Giornata della Terra

BlackRock: le risorse naturali nella transizione sostenibile

Il contesto geopolitico attuale e l’inflazione galoppante hanno posto al centro dell’attenzione globale le risorse naturali, soprattutto quelle legate all’energia. Nella situazione attuale, infatti, è sempre più evidente come le risorse naturali svolgano un ruolo indispensabile per soddisfare la domanda globale di beni e servizi e per far fronte ad un fabbisogno energetico sempre maggiore.

Certo, almeno nelle prime fasi della transizione, le infrastrutture e le risorse tradizionali affiancheranno quelle sostenibili nel percorso verso un’economia Net Zero. 

Ciò su cui gli investitori pongono la loro attenzione è il ruolo che possono giocare i settori legati maggiormente alle risorse naturali nella costruzione di un portafoglio diversificato, e come questi possano essere combinati con i temi sostenibili che hanno guidato la raccolta del risparmio gestito negli ultimi anni.

Nel corso della seconda giornata di ConsulenTia22 i tre manager di BlackRock ItaliaLorenzo Scarselli, Head of Wealth, Bruno Robelli, Chief Investment Strategist, e Andrea Bonavita, Cfa Relationship Manager, hanno analizzato queste tematiche partendo da una prospettiva di mercato per individuare poi gli strumenti della gamma attiva e indicizzata di BlackRock che consentono di esporsi alle risorse naturali. 

In particolare, Lorenzo Scarselli afferma che “veniamo da un biennio in cui la transizione sostenibile e le risorse naturali sono state al centro dell’attenzione. L’esperto, infatti, evidenzia alcuni eventi importanti degli ultimi due anni che hanno portato l’economia globale a volgere lo sguardo alle fonti alternative, come: lo scoppio della pandemia Covid-19, il Green Deal europeo lanciato nell’aprile 2020, la comparsa delle prime pressioni inflazionistiche nel marzo 2021, l’aumento del prezzo del petrolio che ha raggiunto massimi storici da 3 anni, la COP26 di Glasgow e, infine, l’attacco della Russia all’Ucraina nel febbraio 2022. 

A fronte di questi avvenimenti, sottolinea Scarselli, “il risparmio gestito ha registrato una netta svolta sostenibile”, tanto che la raccolta ESG è raddoppiata nel 2020 (334 miliardi di dollari) rispetto al 2019, per raggiungere poi 607 miliardi nel 2021. A dare un ulteriore slancio ai prodotti sostenibili è stata l’entrata in vigore della normativa SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), un vero e proprio punto di svolta, come lo sarà, evidenzia l’esperto di BlackRock, l’incorporazione della sostenibilità nei questionari MiFID prevista dall’ESMA (European Securities and Markets Authority). 

Anche il risparmio gestito italiano nel 2021 è stato guidato dai prodotti ESG, che hanno registrato una raccolta di 69,2 miliardi di euro, mentre le soluzioni non ESG hanno visto deflussi per 20,4 miliardi, secondo i dati presentati da Scarselli. 

“Da inizio anno, però, sono i settori più ciclici ad ottenere i maggiori flussi”, precisa l’analista di BlackRock, come si evince dal grafico di seguito.

EMEA UCITS ETP flussi su prodotti ESG vs non-ESG

Fonte: BlackRock Global Business Intelligence e EPFR al 25 marzo 2022. 

“Questo ha comportato un significativo incremento dei prezzi delle materie prime”, aggiunge Scarselli. 

Performance YTD delle principali Asset Class (%)

Fonte: BlackRock Global Business Intelligence e EPFR al 25 marzo 2022. 

I flussi ESG, invece, hanno subito un lieve rallentamento, come è evidente nel grafico. 

EMEA UCITS ETP flussi su prodotti ESG vs non-ESG

Fonte: BlackRock Global Business Intelligence e EPFR al 25 marzo 2022. 

Secondo Scarselli, gli elementi da prendere in considerazione per costruire dei portafogli adeguati ad affrontare l’attuale contesto di mercato sono: le implicazioni del conflitto sull’inflazione; la portata della transizione Net Zero; infine, l’importanza della diversificazione settoriale. 

Le ripercussioni del conflitto, sostengono Scarselli e Bruno Rovelli, pesano maggiormente sull’economia europea in termini di shock energetico. Tutto questo è dovuto alla forte dipendenza dal gas russo di Bruxelles, che rende la regione europea più vulnerabile di quasi il doppio rispetto agli Stati Uniti (9.1% di PIL europeo assorbito dal consumo energetico vs 4,4% di PIL USA), aumentando così il rischio di stagflazione

% del PIL assorbita dal consumo energetico, 1970-2022

Fonte: BlackRock Investment e BP Statistical Review of World Energy 2021, marzo 2022. 

Le banche centrali non hanno reagito allo stesso modo: “se la Fed ha assunto un tono sorprendentemente “hawkish” (“dura”, ndr) nel dare inizio al programma di rialzo dei tassi spingendosi in una direzione di attuazione di misure di rallentamento per l’economia, la politica della BCE nel contesto europeo delicato è più legata allo shock sulla crescita”, osservano i due analisti. 

Pricing dei tassi di policy nell’area Euro attuali vs un anno fa, 2004-2025

Fonte: BlackRobk Investment Institute con dati di Haver Analytics e Bloomberg, marzo 2022. 

Rispetto al percorso verso un’economia Net Zero, gli esperti di BlackRock affermano che “è chiaro il punto di partenza e un potenziale punto di arrivo, ma non esiste una tabella di marcia”. Certamente per raggiungere il Net Zero entro il 2050 sono necessari significativi investimenti, dato che al momento, secondo i dati di bp Statistical Review of World Energy 2021, il petrolio rappresenta il 31% dell’energia globale, il carbone il 27%, il gas naturale il 25%, mentre l’idroelettrico (7%), le rinnovabili (6%) e il nucleare (4%) sono ancora una piccola fetta della composizione energetica del mondo. 

Per questo, secondo il BlackRock Investment Institute, partendo dai dati dell’IEA (International Energy Agency), sarebbero necessari 3,4 trilioni di dollari di investimenti verso le fonti energetiche che consentono di raggiungere il Net Zero nel 2050. 

Gli analisti di BlackRock si mostrano positivi rispetto alla crescita delle politiche di decarbonizzazione che continueranno ad aumentare in tutto il mondo nel lungo periodo: “Vediamo la spinta dei paesi occidentali dare un ulteriore impulso alla transizione anche se, nel breve termine, in alcune regioni la produzione di combustibili fossili aumenterà”. 

Da un punto di vista dell’investitore, continuare ad indirizzare le risorse verso la transizione sostenibile è fondamentale per diversi aspetti, secondo Andrea Bonavita: in primis per gestire al meglio l’esposizione al megatrend del cambiamento climatico; inoltre, per garantire il processo di transizione che è ormai urgente; infine, per la possibilità di beneficiare di importanti misure di stimolo e per la spinta regolamentare attuale che si mostra molto favorevole verso gli investimenti sostenibili. 

Tra le numerose strategie sostenibili messe in pratica da BlackRock, secondo gli analisti, meritano una particolare menzione il BGF Sustainable Energy Fund, il BGF Future of Transport Fund, il BGF Nutrition Fund e il BGF Circular Economy Fund. La caratteristica che accomuna tutti questi fondi, infatti, è che corispondono ai settori più inquinanti e che producono più gas serra al mondo, ovvero l’energia (26,6%), i carburanti per trasporti (14%), l’agricoltura e l’allevamento (24,5%), e i processi industriali e i rifiuti (20,2%). 

Il BGF Sustainable Energy Fund ha 7,6 miliardi di dollari in gestione e, pertanto, è il più grande dei quattro: il BGF Future of Transport Fund, infatti, gestisce 2 miliardi di dollari, mentre il BGF Nutrition Fund 346 milioni e il BGF Circular Economy Fund 2,3 miliardi. 

Anche tra i prodotti passivi, ricordano gli analisti di BlackRock, il colosso statunitense offre diverse soluzioni indicizzate per posizionarsi su temi Net Zero. È il caso dell’iShares Global Clean Energy UCITS ETF, o l’iShares Smart City Infrastructure UCITS ETF, entrambi conformi all’articolo 9 dell’SFDR, o dell’iShares Electric Vehicles and Driving Technology UCITS ETF, conforme all’articolo 8.