Anche nell’industria del mobile “essere green conviene”. Non solo perché i fattori ESG migliorano le performance delle aziende e sono abilitanti per l’accesso al credito in una nuova ottica sostenibile, rispettosa dell’ambiente e orientata alla cultura del recupero, ma anche perché comporterà sempre maggiori benefici sociali attraverso la creazione di nuova occupazione. Lo rivela l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo presentata da Stefania Trenti, responsabile Industry Research Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in occasione del Salone del Mobile.Milano, durante il dibattito Sostenibilità e circolarità del Sistema Casa, tenutosi presso l’installazione Design with Nature nel padiglione 15. L’evento ha visto la partecipazione di imprenditori dell’arredo e del design italiano per una riflessione sullo sviluppo del settore, alla luce delle tematiche fondamentali del Salone di quest’anno: transizione ecologica ed economia circolare in un’ottica di sviluppo sostenibile e cultura del recupero dei materiali.
Lo studio, effettuato su un campione di oltre 2500 bilanci, ha rivelato che nel decennio 2008-2019 le imprese del mobile con una maggiore attenzione alla sostenibilità, testimoniata dall’ottenimento di certificazioni ambientali, hanno creato occupazione (+10,2%) e registrato migliori performance sia in termini di crescita del fatturato (incremento del 20,7% in mediana rispetto a un calo del 6,9% per le non certificate) che di EBIDTA margin (aumento dello 0,6% tra il 2008 ed il 2019 rispetto una riduzione dello 0,7% per le altre).
Il contesto attuale, caratterizzato dagli impatti del conflitto tra Russia e Ucraina, ha mutato lo scenario anche per le imprese del mobile, e mostra nel complesso una frenata del fatturato. Dall’analisi emerge che, in assenza di una escalation del conflitto, il settore potrà riprendere buoni ritmi di sviluppo nei prossimi anni con una previsione di crescita del 2,7% medio annuo a prezzi correnti nell’orizzonte al 2026.
Ma per ottenere questi risultati sarà cruciale per il settore del mobile proseguire sulla strada del rafforzamento competitivo, accelerando sul fronte degli investimenti orientati in particolare verso transizione green e digitalizzazione, processi e funzioni di vendita, R&S e formazione del capitale umano. Premianti per la crescita dell’industria del mobile saranno anche gli investimenti in economia circolare, intensificando gli sforzi sul fronte della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e dell’utilizzo di materie prime di riciclo all’interno dei processi produttivi, politiche che già ora sono più diffuse tra le imprese del mobile rispetto alla media manifatturiera. Il 32,7% delle imprese del mobile, infatti, utilizza materie prime seconde contro il 25,4% del manifatturiero.
Lo studio mostra inoltre che le filiere di fornitura di prossimità, già tipiche della struttura del settore, potranno essere funzionali a un miglior presidio degli obiettivi di sostenibilità dell’intera filiera. Le forniture ravvicinate potrebbero, tra l’altro, intensificarsi nei prossimi anni, come reazione alle difficoltà logistiche incontrate durante la fase più critica della pandemia.
L’incontro è stato introdotto da Daniele Pastore, direttore generale di Intesa Sanpaolo Casa, la società di intermediazione immobiliare del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha nell’attenzione all’ambiente e alle ricadute dello sviluppo edilizio sul territorio uno dei tratti peculiari del suo approccio applicato al mercato immobiliare italiano.
A seguire, Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo e l’architetto Mario Cucinella, fondatore dello Studio MCArchitects e curatore dell’installazione Design with Nature nell’ambito della 60esima edizione del Salone del Mobile.Milano, hanno dialogato con gli imprenditori Gianni Caimi, CEO Caimi Brevetti, una realtà design-oriented che ha diretto le proprie ricerche scientifiche e tecnologiche al settore del benessere acustico, Daniele Lago, CEO e Head of Design LAGO, operante nel settore dell’arredamento e del design con una forte attenzione all’ambiente e alla riduzione di scarti e consumi energetici, Tiziana Monterisi, CEO e co-founder RiceHouse, startup italiana che riutilizza gli scarti del riso per produrre materiali per il settore edile e Andrea Tagliabue, vicepresidente di Tabu, azienda italiana attiva nel settore della tintoria del legno.
“Sta crescendo la consapevolezza delle nostre PMI verso i temi della transizione ecologica e verso la necessità di misurare l’efficacia di questo percorso con criteri condivisi. Le imprese riconoscono che essere green conviene, non solo per un più agile accesso al credito, ma soprattutto per accelerare progetti virtuosi di sostenibilità sociale oltre che ambientale. Questo genera impatti positivi sulla diffusione di nuovi valori culturali oltre che economici, legati al recupero e riutilizzo delle materie, alla gestione efficiente degli scarti, alla circolarità dei cicli.” ha dichiarato Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, “La relazione pluriennale con il Salone del Mobile ci offre un osservatorio importante su questo mondo: per il Sistema Casa abbiamo messo a disposizione un plafond di 1,5 miliardi di euro oltre a strumenti premianti che valorizzano gli obiettivi ESG delle imprese e abbiamo già erogato oltre 4 miliardi in S-Loan e circular economy a favore delle PMI italiane”.