Fondo loss and damage Baku COP29

Danni cambiamento climatico

COP29: il fondo loss and damage sarà operativo dal 2025

Il fondo “loss and damage” per i ristori delle perdite e dei danni del cambiamento climatico nei paesi vulnerabili “comincerà ad erogare i suoi fondi nel 2025”. Lo ha annunciato il presidente della COP29 di Baku, Mukhtar Babayev, dopo la firma alla conferenza dei documenti per la piena operatività del fondo, istitutito nel 2022 alla Cop27 di Sharm el-Sheikh. “Questo vorrà dire ricostruire le case distrutte e risistemare le persone sfollate. Ringrazio le presidenze delle COP27 in Egitto e COP28 negli Emirati, che hanno lavorato duramente per questo fondo”, ha dichiarato Babayev, “Noi abbiamo costruito sul loro lavoro”.

Nell’arco dell’ultimo anno si sono intensificati i lavori con la Banca Mondiale e i paesi donatori per rendere il fondo operativo, incluso il terzo incontro del Consiglio del Fondo a settembre in Azerbaigian e la nomina di Ibrahima Cheikh Diong come direttore esecutivo. Nel frattempo, la presidenza della COP sta collaborando con i Paesi che hanno promesso contributi per finalizzare gli accordi.

In particolare, in occasione di una cerimonia a Baku, durante la quale sono stati firmati l’Accordo di Trustee e l’Accordo di Segreteria Ospitante tra il Consiglio del Fondo e la Banca Mondiale, oltre all’Accordo di Paese Ospitante con le Filippine, la Svezia ha promesso 200 milioni di corone svedesi (circa 19 milioni di dollari), portando il totale delle promesse di finanziamento a oltre 720 milioni di dollari.

Babayev ha oggi ribadito che questo traguardo permetterà di trasformare le promesse in sostegno concreto nel 2025, aiutando le comunità colpite. Tuttavia, ha sottolineato che è necessario completare gli accordi e ottenere ulteriori donazioni per rispondere adeguatamente ai bisogni urgenti delle vittime del cambiamento climatico.

“Ora il Fondo ha bisogno di identificare i progetti a cui deve andare il sostegno tanto atteso. Tutti i paesi che hanno promesso denaro devono completare i loro accordi di contribuzione. E noi chiediamo impegni maggiori, per andare incontro ai bisogni urgenti delle vittime del cambiamento climatico”.