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Mercato energetico

È il momento di inserire nel portafoglio gli investimenti sull’idrogeno

Per BG Saxo in borsa è arrivato il momento di puntare sui titoli dell’idrogeno. Secondo gli esperti della piattaforma di trading online, tra i numerosi panieri di azioni creati, quello dedicato ai Depositi Energetici ha evidenziato le migliori prestazioni da inizio gennaio, guadagnando il 10,2% (dato aggiornato al 10 gennaio 2023). Tra le società che hanno contribuito maggiormente a realizzare la performance ci sono quelle di celle a combustibile e idrogeno come Plug Power, Bloom Energy, Ballard Power Systems, Nel e FuelCell Energy. Gli esperti di BG Saxo sottolineano come questo settore abbia registrato ordini piuttosto importanti all’inizio dell’anno, suggerendo che il 2023 potrebbe essere l’anno della grande svolta per il settore.

Lo scorso anno sono stati consumati fiumi di inchiostro sul tema della crisi energetica e in particolare si è scritto tanto sui prezzi dell’energia e sul problema dell’approvvigionamento di base in Europa. 

Le energie rinnovabili sono una fonte di energia intermittente legata da una stretta correlazione con la volatilità: non appena la quota di energia rinnovabile aumenta, anche la volatilità dei prezzi dell’elettricità aumenta, a meno che non sia garantito un carico di base che stabilizza la rete e i prezzi. 

Simone Di Biase, Head of
Relationship Management di BG Saxo

In precedenza, questo obiettivo si raggiungeva grazie all’energia nucleare prodotta in Francia e al gas a buon mercato dalla Russia. Con il problema del deterioramento delle centrali nucleari francesi e il rapido aumento dei prezzi del gas a causa della minore offerta di Mosca, secondo Simone Di Biase, Head of Relationship Management di BG Saxo, i problemi del carico di base dell’Europa si sono intensificati. Con la rapida crescita della domanda di veicoli elettrici e pompe di calore aria-acqua, anche la domanda di elettricità crescerà velocemente. Questa situazione significherà maggiore pressione sulla rete europea negli anni a venire. “Ecco allora che sale in cattedra l’idrogeno“, afferma Di Biase. .

L’idrogeno pulito, prodotto dall’energia rinnovabile in eccesso, sembra una buona soluzione a breve termine, malgrado comporti costi più elevati. L’energia nucleare, infatti, richiede troppo tempo per essere sviluppata e la tecnologia dell’energia da fusione è tutt’altro che pronta per la commercializzazione. Il gas naturale è diventato sempre più costoso e l’utilizzo di centrali elettriche a gas naturale per il carico di base è sempre meno praticabile in questo periodo. 

La produzione di energia rinnovabile può essere sviluppata più rapidamente, ma, secondo Di Biase, non risolve il problema. C’è, però, la possibilità che gli elettrolizzatori dell’energia in eccesso proveniente da fonti energetiche rinnovabili siano utilizzati per separare l’idrogeno dall’acqua. Questo idrogeno pulito può successivamente essere immagazzinato e poi bruciato nelle centrali elettriche per creare l’elettricità di base. Questa tecnologia sarebbe più costosa della combustione del gas se il gas russo fosse parte dell’equazione ma, come detto, non è questo il caso e anzi oggi rappresenta l’unica soluzione a breve termine per decarbonizzare la produzione di energia in Europa.

Lo stoccaggio di energia diventerà sempre più una tecnologia chiave per la transizione verso una società più verde, ma anche assolutamente necessario poiché più parti dell’economia sono elettrificate. Un concetto che trova conferme anche nelle aziende che producono batterie che stanno lavorando in questa direzione per lo sviluppo dei veicoli elettrici: anche questi settori sono da monitorare e, secondo gli esperti di BG Saxo, le aziende coinvolte in questi processi performeranno molto bene, esattamente come quelle che hanno come business principale l’estrazione del litio. 

“Questo quadro ci porta ad affermare che il 2023 potrebbe essere l’anno in cui le azioni legate all’idrogeno otterranno un grande successo”, conclude Di Biase.