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Investimenti Sostenibili

Nuveen, come investire nel capitale naturale

Il modello di sviluppo economico perseguito in passato ha danneggiato la natura, alterando l’aria, il suolo e l’acqua del pianeta e compromettendo gravemente la capacità della natura di sostenere la società e la prosperità futura. Gli investimenti in TimberlandFarmland gestiti in modo sostenibileunitamente alla protezione e al ripristino del capitale naturale, potrebbero offrire enormi rendimenti alla società nel suo complesso e a coloro che investono in queste attività. 

Investire in asset che hanno ricadute positive per la natura, infatti, secondo quanto emerso dall’ultimo Forum economico mondiale di Davos, può creare nuove opportunità di business nell’ordine di 10 trilioni di dollari all’anno e 395 milioni di posti di lavoro entro il 2030. 

Cos’è il capitale naturale e perché è importante?

Negli ultimi sessant’anni, l’economia mondiale è cresciuta da circa 11 mila miliardi di dollari nel 1960 a 82 mila miliardi di dollari nel 2020, triplicando quasi il reddito pro capite, passato da 3.584 a 10.520 dollari (a valori costanti del dollaro del 2015, Banca Mondiale).

Il capitale naturale (l’aria, il suolo, l’acqua e la loro biodiversità) è stato utilizzato per alimentare questa crescita, alterando in questo processo gli ecosistemi e trasformando i paesaggi.

Secondo lo Special Report on Climate Change 2019 dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), oggi circa i due terzi della superficie terrestre del mondo sono destinati all’uso da parte dell’uomo, mentre gli ecosistemi naturali indisturbati rappresentano solo il 16% circa della superficie terrestre totale.

Il capitale naturale della Terra può essere considerato come uno stock di beni (aria, suolo e acqua e la loro biodiversità) che garantisce nel tempo la fornitura dei cosiddetti servizi ecosistemici. L’insieme di questi servizi comprende provviste di vario genere, quali cibo, fibre tessili e legname, oltre a un’ampia gamma di servizi ecosistemici di regolazione, supporto e cultura, che alimentano l’economia globale e il benessere umano. Il Forum economico mondiale del 2020 ha stimato che 44 mila miliardi di dollari, ovvero oltre la metà della produzione globale, dipenda in misura moderata o elevata dal capitale naturale. Pertanto, il declino globale della natura mette a rischio questo valore economico e il benessere delle persone in tutto il mondo.

Beni e benefici del capitale naturale

Fonte: Nuveen. Natural capital assets = beni del capitale naturale
Global ecosystem services = servizi ecosistemici globali
Il ruolo della finanza nel passaggio verso modelli rispettosi dell’ambiente

Sebbene le stime del fabbisogno finanziario necessario per realizzare entro il 2030 sistemi di produzione alimentare e di utilizzo del suolo sostenibili siano molto variegate, esistono percorsi chiari per indirizzare gli investimenti e i flussi finanziari verso strategie più efficaci per contrastare i cambiamenti climatici e in grado di ripristinare il capitale naturale.

Gli investimenti in Farmland e Timberland gestiti in modo sostenibile, ad esempio, contribuiscono ad affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico e alle emergenze ambientali coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG)delle Nazioni Unite.

Uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dagli investimenti in capitale naturale è rappresentato dalla regolazione del clima, grazie alla capacità naturale delle foreste e dei suoli di immagazzinare il carbonio nella biomassa e nella materia organica. A livello globale, il suolo funge da serbatoio di carbonio e da importante baluardo contro il cambiamento climatico. Secondo i dati FAO, ogni anno le foreste assorbono circa 2,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, un terzo della CO2 rilasciata dalla combustione dei carburanti fossili. Gli investimenti in Timberland e Farmland, quindi, contribuiscono a preservare gli stock di carbonio esistenti e aumentare lo stoccaggio di carbonio a lungo termine.

La riduzione delle emissioni prodotte dall’agricoltura dall’uso del suolo rappresenta un altro modo in cui gli investimenti possono contribuire al raggiungimento della neutralità climatica. Secondo l’IPCC, l’agricoltura e la deforestazione sono direttamente responsabili di circa un quarto delle emissioni globali di gas serra, quindi, investire in un’agricoltura sostenibile e rigenerativa può ridurre le emissioni, grazie alla minore applicazione di fertilizzanti sintetici e alla transizione verso fonti di energia rinnovabile impiegate per le attività operative.

Perché investire nel capitale naturale?

Investire in terreni agricoli e boschivi sostenibili è un modo fondamentale per trarre vantaggio dalla crescente domanda mondiale di risorse e sostenere sistemi di produzione di alimenti, fibre tessili e legname socialmente responsabili e rispettosi dell’ambiente.

Secondo le Nazioni Unite, la popolazione mondiale sta attualmente crescendo di oltre 67 milioni di persone all’anno. Entro il 2050, la produzione di cibo, fibre e legname dovrà sostenere una popolazione di oltre 9,7 miliardi di persone. Nello stesso periodo, il PIL pro-capite dovrebbe quasi raddoppiare, soprattutto nei mercati emergenti, in particolare India e Cina, dove i redditi medi sono in aumento e la domanda di risorse è destinata a crescere in modo significativo. Nei mercati sviluppati, come Stati Uniti e Unione europea, si prevede un aumento della domanda di legno, che è riconosciuto sempre più come componente a basse emissioni di carbonio per l’edilizia, gli imballaggi e la produzione di energia.

Figura: crescita prevista della popolazione

Fonte: Banca Mondiale, Databank. Accesso effettuato nel gennaio 2022.

Il rapporto GAP 2019 della Global Harvest Initiative stima che per soddisfare la domanda globale da qui al 2050, i produttori agricoli dovrebbero raddoppiare la produzione rispetto ai livelli del 2010. Ciò richiederà una crescita media annua della produttività totale dei fattori di almeno l’1,73% (PTF, produzione per unità di risorse totali impiegate nella produzione). Il Servizio di Ricerca Economica dell’USDA, inoltre, stima che dal 2002 la PTF agricola globale sia aumentata ad un tasso medio annuo dell’1,63%. Ipotizzando un aumento medio della produttività ai livelli storici, nel 2050 la produzione sarebbe inferiore del 6% rispetto alla domanda prevista. Questo deficit previsto potrebbe essere amplificato dall’aumento della frequenza e degli eventi climatici e meteorologici estremi nelle principali regioni produttrici. Di fronte alla continua crescita della popolazione e alla limitata disponibilità di suolo, occorre investire nella tecnologia per promuovere una maggiore produttività e sostenibilità delle aziende agricole.

Vincoli di fornitura che incidono sui terreni boschivi e sui terreni agricoli produttivi

Proprio mentre la domanda globale di cibo, fibre tessili e legname è in aumento, in alcune aree geografiche sia i terreni boschivi che quelli agricoli sono interessati da una limitata disponibilità dell’offerta. L’offerta è limitata da una serie di fattori che variano a seconda della regione, tra cui, ad esempio, la necessità di proteggere aree di ecosistemi naturali che si stanno restringendo, la conversione dell’uso del suolo e la crescente variabilità del clima.

Per combattere la deforestazione e la gestione non sostenibile, le foreste e le praterie naturali che ancora esistono sono oggetto di una protezione crescente, finalizzata alla conservazione della biodiversità e alla mitigazione del clima. Questa protezione risponde alla continua perdita di superficie forestale mondiale, che diminuisce di 4,7 milioni di ettari netti all’anno, nonostante, secondo i dati della FAO, il tasso di variazione sia rallentato dal 1990. Sebbene le piantagioni forestali industriali costituiscano una quota relativamente piccola della superficie forestale mondiale, queste sono sempre più utilizzate come fonte sostenibile verificata di legname.

A livello globale, il degrado del suolo determina la perdita di terreni agricoli: un terzo del suolo della Terra è degradato e, senza cambiamenti nelle pratiche attuali, oltre il 90% potrebbe degradarsi entro il 2050.

Nel complesso, questa limitata disponibilità di offerta aumenta i benefici di un portafoglio diversificato a livello globale che comprenda investimenti in capitale naturale, incentrato sulla produttività e posizionato per la resilienza ai cambiamenti climatici. In definitiva, ci aspettiamo che la crescente domanda di cibo, fibre tessili e legname, insieme disponibilità limitata di offerta in molte aree geografiche, faccia aumentare il valore degli asset di alta qualità con una gestione responsabile e adattiva.

Soluzioni climatiche scalabili

Come asset class, gli investimenti in capitale naturale, come i terreni boschivi e agricoli, presentano la minore intensità media di carbonio (o emissioni nette di CO2 per dollaro investito) tra le classi di attivo alternative e tradizionali. Oltre 6,6 mila miliardi di dollari di asset in gestione, rappresentati dalla Net-Zero Asset Owner Alliance, sono impegnati nella transizione dei portafogli di investimento verso l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050.  L’allocazione degli investimenti su Timberland e Farmland, con un profilo di emissioni netto negativo, può bilanciare i settori ad alta intensità di emissioni all’interno di un portafoglio istituzionale, aiutando a raggiungere gli obiettivi climatici in modo efficiente e senza dover sacrificare inutilmente i rendimenti.

Gli scienziati del clima, insieme alle principali ONG ambientaliste, concordano sul fatto che foreste, cibo e suolo possano offrire oltre un terzo della mitigazione a breve termine, con un buon profilo dal punto di vista dei costi. Le aree boschive rappresentano un investimento diretto in una tecnologia di rimozione del carbonio e presentano le migliori potenzialità a breve termine per generare benefici climatici concreti e misurabili. Gli alberi, infatti, non solo rimuovono la CO2 dall’atmosfera, ma possono immagazzinarla per un secolo o più in prodotti di legno massiccio a lunga durata.

I pagamenti per i servizi ecosistemici, come il sequestro e lo stoccaggio del carbonio, possono potenzialmente migliorare sia i risultati finanziari che l’impatto ambientale positivo degli investimenti legati al capitale naturale. In particolare, la capacità comprovata dei terreni boschivi di generare crediti di carbonio verificati nei mercati obbligatori e volontari del carbonio può potenzialmente creare ulteriore valore per gli investitori. 

Ad oggi, i mercati obbligatori del carbonio hanno spinto più di 3,9 miliardi di dollari verso le foreste e l’uso sostenibile del suolo. Dall’inizio degli anni 2000, i volumi scambiati nei mercati volontari del carbonio ammontano a 1,4 miliardi di dollari. Sia le politiche pubbliche volte a contrastare il cambiamento climatico che gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra del settore privato (Forbes riporta che il 21% delle 2.000 maggiori società quotate del mondo, pari a 14 mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, ha annunciato obiettivi di neutralità rispetto alle emissioni) suggeriscono che entro il 2030 il mercato del carbonio potrebbe valere fino a 50 miliardi di dollari.

Vantaggi per il portafoglio

Storicamente, i benefici a livello di portafoglio che giustificano un investimento in Farmland e Timberland comprendono: la diversificazione del portafoglio, la copertura contro l’inflazione e il profilo di rendimento interessante con flussi cedolari stabili. 

Questi benefici sono i capisaldi di decenni di investimenti istituzionali.  Basandoci sui dati attuali e nel contesto delle recenti tendenze di mercato, esaminiamo in che modo i benefici insiti in questa classe di attivo si siano confermati nel tempo e come possono essere migliorati con l’esposizione ai mercati del carbonio e altri servizi ecosistemici.

Diversificazione del portafoglio

Gli investitori cercano asset class con correlazioni basse e negative per migliorare la diversificazione e ridurre il rischio, con lo scopo di migliorare l’efficienza del portafoglio. La ricerca continua a dimostrare che gli investimenti privati in categorie relativamente illiquide di beni reali, come Timberland e Farmland, mostrano correlazioni basse o negative con l’azionario e l’obbligazionario.

I beni reali hanno dimostrato di essere potenti strumenti di diversificazione, con correlazioni basse o negative con le azioni e le obbligazioni tradizionali, oltre che tra di loro. Raramente gli investimenti privati si muovono di pari passo con gli asset tradizionali o le materie prime, in parte perché sono relativamente illiquidi e non vengono scambiati sui mercati pubblici. Infatti, una parte del rendimento degli investimenti in Timberland e Farmland è generata dalla crescita biologica, che è indipendente dai movimenti del mercato.

Correlazioni basse o negative con le classi di attivo tradizionali

Fonte: Nuveen.
Copertura contro l’inflazione

I beni reali, come gli asset agricoli e forestali, hanno rappresentato una forte copertura contro l’inflazione, come dimostrano i rendimenti a lungo termine, di gran lunga superiori al tasso di inflazione. La correlazione positiva tra inflazione e performance è favorita dal fatto che molte materie prime, come i prodotti alimentari e i materiali da costruzione, sono tra i componenti nelle misurazioni dell’inflazione, come l’Indice dei prezzi al consumo (IPC, o CPI). L’aumento dell’inflazione riflette l’aumento dei prezzi di questi beni e la capacità di pagare di più il legname e i raccolti. Nel breve termine, i prezzi più elevati migliorano la performance aumentando i flussi di cassa, mentre nel lungo periodo i prezzi più elevati possono anche aumentare la componente di apprezzamento del capitale del rendimento, perché sono integrati nelle valutazioni degli asset. L’insieme di questi due meccanismi rafforza la correlazione positiva tra inflazione e performance di Timberland e Farmland.

Prevediamo che gli asset legati alla terra ben posizionati per partecipare ai mercati ambientali e offrire sistemi di produzione sostenibili ed efficienti dal punto di vista delle emissioni, beneficeranno della crescita della domanda e del miglioramento dei prezzi. In primo luogo, la transizione verso un’economia a basse emissioni aumenterà la domanda di alimenti, fibre tessili e legname certificati sostenibili ed efficienti dal punto di vista delle emissioni, sostenendo di rimando i prezzi di questi prodotti. Inoltre, man mano che un numero maggiore di attività economiche sarà inserito nei sistemi di tariffazione delle emissioni, ci aspettiamo che nel tempo si rafforzi la correlazione tra i prezzi del carbonio e l’economia generale. Nel complesso, prevediamo che la correlazione positiva tra l’inflazione e la performance dei terreni agricoli e boschivi si mantenga nel tempo.

Figura: correlazione positiva con l’inflazione

Fonti: NCREIF, FactSet.
Rendimenti interessanti con flussi cedolari stabili

Gli interessanti rendimenti corretti per il rischio dei terreni boschivi e agricoli sono in gran parte dovuti alla volatilità sostanzialmente minore rispetto ai titoli azionari statunitensi e non. Questa bassa volatilità è sostenuta da flussi cedolari stabili, poiché la domanda di legname e di colture agricole è relativamente anelastica e rimane costante nel corso dei cicli economici. Tra il 1992 e il 2021, i terreni boschivi statunitensi hanno generato un rendimento medio annuo del 4,0% con una deviazione standard dell’1,7%. Nello stesso periodo, i terreni agricoli statunitensi hanno registrato un rendimento annuo del 6,5% con una deviazione standard dell’1,4%.

La stabilità è ulteriormente illustrata nella figura di seguito, che mostra come sia i terreni boschivi sia quelli agricoli sono stati capaci di preservare il capitale durante le crisi economiche. I fondamentali che determinano i rendimenti dei terreni agricoli sono guidati da tendenze secolari di lungo periodo, come la crescita demografica.

Dal 1992, i terreni boschivi e terreni agricoli hanno performato meglio della maggior parte delle asset class tradizionali

Fonti: NCREIF, FactSet.
Ottenere ricadute positive sulle risorse naturali

Nuveen Natural Capital ritiene che investire in beni fondiari significhi intrinsecamente investire nella gestione di interi ecosistemi. Nella pratica, significa gestire gli asset forestali e agricoli per il legname e le colture insieme a un ventaglio più ampio di servizi ecosistemici. Crediamo che, incorporando la natura, il clima e le persone nella gestione degli investimenti e nel processo decisionale, sia possibile migliorare la performance degli investimenti, i risultati ambientali e i benefici sociali.

Il nostro approccio olistico alla gestione degli asset legati alla terra prevede la contabilizzazione degli stock e dei flussi di capitale naturale e degli espliciti collegamenti tra gestione e servizi ecosistemici, rendendo possibile così un’integrazione significativa del capitale naturale nel processo decisionale sia operativo che di investimento. Inoltre, gli investimenti in asset reali legati alla terra, come Timberland e Farmland, permettono agli investitori di affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico e alle emergenze ambientali coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

Benefici per la natura grazie a:

  • Protezione, valorizzazione ed espansione delle aree di conservazione
  • Impegno per l’azzeramento della deforestazione
  • Riduzione degli input chimici
  • Miglioramento degli habitat degli impollinatori
  • Protezione della qualità e della disponibilità di acqua
  • Contributo all’espansione dei mercati dei servizi ecosistemici

Benefici per il clima grazie a:

  • Aumento delle rese con un minor utilizzo di fattori produzione
  • Miglioramento dell’efficienza in termini di emissioni CO2 nella produzione di colture, fibre e legname
  • Rimboschimento di pascoli degradati
  • Disponibilità di servizi di protezione dai rischi  idrogeologici per frane e alluvioni
  • Sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo, negli alberi e nei prodotti in legno massiccio a lunga durata

Benefici per le persone grazie a:

  • Sostegno a sistemi di produzione di colture, fibre e legname sostenibili e a basse emissioni di carbonio per soddisfare la domanda mondiale
  • Contributo alla regolazione della qualità dell’aria attraverso l’eliminazione o l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico
  • Facilitare l’accesso a servizi ricreativi
  • Creazione di opportunità di impiego con condizioni di lavoro e salari dignitosi

Per ottenere questi benefici, è necessaria una collaborazione lungo l’intera catena del valore del legname e dell’agricoltura. L’industria, la scienza, i consumatori, i governi e le ONG devono collaborare in linea con l’obiettivo 17 degli SDG per sviluppare partnership e ottenere risultati positivi che sia possibile attuare in modo sostenibile.