultato operativo adjusted positivo per 2,49 milioni di euro, con una crescita sequenziale del 22% rispetto al secondo trimestre 2021 dovuta al rafforzamento dello scenario energetico. Il risultato netto adjusted è tornato positivo per 1.431 milioni di euro rispetto alla perdita di 153 milioni di euro del corrispondente periodo del 2020 per effetto della crescita dell’utile operativo e dei maggiori risultati delle principali partecipazioni.

Con il cambiamento climatico che condiziona sempre più la popolazione e l’ambiente circostante, l’attenzione alle tematiche di sostenibilità anche per i colossi energetici è di primaria importanza, il gruppo Eni, dal canto suo, ha avviato numerose iniziative volte a limitare l’incremento delle temperature ed a sostenere una transzione verso un business più pulito. Con queste finalità, il 7 ottobre Eni ha avviato l’iter di offerta pubblica iniziale e quotazione azionaria di “Eni R&R” con l’obiettivo di massimizzare la valorizzazione e visibilità del modello unico integrato e fa parte del più ampio impegno di Eni di creare valore attraverso la transizione energetica e raggiungere le zero emissioni nette.

In precedenza la società aveva lanciato il suo primo Energy Compact, un impegno pubblico riconosciuto dalle Nazioni Unite per accelerare il progresso verso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile “SDG” n. 7 “Energia accessibile e pulita” e i target dell’Accordo di Parigi, confermando la volontà della società di mantenere un ruolo di leadership sugli obiettivi climatici globali, in linea con l’impegno strategico dell’azienda di raggiungere la completa neutralità carbonica entro il 2050.

In ambito di economia circolare, invece, nel mese di settembre, Versalis, società controllata del gruppo Eni, ha acquisito la tecnologia e gli impianti di Ecoplastic con l’obiettivo di accelerare gli sviluppi del riciclo meccanico avanzato e di ampliare la gamma di polimeri da riciclo Versalis Revive. Si è trattato del primo step del progetto di trasformazione del sito di Porto Marghera, che prevede per il prossimo anno l’installazione degli impianti acquisiti per la produzione di polimeri stirenici ottenuti totalmente da materia prima da riciclo.

In ultimo, la società del cane a sei zampe si è contraddistinta anche per essere stata inclusa tra le prime dieci società nel nuovo indice MIB ESG di Euronext e confermata leader nei principali ratings ESG e indici specializzati (MSCI, Sustainalytics, V.E, FTSE4Good Developed Index), ottenendo il Prime Status dal rating ISS ESG.

Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato:“In un contesto di Gruppo sempre più solido stiamo accelerando il piano di transizione: la quotazione della società che include Retail e Rinnovabili ci consentirà la valorizzazione di un modello di business unico, essenziale per la decarbonizzazione dei consumi della clientela retail; inoltre, continuiamo ad investire per concretizzare il progetto di CCS in UK ad HyNet che è in gara per ricevere fondi da parte del governo inglese. La nostra opzionalità di lungo termine si è inoltre ampliata con il successo del test sulla fusione magnetica che potrebbe aprire in prospettiva ad una evoluzione tecnologica dirompente sulla generazione elettrica. In conclusione, Eni conferma il proprio impegno nella disciplina finanziaria per ridurre la cash neutrality, nel rapido sviluppo delle tecnologie per velocizzare i piani di decarbonizzazione, nonché nella spinta a estrarre valore dal portafoglio e creare nuovi driver di crescita tramite dedicati veicoli societari con valenza strategica.”