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Biodiversità

COP16, secondo round alla FAO a Roma dal 25 al 27 febbraio

I negoziati della COP16 sulla biodiversità iniziati a Cali, in Colombia, riprenderanno a Roma dal 25 al 27 febbraio 2024, presso la sede della FAO. La conferenza, sospesa a causa della mancata partecipazione di alcune delegazioni, ha impedito il raggiungimento del quorum necessario per il consenso finale. A Roma, i negoziatori affronteranno temi cruciali, tra cui la creazione di una strategia per mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, destinati alla conservazione della biodiversità e al ripristino degli ecosistemi. Sarà inoltre discussa la riduzione di almeno 500 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 in incentivi dannosi, come quelli legati a pratiche agricole inquinanti, l’uso di pesticidi e fertilizzanti dannosi, e la costruzione di infrastrutture inefficienti.

Nonostante i risultati positivi ottenuti in Colombia, come l’istituzione del Fondo Cali per la contribuzione delle industrie farmaceutiche e agricole alla conservazione delle risorse genetiche, la sessione a Roma si prevede complessa, soprattutto a causa delle persistenti divisioni tra i paesi del nord e del sud del mondo. Tra i temi principali da affrontare c’è la creazione di uno strumento finanziario globale per la gestione e distribuzione dei fondi, separato dal Fondo mondiale per l’ambiente (Gef), che ha ricevuto critiche per la sua scarsa autonomia decisionale nei confronti dei paesi non industrializzati e delle comunità indigene, le quali sono fondamentali per la tutela degli ecosistemi.

Il meeting romano, inoltre, dovrà definire meccanismi di monitoraggio per valutare i progressi verso i 23 obiettivi fissati dall’Accordo di Kunming-Montreal e stabilire modelli di rendicontazione nazionale, che includano indicatori chiari per quantificare i risultati raggiunti.

Un altro aspetto rilevante sarà il rafforzamento del ruolo delle popolazioni indigene e delle comunità locali, con la possibilità di includere impegni specifici anche da parte di attori non statali, come giovani, donne, società civile e settore privato. Tra gli altri punti in discussione, ci saranno l’adozione di decisioni sul programma di lavoro pluriennale della convenzione sulla biodiversità, l’approvazione dei rapporti finali della COP16, e la cooperazione con altre convenzioni internazionali, in un contesto che risente dei pochi risultati ottenuti alla COP29 sui cambiamenti climatici a Baku, in Azerbaigian.