ImpactGate Botto Micca Torino | ESG News

Intervista

Botto Micca racconta ImpactGate: una bussola per orientare transizione ESG delle imprese

Una bussola per orientare la transizione sostenibile delle imprese, soprattutto pmi, e un supporto per diventare Società Benefit e/o ottenere la certificazione B Corp. Questo è ImpactGate, la realtà di stampo torinese, lanciata a inizio mese da SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, società verticale su consulenza e accelerazione di progetti e investimenti a impatto, Brainscapital, società di advisory gestionale che si occupa della parte di governance e E.S.A Holding, società specializzata nei temi ambientali.

Mossi dalla convinzione che si possa creare valore condiviso e benessere sociale attraverso l’integrazione della sostenibilità nelle strategie di business tradizionali, ImpactGate offre consulenza strategica avanzata sui temi ESG andando a pianificare percorsi e progetti specifici nella direzione della sostenibilità integrale.

“Integrare i criteri ESG nella propria strategia aziendale significa avere un impatto positivo nel mondo e contribuire a lasciare ai posteri un futuro migliore. Credo che questo già di per sé possa essere un primo movente importante per approcciarsi alla sostenibilità” dichiara Mario Botta Micca, Presidente di ImpactGate e CSPO presso Megadyne Group.

Qual è il valore per le imprese di approcciarsi ai criteri ESG e integrare la sostenibilità nel proprio business?

Il valore di approcciarsi alla sostenibilità per un’impresa ha diverse sfaccettature. La prima riguarda l’aspetto etico: integrare i criteri ESG nella propria strategia aziendale significa avere un impatto positivo nel mondo e contribuire a lasciare ai posteri un futuro migliore. Credo che questo già di per sé possa essere un movente importante. Integrare poi, senza cadere in pratiche di greenwashing, le considerazioni e gli obiettivi volti alla sostenibilità permette altresì di raggiungere performance economico finanziarie migliori rispetto a chi non lo fa. Infatti, avere uno sguardo ampio sul proprio business permette, per esempio, di risparmiare risorse ottimizzando i processi e di ampliare la base consumatori ormai sempre più attenti a questi aspetti. Quindi è un impegno culturale, in primis, ma che si rivela essere un investimento che ritorna in termini di migliori risultati.

Un altro punto, poi, riguarda l’ambiente lavorativo: numerose analisi e sondaggi rivelano che le nuove generazioni preferiscono lavorare in ambienti lavorativi innovativi e attenti alle tematiche ESG; quindi, l’attrazione di talenti e di personale qualificato sarà sempre più semplice per le aziende avanti su questo fronte, elemento che si traduce poi in vantaggio competitivo per l’impresa.

Per quanto riguarda le PMI, infine, due sono le riflessioni importanti: in primo luogo quella inerente alla filiera. Le nuove normative europee chiedono alle grandi aziende di allinearsi a determinati standard di sostenibilità e a rendicontarli. Questo avrà, e iniziamo già a vederlo, un impatto sulla scelta dei propri fornitori; quindi, è importante cogliere il cambiamento per non restare indietro. Il secondo appunto riguarda poi il punto di vista finanziario: la sostenibilità è vista ormai come un fattore premiante sia a livello di fondi di investimento che di mergers and acquisitions (M&A), e in ogni caso la valutazione degli aspetti ESG sempre più richiesta.

Dove si posiziona in questo contesto di transizione sostenibile ImpactGate? Da dove nasce l’idea?

ImpactGate si propone come “Centro di Consulenza sulla Sostenibilità Integrale” per integrare la sostenibilità nelle aziende come leva di innovazione e vantaggio competitivo e per accompagnare le imprese che lo desiderano a diventare Società benefit e/o ad ottenere la certificazione B Corp.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che, sebbene ci sia una parte dell’apparato industriale ormai conscio dei vantaggi di un approccio sostenibile e dei vantaggi competitivi di un certo tipo di certificazioni, esiste ancora una grande fetta, che in Italia corrisponde per lo più alle piccole e medie imprese, che invece necessita di supporto in tal senso.

C’è quindi una cultura della sostenibilità che deve essere accolta e competenze ambientali, sociali e di governance, tra l’altro in continua evoluzione, che devono essere condivise: ImpactGate si propone di farlo.

Da chi è stata sviluppata?

ImpactGate è formata da tre realtà ciascuna specializzata in uno dei tre fattori ESG: SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale,società torinese verticale su consulenza e accelerazione di progetti e investimenti a impatto, Brainscapital, società di advisory gestionale che si occupa della parte di governance,e E.S.A Holding, una E.S.Co. (Energy Service Company) attiva nel settore dell’energia e specializzata sull’impatto ambientale.

L’unione di diversi esperti di sostenibilità, economisti, designer, business developer, ciascuno con competenze specifiche nei tre ambiti principali dell’acronimo, guidati da un obiettivo comune: credo sia il vantaggio competitivo di questa realtà.

Quali sono i modelli e gli strumenti che ImpactGate mette a disposizione degli imprenditori per allinearsi ai tre pilastri ESG?

La metodologia che usiamo in ImpactGate è in parte customizzata e in parte si fonda su standard internazionali riconosciuti. Sul sito tutte le aziende che lo desiderino possono effettuare una valutazione preliminare del grado di sostenibilità dell’impresa, rispondendo a 40 domande. Al termine è rilasciato un report su cui sono indicati i punti di forza e di debolezza e le aree di miglioramento per ciascun fattore ESG.

L’azienda può poi decidere se portare avanti l’analisi con il team di ImpactGate, effettuando un assessment più dettagliato e pensato su misura per il cliente sulla base del quale viene poi stilato un piano d’azione di sostenibilità.

A questo punto, l’impresa può decidere se diventare Società Benefit e intraprendere il relativo percorso, supportata dalla consulenza di esperti, per integrare i requisiti legali e normativi necessari quali, per esempio, la presenza di un responsabile d’impatto nella società, l’identificazione di obiettivi ESG per il board, o il report di sostenibilità.

Ultimo passo è poi, se volontà dell’azienda, ottenere la certificazione B Corp, rilasciata dal network nonprofit B Lab, che indica il rispetto di elevati standard di performance, responsabilità, trasparenza in ambito sostenibilità e riconosce la compliance con i temi ESG.