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KPMG: due diligence ESG sempre più importante per le aziende, ma i budget sono limitati

La due diligence ESG, il processo tramite il quale vengono valutate le pratiche ambientali, sociali e di governance delle aziende per gestire i rischi ESG e affrontare la potenziale condotta controversa delle aziende o la mancata adesione alle normative sulla sostenibilità, assume sempre più importanza. Una rilevanza che si riscontra anche nelle operazioni di tipo commerciale, come quelle M&A (Mergers and Acquisition). È ciò che emerge dal sondaggio di KPMG, “Global ESG due diligence study 2024”, dove gli oltre 600 intervistati di 35 aree geografiche diverse hanno segnalato un aumento della priorità ESG nelle transazioni commerciali negli ultimi 12-18 mesi, nonostante le sfide.

Tra queste sfide vi è l’incertezza geopolitica ed economica, che ha spostato le priorità per molte aziende. Inoltre, in alcuni Paesi, si è acceso un dibattito pubblico per stabilire se includere i fattori ESG nelle decisioni di investimento o meno. Il risultato di queste criticità è che i budget messi a disposizione della due diligence ESG sono generalmente inadeguati e molto bassi

Vediamo insieme le caratteristiche principali dell’attività di due diligence a livello globale riscontrate da KPMG.

La due diligence ESG è sempre più importante, nonostante le sfide

Tra tassi di interesse più elevati e incertezza economica, si è osservata una contrazione degli investimenti ESG in alcune aree geografiche, a causa di preoccupazioni circa eventuali ripercussioni sui rendimenti finanziari, insieme alle relative implicazioni politiche dell’integrazione dei criteri ESG.

Eppure, concentrandosi sull’analisi delle transazioni M&A, KPMG mostra che l’importanza delle considerazioni ESG è in continuo aumento. Non a caso, per 4 “dealmaker” su 5 a livello globale le considerazioni ESG sono una priorità nella loro agenda M&A, con poche variazioni regionali (come si vede in figura). 

Inoltre, il 71% degli intervistati segnala un aumento dell’importanza dell’ESG nelle transazioni negli ultimi 12-18 mesi.

Dai dati dello studio di KPMG emerge un altro fattore: gli investitori si aspettano che la frequenza della due diligence ESG sulle transazioni commerciali aumenti ulteriormente. A livello globale, il 57% degli intervistati afferma di aspettarsi di effettuare la due diligence ESG sulla maggior parte delle proprie transazioni nei prossimi due anni, mentre solo il 6% afferma che continuerà a non effettuare alcuna due diligence ESG nello stesso periodo di tempo.

Frequenza dell’attività di due diligence ESG sulle transazioni (ultimi due anni vs. prossimi due anni)

A spingere gran parte dei professionisti coinvolti da KPMG a condurre la due diligence ESG è la consapevolezza del valore monetario dell’identificazione di rischi e opportunità correlati alla sostenibilità all’inizio del processo degli accordi commerciali. Gli investitori, però, sono anche motivati ​​dalla convinzione che la due diligence ESG aiuti a soddisfare i requisiti normativi, come evidenziato dal 44% degli intervistati globali, sebbene ci siano significative differenze regionali a questo riguardo. In Europea, ad esempio, dove la normativa sulla sostenibilità è in una fase più avanzata di sviluppo, l’adeguamento alla normativa è una motivazione molto rilevante (70% degli intervistati concorda).

Perché avete condotto il processo di due diligence nelle passate transazioni o perché pensate di farlo in futuro?

Le normative sulla sostenibilità dell’UE potrebbero però presto coinvolgere anche le aziende di altre regioni. Ne è un esempio la nuova direttiva sulla trasparenza della supply chain o le nuove regole sulla fissazione del prezzo del carbonio (Carbon Border Adjustment Mechanisms, CBAM). 

Le migliori pratiche degli investitori in ambito di due diligence ESG 

In tutte le principali regioni, gli investitori finanziari tendono a essere in vantaggio sulla curva di maturità della pratica di due diligence ESG. In media, gli investitori finanziari autovalutano il loro approccio alla due diligence ESG come più maturo rispetto agli investitori aziendali, segnalando allo stesso tempo un legame più forte tra il loro approccio alla due diligence ESG e la loro strategia di sostenibilità, una maggiore attenzione alla creazione di valore ESG rispetto alla pura mitigazione del rischio e un legame più forte tra i risultati della due diligence pre-firma e i piani d’azione post-chiusura. Tutte caratteristiche che secondo gli esperti di KPMG sono i tratti distintivi di un approccio leader nell’esecuzione della due diligence ESG.

Qual è il livello di maturità del vostro approccio alla due diligence ESG?

Quanto è legato l’approccio di due diligence ESG pre-firma alla vostra strategia ESG?

Qual è l’importanza della creazione di valore del processo di due diligence ESG per i vostri piani di investimento?

Le sfide persistono, ma emergono le prime soluzioni

Anche per i professionisti con più esperienza, alcuni aspetti dell’integrazione dell’ESG nelle operazioni commerciali rimangono una sfida importante. Quasi la metà degli intervistati presenta difficoltà con i tre problemi più critici: la selezione di un ambito significativo, ma gestibile (considerando l’ampiezza dell’ESG), la quantificazione dei potenziali risultati e la mancanza di dati solidi o di politiche ESG mirate.

Quali sono le sfide principali incontrate nel processo di due diligence ESG?

Secondo l’esperienza dei professionisti KPMG, esiste una differenza fondamentale tra il rischio materiale di un’attività ESG e il rischio materiale di un accordo ESG. Il primo considera i rischi correlati agli argomenti ESG rilevanti per gli stakeholder dell’azienda, che dovranno essere gestiti in modo appropriato dopo l’accordo. Il secondo dà priorità ai rischi ESG che hanno il potenziale di determinare il successo o il fallimento di un accordo e l’impatto sul valore. In questo contesto, l’ampiezza del termine ESG presenta una sfida particolare, secondo gli esperti di KPMG, perché è un concetto che “mescola una moltitudine di argomenti distinti sotto ciascuna delle rispettive lettere che sono piuttosto diversi nella loro natura”. Per questo la selezione di un ambito significativo ma gestibile rimane la sfida numero uno che i professionisti della due diligence ESG devono affrontare a livello globale. 

Per cercare di fare maggiore chiarezza, KPMG ha chiesto agli intervistati di valutare una serie di 20 potenziali argomenti relativi alla due diligence ESG in termini di importanza e, in caso positivo, quale sia il processo di due diligence più adeguato per affrontarli. 

Quanto sono importanti questi argomenti legati alla due diligence ESG nelle operazioni commerciali?

Se la due diligence ESG è importante, perché i budget non sono adeguati?

Secondo KPMG, infine, vi sono prove evidenti che i budget predisposti per il processo di due diligence ESG non sono adeguati. A livello globale, circa il 60% degli investitori aziendali e quasi l’80% degli investitori finanziari ritengono che un budget ragionevole per la due diligence ESG sia inferiore a 50.000 dollari per progetto. Dei dati in forte contrasto, sottolinea KPMG, con i budget significativamente più elevati disponibili per altri processi di due diligence, come quelli finanziari, commerciali, operativi e legali.

Una ragione di questa disparità potrebbe risiedere nel fatto che solo il 44% degli intervistati a livello globale considera la due diligence ESG “molto importante” o “assolutamente critica”, rispetto al 94% per la due diligence finanziaria, al 91% per la due diligence legale e all’85% per la due diligence commerciale.

Qual è il budget considerato adeguato per la due diligence ESG a vostro avviso?

Un’altra possibile spiegazione dei bassi budget per la due diligence ESG osservata da KPMG è la bassa qualità percepita e l’incoerenza di molti prodotti di due diligence ESG sul mercato.