Nature Action 100, la prima iniziativa globale di coinvolgimento degli investitori lanciata alla COP15 di Montreal per affrontare l’urgente crisi della natura e della perdita di biodiversità in tutto il mondo, ha presentato un elenco di 100 aziende in settori chiave con le quali 190 investitori istituzionali partecipanti intraprenderanno un’attività di engagement.
Gli investitori che partecipano a Nature Action 100, che rappresentano 23,6 trilioni di dollari di asset in gestione, hanno quindi dato il via alla fase di engagement dell’iniziativa inviando lettere alle 100 aziende, per un valore di oltre 9mila miliardi di dollari in capitale di mercato, chiedendo azioni urgenti e necessarie per proteggere e ripristinare la natura e gli ecosistemi e quindi mitigare il rischio finanziario. Le azioni tempestive che gli investitori si aspettano che le aziende intraprendano sono contenute nel Nature Action 100 Investor Expectations for Companies, documento pubblicato nel giugno 2023.
Tra gli investitori che hanno lanciato l’iniziativa nel 2022 compaiono AXA Investment Managers, Columbia Threadneedle Investments, BNP Paribas Asset Management, Federated Hermes e Robeco.
La necessità di agire per la natura
Poiché più della metà del PIL mondiale dipende dalla natura e dai suoi servizi, l’esaurimento del capitale naturale crea notevoli rischi operativi, normativi, contenziosi e reputazionali sia per gli investitori che per le imprese, oltre a ripercussioni economiche negative a livello globale.
Per scongiurare che tali rischi si trasformino in realtà irreversibili, gli investitori partecipanti a Nature Action 100 mirano a promuovere maggiori ambizioni e azioni aziendali in otto settori chiave ritenuti di importanza sistemica per invertire la perdita di natura e biodiversità entro il 2030, poiché si ritiene che abbiano impatti significativi sulla natura e siano fortemente dipendenti dai servizi ecosistemici funzionare. I settori includono biotecnologia e prodotti farmaceutici, sostanze chimiche, beni per la casa e personali, vendita al dettaglio di beni di consumo, cibo, vendita al dettaglio di alimenti e bevande, silvicoltura e carta, e metalli e miniere.
Gli investitori firmatari ricorrono a diverse modalità di engagement con le aziende, individuale o collettivo, ma in ogni caso puntano a pubblicare degli aggiornamenti regolarmente sui risultati ottenuti con l’attività di engagement.
Le aziende di interesse di Nature Action 100
Le 100 aziende considerate da Nature Action 100 sono state selezionate in base alla loro capitalizzazione di mercato nei settori chiave e a un’analisi della Fondazione Finance for Biodiversity delle aziende con il maggiore impatto sulla natura. Tra queste non figura nessuna italiana, ma alcuni colossi come la cinese Alibaba, la statunitense Amazon, la tedesca BASF, la francese Carrefour, l’anglo-svizzera Glencore, la svizzera Nestlé e l’anglo-australiana Rio Tinto.
“La selezione delle società dell’iniziativa Nature Action 100 è considerata di importanza sistemica per la protezione della natura. Tutte le aziende nell’elenco sono state identificate come potenzialmente più impattanti e rappresentative dei rispettivi settori sulla base dei migliori dati e conoscenze attuali forniti dalle organizzazioni partner. Siamo lieti di vedere così tanti investitori che hanno aderito all’iniziativa Nature Action 100 pronti ad avviare impegni con le aziende. Ci aspettiamo che Nature Action 100 dia un nuovo slancio globale alla biodiversità. In qualità di membro fondatore di Nature Action 100, continueremo il nostro coinvolgimento prendendo parte attiva a questo impegno guidato dagli investitori”, ha dichiarato Liudmila Strakodonskaya, analista ESG di AXA Investment Managers.