I principali produttori di auto in Europa, come Volkswagen, potrebbero dover sborsare centinaia di milioni di euro per acquistare crediti di carbonio da produttori cinesi di veicoli elettrici (EV) per evitare multe derivanti dal mancato rispetto delle norme UE sulle emissioni previste per il 2025.
Le nuove regole della Commissione europea, pensate per incentivare la riduzione delle emissioni di CO2, prevedono infatti multe pari a 95 euro per grammo di CO₂ per chilometro una volta superato il limite di 93,6 grammi. Pertanto, davanti a sè, le aziende automobilistiche che operano in Europa hanno tre opzioni: aumentare le vendite di veicoli elettrici abbassando i prezzi, pagare le multe o acquistare crediti di carbonio da produttori meno inquinanti.
Strategia di “pooling”
Molti gruppi automobilistici europei stanno optando per il “pooling”, ossia compensano le emissioni della loro flotta collaborando con altre aziende che vendono veicoli elettrici. È il caso di Tesla che ha già venduto crediti di carbonio a Stellantis, Ford e Toyota, oppure di Mercedes-Benz che ha deciso di unirsi a Polestar e Volvo (entrambi controllati dalla cinese Geely).
Stando a quanto si legge sul Financial Times, Volkswagen e Renault, che potrebbero non riuscire a raggiungere gli obiettivi da sole, potrebbero invece collaborare con aziende cinesi come MG-SAIC e BYD. Quest’ultima in particolare vanta infatti uno dei maggiori bacini di crediti da offrire grazie alle elevate vendite di veicoli elettrici nell’UE.
Implicazioni politiche e di mercato
Questa che si delinea è una situazione controversa poiché rafforza i concorrenti cinesi in un momento in cui l’UE ha alzato i dazi sulle auto cinesi per proteggere i produttori europei. Le alleanze con produttori cinesi sono un tema politicamente delicato, poiché alcuni governi, come quello tedesco e francese, hanno partecipazioni nei produttori locali (quali VW e Renault). Inoltre, riduzioni degli incentivi statali per l’acquisto di veicoli elettrici in Germania e Francia hanno rallentato le vendite, rendendo più difficile per i produttori europei raggiungere i propri obiettivi.
Pertanto, mentre VW e Renault puntano a evitare multe convertendo la propria produzione completamente verso modelli elettrici, potrebbero essere costrette a collaborare con concorrenti cinesi per rispettare le norme, fattore che potrebbe indebolire ulteriormente la competitività dell’industria automobilistica europea, aumentando le pressioni su Bruxelles per regole più flessibili.