Biodiversità marina

Banca Generali esplora l’SDG 14, vita sotto i mari, con Luisa Cristini

L’inquinamento e lo sfruttamento eccessivo degli oceani causano ogni giorno un numero sempre maggiore di problemi a partire proprio dall’aumento dell’acidificazione dei mari che intacca la biodiversità sottomarina. Ma cosa si può fare e cosa si sta già facendo per invertire la rotta? Banca Generali, nel nuovo appuntamento di #BG4SDGs, il ciclo di incontri dedicati alla sostenibilità, prova a dare una risposta a questa domanda con l’aiuto di un ospite d’eccellenza Luisa Cristini per comprendere lo stato di avanzamento dell’SDG 14 “Vita sotto i mari” presente nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Luisa Cristini è una climate scientist e project manager presso l’Alfred Wegener Institute che, nell’ambito della ricerca polare e marina, ha coordinato e diretto numerosi progetti di livello internazionale per scoprire di più sul mondo sottomarino e analizzare lo stato di salute non solo dei poli ma anche degli oceani.

Tra questi progetti Luisa Cristini ha menzionato Artic Passion, “un progetto che coinvolge diversi partner provenienti da tutto il mondo e ha lo scopo di connettere tutti gli osservatori climatici nell’artico e poi fornire, oltre al data-sharing, pilot services come l’accesso a mappa e database, sviluppati in collaborazione con gli abitanti dell’artico come le sei comunità indigene che già partecipano al progetto e integrano le loro conoscenze semplificando l’accesso e la sostenibilità dei sistemi di osservazione negli anni a venire”.

Per Luisa Cristini, tutto ciò è stato possibile solo grazie alla cooperazione tra centri di ricerca, scienziati e comunità locali che hanno unito le forze per affrontare le sfide scientifiche, sociali ed economiche associate al cambiamento climatico del Polo Nord.

Il libero accesso a dati e informazioni raccolte nell’Artico consentono oggi ai governi di sviluppare decisioni economiche, politiche, di investimento e sociali basate su prove concrete rafforzando le decisioni prese in termini di sostenibilità. La conoscenza scientifica è quindi un motore fondamentale per sviluppare capacità di ricerca all’avanguardia con lo scopo di migliorare la salute degli oceani tutelando le biodiversità marine e le comunità in via di sviluppo che basano la loro economia sul mare.