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Rischi catastrofali: il 40% degli italiani pensa di gestirli con risparmi o aiuti statali

Salute (per il 58%) e perdita dell’autosufficienza (per il 50%) sono due delle principali preoccupazioni degli italiani, mentre i rischi catastrofali sono il primo timore per il 4%. Per la metà degli italiani (49%) la strategia principale per gestire il rischio è utilizzare i propri risparmi, che sembra essere la risposta (25%) anche in caso di eventi climatici estremi, assieme agli aiuti statali (16%). È quanto emerge dalla survey realizzata per IKN Italy da BVA DOXA e presentata in anteprima durante l’undicesima edizione di Italy Insurance Forum, l’evento di IKN Italy che gli attori del settore assicurativo nazionale e internazionale. Durante il dibattito è emerso il ruolo rilevante dell’educazione finanziaria e assicurativa per affrontare la sfida della parità di genere e la necessità di uno sforzo congiunto pubblico, privato, media e sistema educativo mirato alle situazioni di fragilità finanziaria, proprio a partire dalla condizione femminile.

Focus della survey sono state le principali preoccupazioni dei cittadini italiani nel pensare al proprio futuro. Dalla ricerca, condotta su un campione di 1000 persone rappresentative della popolazione italiana di età compresa tra i 18 ed i 74 anni, emerge che più di metà degli italiani (58%) indica la salute e la perdita dell’autosufficienza (50%) come due tra le proprie principali preoccupazioni e il 49% ci pensa spesso o molto spesso. Tuttavia, la principale strategia sulla gestione del rischio è quella di utilizzo dei propri risparmi (indicata dal 49%). Allo stesso modo, in caso di eventi catastrofali (principale preoccupazione solo per il 4% degli Italiani) il 25% indica che farà affidamento ai risparmi personali e il 16% addirittura dichiara che farà affidamento ad aiuti statali.

“Le compagnie assicurative hanno due grandi sfide rispetto al dare risposte agli Italiani: la prima è di offrire soluzioni alle preoccupazioni rispetto all’autosufficienza che superino il ricorso ai risparmi personali o al patrimonio familiare e la seconda è quella di fare crescere la sensibilità alla protezione rispetto agli eventi catastrofali che tragicamente si ripetono nel nostro Paese” ha dichiarato Simone Pizzoglio, Partner – Head of Finance BVA DOXA, “Comunicazione di prodotto (si pensi alla Long Term Care), educazione finanziaria, capacità di una realistica autovalutazione della propria situazione sono alcuni dei territori dove i brand devono continuare a insistere”.

Per Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia è interessante osservare come ” i macro trend alimentino le nostre preoccupazioni ma allo stesso tempo quanto la popolazione sia più propensa all’”autoassicurazione” che alla stipula di una polizza per potersi proteggere e trasferire i rischi”. Questo, secondo il ceo, conferma quello che emerge dall’Osservatorio Edufin Index di Generali, ovvero la necessità di intraprendere azioni concrete nel campo dell’educazione finanziaria e assicurativa, stante una rilevante parte di italiani al di sotto dei livelli di sufficienza. “Occorre quindi uno sforzo congiunto pubblico, privato, media e sistema educativo mirato alle situazioni di fragilità finanziaria, a partire dalla condizione femminile. Senza cognizioni finanziarie e autonomia economica, per le donne non può esservi reale emancipazione” ha continuato Passero che ha concluso: “Interpretando la nostra responsabilità sociale d’impresa, come Alleanza siamo impegnati da due anni nello sviluppo di un Piano Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa: per il 2024 abbiamo lanciato il Tour dell’Educazione Finanziaria per rafforzare il dibattito e la consapevolezza su questi temi, con il coinvolgimento delle tante nostre Consulenti, a testimonianza che la finanza può essere interpretata con successo al femminile”.

D’altro canto, proprio l’educazione finanziaria e assicurativa, sostenibilità generazionale, trasformazione digitale, prevenire (per poter gestire meglio) sono state le key-words emerse nei tavoli della prima parte della giornata del Forum. Sono oltre 600 i partecipanti e più di 40 le compagnie assicurative rappresentate presenti all’appuntamento, con 20 case study da condividere con la platea, alcuni di stampo internazionale come quello di Zurich Santander Insurance America che ha trattato delle strategie internazionali applicabili nell’Industry italiana per avere un impatto concreto sulla sostenibilità al di là dell’offerta dei prodotti green.

Tra i temi più attuali, l’importanza della comunicazione e del contatto con il cliente volti ad aumentare la sua conoscenza e la sua fiducia sono fattori particolarmente rilevanti nei mercati emergenti, in cui la sottoscrizione di copertura assicurativa è fortemente condizionata dal ciclo economico, con crescite nei periodi più floridi e forti blocchi nei momenti critici. Ma al centro c’è stata anche la Legge di Bilancio 2024 che prevede che le imprese aventi sede legale in Italia o all’estero con una stabile organizzazione nel nostro paese avranno l’obbligo di assicurarsi contro i rischi catastrofali. Ne ha parlato in particolare Roberto Novelli, Responsabile dell’Ufficio Segreteria di Presidenza e del Consiglio IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, per chiarezza in merito alle implicazioni per il settore. Il tema catastrofale ha un ruolo collettivo in quanto impatta sia su persone che su imprese: il costo complessivo di un evento è maggiore nei paesi che tardano a ripartire.

Un aiuto può arrivare dall’AI se però se ne farà un uso etico. L’intelligenza artificiale potrà infatti efficientare la relazione con il cliente e supportare il reperimento dei dati su variabili non popolate per rispondere all’aumento degli eventi catastrofali e all’incertezza macroeconomica.