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Direttiva salario minimo

Salari minimi UE: accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento

L’UE intende migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone. Per questo, salari equi che consentano un tenore di vita dignitoso costituiscono uno dei pilastri europei dei diritti sociali. A tal fine, la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul progetto relativo alla direttiva sui salari minimi adeguati nei Paesi membri. La nuova legge – una volta adottata definitivamente – promuoverà l’adeguatezza dei salari minimi legali, contribuendo così a realizzare condizioni di lavoro e di vita dignitose per i lavoratori europei.

L’Unione, anziché fissare un salario minimo comune europeo, si è posta l’obiettivo di offrire un quadro per i salari minimi adeguati in Europa, tenendo conto delle diverse tradizioni e dei diversi punti di partenza dei vari Paesi. 

Nello specifico, la direttiva stabilisce procedure per l’adeguatezza dei salari minimi legali, promuove la contrattazione collettiva per la definizione dei salari e migliora l’accesso effettivo alla protezione dei salari minimi per quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo in base alla legislazione nazionale, ad esempio attraverso un salario minimo legale o contratti collettivi.

Adeguatezza dei salari minimi legali

Secondo quanto previsto dalla direttiva, gli Stati membri con salari minimi legali sono tenuti a mettere in atto un quadro procedurale per fissare e aggiornare tali salari minimi secondo una serie di criteri chiari. Tali aggiornamenti, secondo il Consiglio e il Parlamento europeo, avranno luogo almeno ogni due anni (o al massimo ogni quattro anni per i Paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatica). Inoltre, le parti sociali dovranno essere coinvolte nelle procedure di definizione e aggiornamento dei salari minimi legali.

Promozione della contrattazione collettiva sulla definizione dei salari

Poiché la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari è uno strumento importante per garantire che i lavoratori possano beneficiare di salari minimi adeguati, la direttiva europea mira a estendere la copertura dei lavoratori attraverso la contrattazione collettiva. A tal fine, i legislatori hanno concordato che i Paesi promuovano il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva, compresa la protezione dei rappresentanti dei lavoratori.

In particolare, l’accordo provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento europeo prevede che, qualora il tasso di copertura della contrattazione collettiva sia inferiore alla soglia dell’80%, gli Stati membri debbano stabilire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva. Tale piano dovrebbe definire un calendario chiaro e misure concrete per aumentare progressivamente il tasso di copertura della contrattazione collettiva.

Accesso effettivo

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato una serie di misure per migliorare l’accesso effettivo dei lavoratori alla tutela del salario minimo. Tali misure comprendono controlli da parte degli ispettorati del lavoro, informazioni facilmente accessibili sulla tutela del salario minimo e lo sviluppo della capacità delle autorità preposte all’applicazione della legge di perseguire i datori di lavoro inadempienti.

Prossimi passi

La proposta della Commissione europea sulla direttiva sui salari minimi adeguati è stata presentata ai due colegislatori – il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo – il 28 ottobre 2020. Dall’inizio di gennaio 2022 si sono svolte otto tornate negoziali tra Consiglio e Parlamento. L’accordo provvisorio raggiunto dovrà essere confermato dal Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti), per poi essere approvato formalmente sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo. Infine, gli Stati membri avranno due anni di tempo dall’effettiva adozione della direttiva per recepire la direttiva nel diritto nazionale.