Le foreste e la fibra di legno rivestono un’importanza vitale per l’economia globale, poiché forniscono una risorsa rinnovabile per l’edilizia residenziale, l’arredamento, gli imballaggi, la carta, il riscaldamento e l’energia.
E oggi che l’interesse verso il climate change sta diventando sempre più pressante, gli investimenti nel Timberland hanno iniziato a rappresentare una componente stabile di molti portafogli istituzionali, grazie alle caratteristiche uniche di questa classe di attivo in termini di benefici per il portafoglio di investimenti.
Ma per quale motivo dovremmo allontanarci dal consueto asset mix tradizionale alternativo e fare spazio nel nostro portafoglio a questa forma di investimento?
Nuveen, società attiva negli investimenti a livello globale, con 1,3 trilioni di dollari di patrimonio in
gestione di cui 1.6 milioni di dollari in Timberland, ha individuato cinque rilevanti motivi per investire nella forestazione:
Indice
1. Benefici climatici quantificabili
Le foreste da legname rappresentano un investimento diretto in una strategia di riduzione di concentrazione di CO2 nell’atmosfera. La capacità naturale degli alberi di catturare e immagazzinare carbonio rappresenta attualmente la principale soluzione, collaudata e scalabile, per rimuovere le emissioni di gas serra dall’atmosfera: ogni anno boschi e foreste assorbono circa 2,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, un terzo della CO2 rilasciata dalla combustione di combustibili fossili. Inoltre, con l’aumento della domanda di materiali da costruzione a basse emissioni di carbonio e l’incremento degli input sostenibili per la produzione, si prevede che crescerà anche la domanda di legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
L’asset class delle foreste vanta l’intensità media di carbonio – ovvero emissioni nette di CO2 per dollaro investito – più bassa tra le classi di attivo sia alternative che tradizionali. L’allocazione finanziaria sul Timberland, con un profilo netto negativo di emissioni di carbonio, consente di compensare all’interno di uno stesso portafoglio istituzionale settori a più alta intensità di carbonio, il che contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi climatici in modo efficiente e senza inutili sacrifici a scapito del rendimento.
Oltre a questi vantaggi a livello di portafoglio, il potenziale delle foreste di generare crediti di carbonio verificati crea un ulteriore valore per gli investitori. I crediti possono essere monetizzati per aumentare i rendimenti finanziari, trattenuti dal proprietario terriero per compensare le proprie emissioni o semplicemente ritirati. I vantaggi sono quantificati sia attraverso la verifica del credito di carbonio che attraverso il reporting standardizzato in linea con la Tassonomia dell’Ue e le linee guida dell’Ipcc.
2. Un copertura contro l’inflazione
La correlazione tra i rendimenti delle foreste da legname e l’inflazione è rimasta positiva in modo affidabile per molti decenni, suggerendo che con l’aumento dell’inflazione, le prestazioni delle foreste dovrebbero tenere il passo o addirittura superare l’inflazione.
Quali sono i fattori alla base della correlazione positiva con l’inflazione? Boschi e foreste producono le materie prime per molti prodotti nel paniere di merci Cpi (ad esempio, materiali da costruzione, mobili, tessuti, carta e imballaggi). L’aumento dell’inflazione riflette l’aumento dei prezzi di questi beni e la capacità di pagare di più per il legname. I prezzi più elevati per il legname aumentano i rendimenti in contanti e portano a valori più elevati per gli asset sottostanti,
supportando la correlazione positiva tra inflazione e performance delle foreste. I prezzi più elevati del legname possono anche aumentare la componente di apprezzamento del capitale del rendimento poiché sono incorporati nelle valutazioni degli asset.
3. Diversificazione del portafoglio
Gli investitori cercano asset class con correlazioni basse e negative per migliorare la diversificazione e ridurre il rischio per migliorare l’efficienza del portafoglio. Negli ultimi decenni, i rendimenti dei terreni boschivi statunitensi hanno mostrato una correlazione limitata con le asset class tradizionali.
La ricerca condotta da Nuveen, che vanta oltre 20 anni di esperienza in questa asset class e ha asset in gestione (AUM) per 1,6 miliardi di dollari, illustra come gli investimenti privati in categorie relativamente non liquide di beni immobili, come Timberland, Farmland e immobili commerciali, hanno mostrato correlazioni basse o negative con l’equity e il reddito fisso. In effetti, tra il 1992 e il 2020 e negli anni trascorsi dalla crisi finanziaria globale (2008-2020) le correlazioni basse e negative tra i rendimenti delle foreste e le asset class tradizionali mostrano che gli investimenti in forestazione hanno fornito guadagni efficienti per gli investitori istituzionali.
Uno dei principali fattori alla base di questa mancanza di correlazione è che una parte del rendimento dell’investimento è generata attraverso la crescita biologica, che è indipendente dai movimenti di mercato.
I pagamenti per i servizi ecosistemici, come i crediti di carbonio, forniscono un’ulteriore fonte di rendimento non correlato e hanno il potenziale per aumentare i vantaggi della diversificazione degli investimenti nelle foreste.
4. Rendimenti interessanti e stabili
L’analisi condotta da Nuveen mostra che, negli ultimi tre decenni, i rendimenti dei terreni boschivi statunitensi sono stati altamente competitivi rispetto alle asset class tradizionali. Nel periodo 1992-2020 in un’ampia gamma di classi di attivo le foreste hanno performato meglio rispetto alle strategie obbligazionarie statunitensi e globali e a quelle azionarie non statunitensi, con un margine di 177-377 punti base.
Più in generale, su una base di rendimento ponderato per il rischio le foreste hanno performato meglio rispetto all’azionario statunitense.
Emerge inoltre che la componente di cash yield del rendimento totale delle foreste tende a essere resiliente nel tempo indipendentemente dai cicli economici, mentre la componente di apprezzamento del capitale tende a essere più sensibile ai cicli economici Boschi e foreste costituiscono inoltre una riserva di valore e come tali si sono dimostrate resilienti nelle ultime quattro recessioni degli Stati Uniti.
Questa resilienza a lungo termine è il risultato della doppia fonte di rendimento (apprezzamento del capitale e rendimento in contanti) e del fatto che la crescita degli alberi non è influenzata dalla volatilità del mercato o dai cicli economici. Il costante aumento, anno dopo anno, del volume di legname commerciale è indipendente dalle condizioni economiche variabili. Inoltre, se il prezzo del legname in un determinato trimestre o nel micromercato è sfavorevole, i proprietari di foreste hanno la possibilità di ritardare il taglio, nell’attesa che i prezzi migliorino.
5. Solidi fondamentali di mercato
Investire nel Timberland è un modo fondamentale per beneficiare della crescente domanda mondiale di legno. Man mano che le popolazioni si espandono e diventano più ricche, la loro ampia e crescente domanda di legname offre opportunità interessanti per chi investe in boschi e foreste in aree geografiche chiave.
Sia nei mercati dei Paesi emergenti che in quelli dei Paesi sviluppati, l’espansione della popolazione mondiale e la crescita economica supportano la domanda di legno e un’ampia gamma di prodotti forestali.
Dopo il 2020, si stima che il Pil pro capite aumenterà, passando dai circa 10.500 dollari statunitensi di oggi a oltre 16.500 dollari statunitensi entro il 2040. Si prevede che l’aumento del reddito pro capite sarà maggiore nei mercati dei Paesi emergenti come l’India e la Cina, dove si stima un aumento della domanda di prodotti forestali per il consumo interno e l’esportazione. Anche nei mercati sviluppati come Stati Uniti e Unione Europea, si prevede che la crescita economica stimoli la domanda di legno, come input produttivo a basse emissioni di carbonio.
Nuveen è uno dei maggiori gestori di Real Asset a livello mondiale, con oltre 150 milioni di dollari in gestione per conto di investitori globali, 35 anni di esperienza, oltre 230 dipendenti dislocati in 10 paesi in tutto i mondo.
Recentemente, ha rafforzato e riorganizzato le sue attività sui Real Asset creando due nuove business unit, tra cui la divisione Nuveen Natural Capital, focalizzata appunto su Farmland e Tomberland. La divisione vanta oltre 7,7 miliardi di dollari di asset agricoli in gestione ed è specializzata nell’acquisizione e nella gestione di risorse forestali, con asset boschivi distribuiti su oltre 300.000 ettari. “Siamo felici che una delle più importanti strategie di Private Market adottate da decenni da TIAA sia ora anche a disposizione della nostra clientela. Le competenze maturate nel corso degli anni nella gestione delle Risorse Naturali risultano oggi più che mai necessarie per affrontare nuovi scenari di mercato e le complesse sfide legate al Climate Change”, ha dichiarato Sergio Trezzi, Managing Director di Nuveen.