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Intervista a Giovanna Giusti del Giardino

Mediobanca: “Approccio responsabile al business per un percorso di crescita sostenibile nel tempo”

Distintività e approccio responsabile al business. Sono questi i due elementi su cui si poggia il nuovo piano Strategico 2023-26 varato da Mediobanca a inizio di quest’anno, dopo che gli obiettivi del precedente sono stati pienamente raggiunti sia sul fronte della redditività sia su quello ESG. Per il prossimo triennio, l’istituto guidato da Alberto Nagel ha quindi alzato l’asticella dei target in termini di riduzione degli impatti ambientali, attenzione all’inclusione e alla diversità e supporto alla comunità e ha identificato una serie di azioni trasversali a tutte le divisioni per contribuire a un futuro più sostenibile. Al fine di sottolineare l’importanza di questi obiettivi, Mediobanca ha legato una parte della remunerazione dei dipendenti e in particolare del top management al raggiungimento di tali risultati.

Sul fronte ambientale Mediobanca intende raggiungere la neutralità dell’impronta di carbonio entro il 2050, nel quadro dell’adesione alla Net Zero Banking Alliance (NZBA), con un target intermedio del 35% di riduzione dell’intensità carbonica del portafoglio finanziamenti CIB al 2030 (-18% in orizzonte di Piano), data in cui è prevista anche la totale uscita dal carbone. Un impegno che si accompagna al mantenimento della carbon neutrality sulle proprie emissioni e alla crescente integrazione dei fattori climatici e ambientali nei processi di gestione dei rischi, dei crediti e delle politiche di investimento.

Sul fronte social l’istituto di piazzetta Cuccia ha sintetizzato la propria visione nello slogan “Rendere l’eccellenza inclusiva è la nostra meta”. L’istituto intende, infatti, “valorizzare competenze altamente diversificate e creare un ambiente di lavoro sempre più inclusivo in cui le persone di ogni genere, età, orientamento sessuale o religioso, etnia, abilità e background culturale possano crescere e sviluppare un profondo senso di appartenenza”. Tradotto in termini numerici l’istituto si è posto il target oltre 30% di donne tra i senior manager, oltre 20% tra i dirigenti, 50% sul totale delle assunzioni e parità nel tasso di avanzamento.

I passi mossi fin qui dal Gruppo Mediobanca nel suo percorso verso un sistema aziendale più sostenibile sono spiegati da Giovanna Giusti del Giardino, Head of Group Sustainability in questa intervista a ESGnews.

Quali sono i temi più rilevanti per la vostra azienda nell’ambito della sostenibilità? Sono in linea con le richieste che avanzano i vostri investitori a questo riguardo?

Ogni anno organizziamo un’analisi di materialità con l’obiettivo di individuare i temi ESG per noi rilevanti, cercando di comprendere quali impatti generiamo (o possiamo generare) sulla comunità, l’ambiente e le persone e, in relazione a tali temi, capire come questi influenzino le nostre strategie, nonché la gestione dei rischi.

In base all’ultima analisi, condotta secondo i recenti riferimenti metodologici del Framework GRI Universal Standards 2021, le tematiche più rilevanti emerse sono: benessere, salute e sicurezza dei dipendenti; solidità patrimoniale e redditività; etica e integrità nel business;

Sul fronte degli investitori, invece, nell’ultimo anno le richieste hanno riguardato più specificatamente cambiamento climatico e diversità e inclusione. 

Inoltre, sulla scorta del pieno raggiungimento dei target ESG del Piano 2019-2023, abbiamo identificato una serie di azioni trasversali a tutte le divisioni per contribuire a un futuro più sostenibile in termini di riduzione degli impatti ambientali, attenzione all’inclusione e alla diversità e supporto alla comunità.

L’obiettivo di perpetuare l’approccio responsabile al business con cui ci siamo da sempre distinti ha portato alla definizione di target qualitativi e quantitativi che sono stati inseriti nelle linee di sviluppo del nuovo Piano Strategico 2023-2026 “One Brand – One Culture”.

Quali sono i vostri principali obiettivi in ambito ESG?

Vogliamo dare il nostro contributo concreto alla generazione di un cambiamento positivo, focalizzandoci su progetti e attività sempre più in linea con gli obiettivi globali. 

Per questo abbiamo definito i nostri target di sostenibilità all’interno del Piano Strategico 2023-2026 con l’intento di contribuire al conseguimento di 8 dei 17 macro Sustainable Development Goals, a testimonianza del nostro impegno per l’integrazione della Sostenibilità nelle strategie industriali e finanziarie e contribuire alla generazione di un cambiamento positivo a livello globale.

I nuovi target di Piano i saranno perseguiti mediante una serie di soluzioni, prodotti e servizi di consulenza che supportino i nostri clienti nella transizione verso un’economia sostenibile e grazie ad attività di formazione e azioni di sensibilizzazione che sviluppino una maggiore consapevolezza sulle tematiche ESG sia all’interno che all’esterno del Gruppo.

Può sintetizzare gli obiettivi che vi siete prefissati?

I target individuati coinvolgono i principali ambiti della sostenibilità: 

in relazione all’ambiente ci siamo impegnati a raggiungere la neutralità dell’impronta di carbonio entro il 2050 nel quadro dell’adesione alla Net Zero Banking Alliance (NZBA), con un target intermedio del 35% di riduzione dell’intensità carbonica del portafoglio finanziamenti CIB al 2030 (-18% in orizzonte di Piano), data in cui è prevista anche la totale uscita dal carbone. Per contrastare ulteriormente il cambiamento climatico, inoltre, intendiamo proseguire nel percorso di riduzione del nostro impatto diretto, confermando l’utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e mantenendo la neutralità carbonica sulle nostre emissioni. A queste azioni si aggiunge la crescente integrazione dei fattori climatici e ambientali nei processi di gestione dei rischi, dei crediti e delle politiche di investimento. 

In ambito sociale desideriamo contribuire a un cambiamento positivo promuovendo una cultura aziendale basata su diversità e inclusione (oltre 30% di donne tra i senior manager, oltre 20% tra i dirigenti, 50% sul totale delle assunzioni e parità nel tasso di avanzamento), sostenendo con oltre €20m in arco di piano i progetti ambientali e sociali e valutando con criteri ESG i fornitori che concorrono ad almeno il 70% della nostra spesa globale.   

In area governance, abbiamo inserito i target ESG del nuovo Piano nelle politiche di valutazione e remunerazione di tutta la popolazione del Gruppo e in particolare del top management.

Quali sono i principali risultati ottenuti? 

Tutti i target ESG 2019-2023, che vengono rendicontati annualmente all’interno della Dichiarazione Non Finanziaria, sono stati ampiamente raggiunti.

Inoltre, con la recente pubblicazione del nostro TCFD (Task Force on Climate-Related Financial Disclosures) Report, abbiamo ampliato la nostra rendicontazione climatica, allineandoci alle aspettative del regolatore.

In linea con il Protocollo, il Report è suddiviso in quattro sezioni:

  • Governance: descrive la struttura di governance adottata per le scelte di investimento, la diffusione della conoscenza delle tematiche climatiche al nostro interno e le modalità di inclusione dei target climatici nel piano di incentivazione retributivo.
  • Strategy: fornisce una panoramica dell’approccio adottato per aumentare la nostra resilienza al rischio climatico, cogliendo le opportunità di business generate dalla transizione ecologica.
  • Risk Management: illustra la mappa di materialità del rischio climatico che abbiamo elaborato quest’anno, le metodologie utilizzate, i risultati di tale analisi e le nuove metriche climatiche inserite nel Risk Appetite Framework.
  • Metric and Targets: contiene i risultati delle analisi di quantificazione delle emissioni del nostro portafoglio di finanziamenti e investimenti e di allineamento ai target NZBA al cui fine fissato dei nuovi target settoriali (cement e aviation) che si aggiungono a quelli individuati nel passato esercizio (power e automotive).