Grazie a iniziative come l’Inflation Reduction Act negli USA e il Green Deal europeo, la penetrazione di mercato di tecnologie legate all’idrogeno e al riciclaggio di batterie è destinata ad aumentare notevolmente nei prossimi anni. Questa è una notizia importante per gli investitori, ha spiegato Henning Padberg, portfolio manager della strategia Global Climate and Environment di Nordea, in occasione di una presentazione a Zurigo: “Dal punto di vista degli investimenti, spesso ha senso concentrarsi su tecnologie che hanno già raggiunto un certo livello di implementazione nel mercato. Solo allora le aziende potranno quindi generare flussi di cassa stabili.”
Le nuove opportunità dell’efficienza energetica
Padberg considera ad esempio, un’interessante opportunità di investimento nel settore dell’efficienza energetica, una parola chiave che viene spesso utilizzata in relazione all’enorme fabbisogno di risorse derivante dalla crescente digitalizzazione e dal boom dell’intelligenza artificiale. Entro il 2030, si prevede che la domanda di elettricità complessiva delle tecnologie di informazione e comunicazione raddoppierà rispetto a quella attuale (fino a superare gli 8.000 terawatt/ora). Nello specifico, il fabbisogno energetico dei data center aumenterà notevolmente.
I designer di semiconduttori dispongono già di soluzioni per ridurre il fabbisogno energetico delle nuove tecnologie. Essi, perciò, costituiscono una componente centrale della trasformazione “green” per sfruttare, convertire, trasferire e immagazzinare energia rinnovabile con una perdita di potenza minima e anche per ridurre la domanda di energia dei dispositivi elettronici.
Più investimenti a sostegno delle energie rinnovabili
Nonostante vengano promosse in tutto il mondo, le energie rinnovabili rappresentano ancora una percentuale limitata del consumo energetico globale. Petrolio, carbone e gas hanno ancora un peso specifico decisamente superiore con una produzione di 40.000 e 50.000 terawatt/ora ciascuno. L’energia idroelettrica, la più diffusa tra le energie rinnovabili, conta poco più di 10.000 terawatt/ora. Altre fonti come l’energia nucleare, l’energia eolica e quella solare sono ancora considerevolmente al di sotto di questa soglia.
L’energia solare e quella eolica hanno visto una forte crescita negli ultimi anni, ma così è stato anche per i combustibili fossili. Padberg è convinto che la chiave di volta risieda proprio nell’efficienza delle energie rinnovabili. Ciò considerando anche il ruolo delle “smart grid” che a oggi rappresentano un grosso collo di bottiglia. Queste “reti elettriche intelligenti” possono reagire in tempo reale alle fluttuazioni della domanda e dell’offerta di energia aumentando l’affidabilità del sistema energetico e facilitando anche l’integrazione delle energie rinnovabili e dei veicoli elettrici.
Le infrastrutture esistenti non sono tuttavia sufficienti. Attualmente non è possibile utilizzare né immagazzinare l’elettricità solare prodotta complessivamente in una giornata soleggiata. Per risolvere questo problema, entro il 2030 occorre destinare 750 miliardi di dollari all’anno nelle infrastrutture delle reti intelligenti. La cifra reale si aggira però attorno ai 330 miliardi di dollari. Per un investitore, questo scenario offre opportunità interessanti come l’azienda MasTec. Questa società è la più grande impresa di costruzione di reti intelligenti negli Stati Uniti, ha finora realizzato progetti nel settore delle energie rinnovabili con una capacità di oltre 47 gigawatt e ha un volume di ordini di 13 miliardi di dollari.
Il potenziale dell’economia circolare
Un’altra opportunità, secondo Padberg, è rappresentata dal settore dei rifiuti. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, solo il 14% dei rifiuti di plastica mondiali viene attualmente riciclato.[6] Eppure molte risorse come minerali metallici, combustibili fossili, biomassa e minerali non metallici possono essere recuperate”, sottolinea Padberg. “E per tutto ciò che non può essere riciclato, sono necessari migliori impianti di incenerimento per estrarre energia dai rifiuti stessi.”
L’azienda americana Republic Services è fortemente coinvolta in questo ambito. I suoi 147 impianti di riciclaggio e incenerimento dei rifiuti hanno consentito di evitare 40 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nel 2022. Nonostante la posizione dominante di Republic Services nel mercato statunitense, per Padberg l’azienda ha un ulteriore potenziale di crescita che dovrebbe andare di pari passo con la sua crescente attenzione per l’economia circolare.
Nel complesso, il gestore di portafoglio consiglia di non concentrarsi troppo su eventi a breve termine, che potrebbero innescare rapidamente reazioni eccessive e suggerisce cautela nei confronti delle aziende concentrate su un’unica tecnologia o soluzione: “La storia ha dimostrato che è difficile costruire un modello di business solido in questo modo. In questi casi, non è raro che le aziende diventino troppo dipendenti da singole materie prime come il litio, i cui prezzi sono molto volatili”, afferma Padberg.