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Risultati ESG

Glencore, utile in forte calo (-75%), investimenti in materie prime a basse emissioni

Glencore, gigante anglo-svizzero attivo nel settore minerario e di scambio merci, ha registrato una forte contrazione nelle performance del 2023. Lo scorso anno, infatti, l’utile netto si è attestato a 4,3 miliardi di dollari, a fronte dei 17,3 miliardi del 2022, registrando un calo del 75%. In flessione del 15% anche il fatturato, pari a 272 miliardi di dollari e il risultato rettificato a livello Ebitda si è contratto del 50% a 17,1 miliardi, riflettendo principalmente il riequilibrio e la normalizzazione dei flussi commerciali internazionali di energia, con carbone e GNL e, in misura minore, il sostanziale calo dei prezzi del petrolio. L’utile operativo Ebit, invece, è sceso del 61% a 10,4 miliardi.

A causa, quindi, le performance negative è stato il calo complessivo dei prezzi dei metalli nel corso del 2023.

“In un contesto di riequilibrio e normalizzazione dei flussi commerciali internazionali di energia, i nostri segmenti marketing e industriale hanno registrato una performance di utili inferiore, seppur sana, nel 2023″, ha commentato l’amministratore delegato di Glencore, Gary Nagle.

L’ambizione climatica di Glencore

Per quanto riguarda il fronte ESG, Glencore ha mostrato in particolare un forte impegno con gli azionisti durante l’anno su una serie di questioni climatiche, richiedendo loro il proprio punto di vista sui cambiamenti previsti nel nuovo piano di transizione d’azione per il clima della società che sarà pubblicato il prossimo marzo e presentato agli azionisti alla stagione assembleare del 2024. Nel 2023 c’è stato un ampio sostegno da parte degli azionisti alla strategia climatica della società, incoraggiando l’obiettivo di essere net zero entro il 2050.

Tra le iniziative ESG portate avanti nel 2023 da Glencore per investire in materie prime a basse emissioni, l’acquisto di una partecipazione azionaria del 30% in Alunorte e una partecipazione azionaria del 45% in Mineracao Rio do Norte, fondamentali per l’approvvigionamento di alluminio a basse emissioni di CO2. Nel settore del rame, invece, la società ha acquistato la restante quota del 56% nel progetto MARA in Argentina, nonché il resto delle azioni Polymet (il 18%), società che ha formato una joint venture con Teck per creare New Range Copper Nickel in Minnesota. Queste aggiunte, insieme a un quasi raddoppio delle risorse di El Pachon, hanno aggiunto più di 5 miliardi di tonnellate di risorse alle riserve di rame di Glencore nel 2023.

“Mentre continuiamo a rimanere concentrati sull’operare in modo sicuro, responsabile ed etico e sulla creazione di valore sostenibile a lungo termine per tutti i nostri stakeholder, la forza del nostro modello di business diversificato, a livello industriale e di marketing, concentrandosi su metalli ed energia, si è dimostrata ancora una volta nel 2023 efficace in una vasta gamma di condizioni di mercato”, ha aggiunto l’ad commentato i risultati ESG del gruppo.