Energie rinnovabili

Legambiente: le rinnovabili soddisfano il 19% dei consumi energetici complessivi

Legambiente presenta il nuovo report “Comunità rinnovabili”, che analizza lo scenario della generazione distribuita nel territorio italiano e lo sviluppo dei nuovi modelli energetici in attesa del completo recepimento della Direttiva europea in tema di autoproduzione e scambio di energia, e avanza le proposte dell’associazione per raggiungere gli obiettivi climatici nei tempi previsti dal PNIEC che deve essere aggiornato sulla base dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 che alza l’asticella al 55%.

Oggi, gli oltre 1,1 milioni di impianti da fonti rinnovabili sono in grado di soddisfare il 37,6% dei consumi elettrici totali del Paese e il 19% dei consumi energetici complessivi, attraverso un mix di tecnologie finalizzate alla produzione di energia elettrica e/o termica presente in tutti i Comuni italiani. Si tratta di 7.832 Comuni in cui è presente almeno un impianto fotovoltaico, 7.549 Comuni con impianti solari termici, 1.874 Comuni in cui è presente almeno un impianto mini idroelettrico, concentrati soprattutto nel centro-nord e 1.056 Comuni in cui è presente almeno un impianto eolico (soprattutto al centro-sud). A questi si aggiungono i 7.662 Comuni delle bioenergie e i 601 della geotermia.

Sono 3.493 i Comuni già 100% elettrici, quelle realtà dove la produzione elettrica da rinnovabili supera i fabbisogni delle famiglie residenti, e 40 i Comuni 100% rinnovabili dove il mix delle fonti rinnovabili è in grado di coprire sia i fabbisogni elettrici che termici delle famiglie residenti. Qui questi soggetti sono protagonisti della gestione dell’intero sistema, dalla produzione alla distribuzione in un sistema locale e distribuito in grado di portare risparmi in bolletta fino al 40% rispetto alle normali tariffe energetiche.

Numeri importanti che si accompagnano a quelli delle installazioni: 828.487 impianti fotovoltaici, oltre 3.369 mini idroelettrici, 4.950 impianti eolici, oltre 187mila a bioenergie oltre 30 mila geotermici tra alta e bassa entalpia, a cui aggiungere 4,4 milioni di metri quadri di impianti solari termici. Un mix di tecnologie in grado di portare, nel 2020, la produzione da rinnovabili a 113,9 TWh facendo registrare un aumento nella produzione di quasi 37 TWh rispetto al 2010 e di 58 TWh rispetto al 2006 primo anno di questo Rapporto. Una crescita che ha permesso in questi anni di chiudere 13 GW di centrali a fonti fossili.

La sfida ora, dopo l’aver ampiamente dimostrato il potenziale e la credibilità di queste tecnologie, è capire come arrivare nei prossimi anni a moltiplicare quei numeri con l’obiettivo di raggiungere, stando all’attuale PNIEC ancora da aggiornare sulla base dei nuovi obiettivi europei, almeno 80-100 TWh di produzione da rinnovabile al 2030, riducendo in parallelo i consumi attraverso l’efficienza e arrivare entro il 2040 a fare a meno delle fonti fossili.

Le proposte che l’associazione ambientalista rilancia al Governo sono: Semplificazione degli iter burocratici e regole certe; Partecipazione dei territori; eliminare e rimodulare tutti i sussidi, diretti e indiretti, alle fonti fossili; spingere in sistemi di accumulo e sui pompaggi; promuovere progetti di agrivoltaico; spingere per la realizzazione di progetti di eolico a terra e in mare; accelerare negli investimenti nella rete di trasmissione e distribuzione; spingere l’elettrificazione delle città; regia di controllo sulle risorse del Recovery Plan; sviluppare esclusivamente l’idrogeno verde.