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Progettazione ecocompatibile

Ecodesign prodotti: raggiunto accordo provvisorio da Parlamento e Consiglio

Il Parlamento UE e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione del quadro comunitario sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili. I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno concordato un aggiornamento del cosiddetto regolamento sulla “progettazione ecocompatibile” (“ecodesign”) proposto dalla Commissione a marzo 2022, che mira a migliorare vari aspetti dei prodotti durante tutto il loro ciclo di vita per renderli più durevoli e affidabili, più facili da riutilizzare, aggiornare, riparare e riciclare, utilizzare meno risorse, energia e acqua. I requisiti specifici del prodotto saranno delineati dalla Commissione attraverso la legislazione secondaria.

I negoziatori hanno convenuto che i requisiti di progettazione ecocompatibile dovrebbero affrontare anche le pratiche associate all’obsolescenza prematura (quando un prodotto diventa non funzionale o meno performante a causa, ad esempio, delle caratteristiche di progettazione del prodotto, dell’indisponibilità di materiali di consumo e pezzi di ricambio, della mancanza di aggiornamenti software).

Prodotti prioritari

Su iniziativa del Parlamento, i negoziatori hanno concordato che la Commissione dovrebbe dare priorità ad una serie di gruppi di prodotti nel suo primo piano di lavoro da adottare entro nove mesi dall’entrata in vigore della nuova legislazione. Questi prodotti prioritari includono ferro, acciaio, alluminio, prodotti tessili (in particolare indumenti e calzature), mobili, pneumatici, detergenti, vernici, lubrificanti e prodotti chimici.

Consumatori più informati

I “passaporti dei prodotti” digitali contenenti informazioni accurate e aggiornate consentiranno ai consumatori di fare scelte di acquisto informate. Secondo il testo concordato, la Commissione gestirà un portale web pubblico che consentirà ai consumatori di cercare e confrontare le informazioni incluse nei passaporti dei prodotti.

Segnalazione e divieti di distruzione dei prodotti di consumo invenduti

Gli operatori economici che distruggono beni invenduti dovrebbero comunicare ogni anno le quantità di prodotti che scartano e le relative motivazioni. I negoziatori hanno concordato di vietare espressamente la distruzione degli indumenti, degli accessori di abbigliamento e delle calzature invenduti, due anni dopo l’entrata in vigore della legge (sei anni per le medie imprese). In futuro la Commissione potrebbe aggiungere ulteriori categorie all’elenco dei prodotti invenduti per i quali dovrebbe essere introdotto un divieto di distruzione.

Prossimi passi

Una volta completati i lavori a livello tecnico, il Parlamento e il Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo prima che possa entrare in vigore.