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Outlook 2022

Trezzi (Nuveen): come strutturare un portafoglio per il 2022 tenendo conto della transizione ecologica

Una crescita economica in rallentamento, ma ancora solida, pressioni inflazionistiche persistenti, tassi di interesse in lento aumento e una riduzione delle misure di sostegno fiscali e monetarie. Sono queste le variabili macroeconomiche che caratterizzeranno lo scenario del 2022, secondo Nuveen, società d’investimenti di TIAA (Teachers Insurance and Annuity Association of America) – una delle maggiori istituzioni finanziarie statunitensi, che ha analizzato quali potrebbero essere le strategie di investimento più efficaci da seguire in un simile contesto nel quale si continueranno a distinguere gli investimenti che tengono in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance.

“I prossimi anni saranno determinanti nella definizione delle scelte di investimento per strutturare correttamente i portafogli e ottenere rendimenti adeguati. Accanto alle tradizionali analisi legate all’andamento della politica monetaria e conseguentemente dei tassi, degli spreads, degli utili, diviene ora necessario incorporare tutti gli impatti della transizione ecologica imposta dai Governi per rispondere ai cambiamenti climatici” osserva Sergio Trezzi, Managing Director di Nuveen in Italia,” con oltre 40.000 miliardi di dollari di attivi stimati in transizione, ci troveremo davanti al più grande “market arbitrage” mai visto nei mercati. Il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero Carbon è quindi possibile solo con l’adozione di modelli di rischio e rendimento in grado di integrare l’intensità delle emissioni di carbonio”.

Secondo Trezzi, accanto all’adozione di strategie obbligazionarie e azionarie fortemente basate su criteri attivi di selezione ESG, se non addirittura di “impatto” (impact investing), sarà evidente la crescita di strategie di Real Assets nei portafogli. “In questo contesto”, aggiunge il managing director, “Risorse Naturali (come Farmland e Timberland) e Infrastrutture per Energia Pulita (solare, eolica, idrica) si presentano – come mai fino ad oggi – scelte necessarie per partecipare a tematiche decennali di forte crescita”.

Nuveen ha quindi tracciato un outlook per l’andamento dei mercati il prossimo anno nel quale vengono illustrate le principali strategie per costruire un portafoglio ottimale nel 2022.

I temi d’investimento 2022 di Nuveen

2022 ancora un anno “risk-on”

I mercati finanziari globali sembrano essersi attestati sui valori delle fasi centrali, o forse finali, del ciclo economico, ma non vediamo una recessione all’orizzonte. Prevediamo infatti che nel 2022 la crescita economica globale si manterrà saldamente al di sopra del tasso tendenziale. Anche se le valutazioni appaiono relativamente mature in molte aree dei mercati finanziari globali, crediamo possa ancora risultare utile mantenere un posizionamento risk-on.

In particolare, riteniamo che questo significhi dare rilievo nei portafogli ai titoli azionari pubblici e a una serie di asset alternativi. Per quanto riguarda i titoli azionari, manteniamo generalmente un approccio ciclico e vediamo valore nelle small cap statunitensi e nei mercati sviluppati al di fuori degli Stati Uniti. Ci focalizzeremo anche sugli investimenti nelle infrastrutture pubbliche. Tra gli asset alternativi, restiamo positivi per quanto riguarda i mercati del credito privato e vediamo opportunità selezionate negli asset reali e negli asset del real estate privato.

Per quanto riguarda il settore obbligazionario, pubblico e municipale, vorremmo focalizzarci più sul rischio di credito che sul rischio di tasso d’interesse. Riteniamo che gli investitori possano trovare opportunità di rendimento e di total return spostandosi più in basso nello spettro del credito. Riconosciamo inoltre un certo valore nei municipals di lunga durata, mentre nei mercati globali del reddito fisso privilegiamo posizioni di minor durata.

Infine, pensiamo che non sia strategico per gli investitori conservare liquidità, ma incoraggiamo gli investitori ad affacciarsi al 2022 in una posizione di pieno investimento.

Attesa una crescita dell’inflazione e tassi d’interesse più alti (ma non reagite in modo spropositato)

Prevediamo che i tassi d’interesse si sposteranno un po’ più in alto nel corso del 2022 e, anche se questo non è il nostro scenario di base, non saremmo sorpresi se la Federal Reserve americana iniziasse ad aumentare i tassi prima della fine dell’anno. Allo stesso modo, riteniamo che l‘inflazione si manterrà al di sopra dei valori medi pre-pandemia per tutto il 2022.

Riteniamo che i mercati abbiano per lo più già valutato questi rischi e siano in grado di gestire un’inflazione modesta e lievi rialzi dei tassi da parte della Fed. Gli asset reali e il real estate si confermano importanti strumenti di protezione contro l’inflazione, oltre a mantenere un’attrattiva di base.

A nostro parere gli investitori dovrebbero tenere d’occhio la situazione dei tassi d’interesse e dell’inflazione, ma senza esporsi troppo per cercare di ottenere una protezione contro l’inflazione.

Strutturare il portafoglio

I tassi d’interesse dovrebbero salire nel corso del 2022, ma i rendimenti sono ancora vicini al minimo storico. Riuscire a generare una rendita sufficiente per il pensionamento di un singolo individuo o strutturare un portafoglio in grado di bilanciare asset e passivi continuerà a essere complicato.

Per un’asset allocation mirata a rendimenti di fascia alta converrà puntare su aree del reddito fisso in cui c’è una sovrapposizione di qualità del credito bassa e di solidi fondamentali e assumersi un rischio di liquidità maggiore per accrescere il rendimento.

I rischi da considerare

Vi sono tuttavia alcuni trend che potrebbero ostacolare le posizioni indicate da tenere sott’occhio.

Ripresa del COVID-19. La pandemia continuerà a rappresentare una crisi umanitaria in molte zone del mondo, ma crediamo anche di esserci lasciati alle spalle gran parte dei rischi economici e di mercato ad essa associati. Nuove varianti di coronavirus, problemi con la somministrazione dei vaccini o (speriamo di no) un nuovo e altrettanto letale virus, sarebbero sicuramente degli elementi di rischio sfavorevoli al nostro posizionamento risk-on.

Inflazione incontrollata e perdita di credibilità delle banche centrali: se i tassi d’interesse dovessero impennarsi a causa di un ulteriore drammatico aumento delle aspettative inflazionistiche, il nostro consiglio di non puntare eccessivamente su quelle che sono chiaramente delle coperture contro l’inflazione, come l’oro o i TIPS, si rivelerebbe sbagliato. Allo stesso tempo, i mercati azionari e immobiliari risentirebbero del rialzo dei tassi e di una drammatica risalita della curva dei rendimenti.

Un rallentamento della crescita organica o un errore nella politica della Fed: se dovesse emergere una minaccia economica in grado di innescare un rallentamento della crescita o addirittura una recessione – o se la Fed si facesse prendere dal panico e inasprisse troppo o troppo rapidamente la sua politica monetaria – le nostre previsioni sarebbero poco efficaci.

Cinque spunti per la costruzione del portafoglio

Cercare opportunità di ribilanciamento

La parola chiave qui è “ribilanciare”. L’inizio dell’anno è il momento in cui normalmente si rivalutano gli obiettivi di portafoglio di lungo termine, si interviene, se necessario, sull’asset allocation e i portafogli vengono ribilanciati in base all’andamento del mercato.

Siamo consapevoli del fatto che molti investitori non ribilanciano regolarmente, e questo potrebbe esporli a rischi involontari. Secondo noi tutti gli investitori istituzionali e individuali dovrebbero scegliere e gestire attivamente l’esposizione al rischio del loro portafoglio, in linea con gli obiettivi di lungo termine che si sono posti e con il contesto di mercato prevalente. 

Bilanciare la crescita economica e i rischi di inflazione

Data la previsione di una crescita economica globale un po’ più lenta rispetto al 2021, ma ancora al di sopra del trend di lungo termine, combinata a pressioni inflazionistiche, ci aspettiamo un trend soddisfacente di crescita pluriennale e in una certa pressione al rialzo sui tassi di interesse (simile forse a quella verificatasi tra il 2016 e il 2019).

Quando si tratta di “bilanciare”, gli investitori dovrebbero concentrarsi su investimenti che tengano conto di “crescita + inflazione” piuttosto che su esplicite coperture contro l’inflazione. I settori del credito a reddito fisso, le small cap statunitensi, il real estate pubblico e privato e gli asset reali sembrano tutte buone opportunità in un contesto di crescita modesta, inflazione moderata e tassi in lieve aumento.

Mantenere una rete più ampia per il rendimento

Stiamo insistendo su questo punto da molto tempo e il messaggio di base resta valido: visto il rendimento molto basso delle asset class tradizionali del reddito fisso, gli investitori devono ampliare il loro universo. Pertanto, suggeriamo di esplorare nuove aree del panorama del reddito fisso, azioni che generano dividendi e settori alternativi, quali asset reali e credito privato.

Seguendo questo approccio, è fondamentale comprendere i rischi associati e sceglierli in modo consapevole. Per facilitare il processo, abbiamo classificato le asset class in gruppi di rischio: rischio di tasso di interesse, rischio di credito e rischio azionario. Ciascun gruppo offre un diverso profilo di rendimento e volatilità, e suggeriamo agli investitori di diversificare tra opportunità di reddito e rischi, come indicato nel grafico 5.

Trarre vantaggio dai fattori ESG negli investimenti

L’accelerazione nell’utilizzo dei temi di investimento responsabile e dei fattori ambientali, sociali e di governance non accenna a diminuire. E per una buona ragione: siamo convinti che utilizzare fattori ESG negli investimenti non significhi escludere determinate tipologie di investimento, quanto avere a disposizione strumenti che permettano di esaminare le opportunità, e siano parte di un approccio più ampio volto a migliorare il processo di generazione del rendimento e di gestione del rischio.

La pandemia ci ha mostrato quanto una solida governance, la continuità operativa, il capitale umano e la gestione della supply chain siano fondamentali nel determinare le performance di tutte le asset class. Non crediamo che questa situazione cambierà. Allo stesso modo, i rischi e le opportunità legati al cambiamento climatico hanno un ruolo sempre più importante in tutti i portafogli. Sui mercati pubblici e privati stiamo individuando un numero crescente di spunti interessanti in aree quali energie rinnovabili, tecnologie pulite, sostenibilità alimentare e investimenti orientati alla diversity, all’inclusione e al benessere dei dipendenti.

Sfruttare la gestione attiva con l’avanzare del ciclo

Nei prossimi anni, prevediamo volatilità crescente e maggiore difficoltà nel generare rendimenti. Una situazione che implicitamente evidenzia l’importanza della gestione attiva. Tutti i componenti del nostro Global Investment Committee e i team di gestione del portafoglio stanno identificando soluzioni d’investimento altamente idiosincratiche e in rapida evoluzione. Selettività, ricerca, flessibilità e fiducia possono davvero fare la differenza.