Viviamo in un’epoca di profonde disuguaglianze, aumentate negli ultimi decenni all’interno di molti Paesi. L’Italia non è da meno con molteplici divari che si intrecciano, sovrappongono e riproducono, disegnando strutture di opportunità e modalità di cittadinanza differenziate per gruppi sociali e territori del Paese. Nonostante la vasta presenza di tali disuguaglianze, viene fatto ancora troppo poco per rimuoverne le cause. Per questo motivo, Oxfam Italia ha lanciato il manifesto “Per un Futuro di Uguaglianza”, che l’ONG definisce un “invito all’azione rivolto a tutti, perché del contributo di tutti c’è bisogno”.
Nel documento Oxfam Italia fornisce l’identikit delle disuguaglianze sulla base di tre categorie:
- Radicate: ovvero quelle disuguaglianze che hanno cause profonde difficili da estirpare, ma sono ineluttabili perché frutto di scelte politiche che possono essere contrastate;
- Nocive: non solo ingiuste, ma che nuocciono alla società creando fratture in base a condizioni fuori dal controllo degli individui, come l’origine familiare, il genere o la nazionalità;
- Insostenibili: disuguaglianze in contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza e con l’obbligo dello Stato di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana;
Nel Manifesto, inoltre, Oxfam traccia sei istantanee relative ad altrettante dimensioni nelle quali le disuguaglianze si manifestano in Italia: il benessere economico, il mercato del lavoro, l’istruzione, la salute, il genere e la mobilità generazionale.
Indice
Disuguaglianza economica
A fine 2021, il 10% degli italiani più ricchi deteneva 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Nello stesso anno, inoltre, l’Italia si collocava in 20° posizione su 26 Paesi dell’UE per il profilo meno egalitario della distribuzione dei redditi disponibili. Oxfam rileva anche che tra il 2005 e il 2021 la quota di famiglie in povertà assoluta è più che raddoppiata.
Alla luce di questo, Oxfam fornisce delle proposte per contrastare la disuguaglianza economica:
- Riforma del sistema fiscale che ne aumenti il grado di progressività ed elimini trattamenti fiscali differenziati tra cittadini con le stesse capacità economiche o nelle stesse condizioni personali;
- Lotta all’evasione fiscale per recuperare risorse da investire in servizi pubblici e per le politiche sociali;
- Potenziamento della portata redistributiva dei trasferimenti pubblici;
- Riforma del reddito di cittadinanza che lo renda più equo ed efficiente, preser-vandone il carattere universalistico e non categoriale;
- Politiche nazionali ed europee per la concorrenza in grado di abbassare o abbattere le barriere nell’accesso ai mercati (come quelle legate alla tecnologia o ai comportamenti delle imprese) ed erodere le rendite che si accompagnano a posizioni monopolistiche.
Lavoro povero
Secondo quanto riportato da Oxfam, 1 lavoratore su 4 in Italia ha una retribuzione individuale bassa (inferiore al 60% della mediana). Inoltre, più di 1 lavoratore su 10 si trova in una situazione di povertà (vive in un nucleo con reddito familiare equivalente inferiore al 60% della mediana). Solo tra i dipendenti, quasi 3 milioni di lavoratori sono precari a inizio 2023.
Le proposte di Oxfam per contrastare il lavoro povero sono:
- Adozione di politiche industriali in grado di favorire la creazione di posti di lavoro di qualità (tutelati e ben retribuiti);
- Introduzione per legge del salario minimo;
- Estensione erga omnes dei principali contratti collettivi nazionali;
- Condizioni più stringenti per il ricorso alla contrattazione atipica;
- Incentivi al modello d’impresa stakeholders first ovvero attento alle esi-genze dei lavoratori, dei territori e delle comunità interessate dalle atti- vità d’impresa.
Povertà educativa
Il 4,1% del PIL è speso in istruzione nel 2021, un dato inferiore alla media europea (4,8%). Inoltre, nel 2022 sono l’11,5% i giovani che hanno lasciato la scuola prima del tempo, un dato allarmante. Infine, il 27,5% degli studenti di famiglie svantaggiate in terza media, nel 2021, ha bassi apprendimenti.
Le proposte di Oxfam sono:
- Una strategia nazionale volta al rafforzamento delle comunità educanti e dei patti educativi di comunità;
- Potenziamento del sistema di orientamento e continuità didattica;
- Investimenti in innovazione didattica per una scuola inclusiva e di qualità.
Disuguaglianze in salute
La spesa sanitaria nel 2021 ammontava a 168 miliardi, di cui il 75,6% a carico del Servizio Sanitario Nazionale e quasi il 22% a carico delle famiglie. Inoltre, più di 600.000 famiglia (soprattutto al Sud) nel 2020 hanno dovuto affrontare spese insostenibili rispetto ai propri bilanci familiari. E nel 2021 l’11,1% della popolazione ha dovuto rinunciare a presta- zioni sanitarie. Anche per quanto riguarda la spesa pubblica pro-capite in sanità l’Italia è al di sotto della media europea e fanalino di coda nel G7.
Le proposte di Oxfam sono:
- Aumento del finanziamento al Sistema Sanitario Nazionale in maniera costante e stabile portandolo alla media europea;
- Investimenti sul personale sanitario in termini di riforma dei percorsi formativi e valorizzazione delle competenze;
- Ridefinizione del rapporto pubblico-privato per ridurre le diseguaglianze d’accesso ai servizi sanitari di qualità;
- Definizione di una nuova governance tra Stato e Regioni per ridurre le disuguaglianze territoriali.
Disuguaglianza di genere
È al 51,1% il tasso di occupazione femminile (15-64) nel 2022, con un divario rispetto agli uomini di 18 punti percentuali, osserva Oxfam. Inoltre, il 71,8% delle dimissioni volontarie tra i dipendenti con figli fino a tre anni nel 2021 ha riguardato le madri. Rispetto alla parità di genere, un altro dato non molto incoraggiante è che solo 16 società quotate su 407 nel 2022 hanno una donna Ceo.
Le proposte di Oxfam per contrastare il gap di genere sono:
- Investimenti pubblici in infrastrutture sociali che permettano di ridurre il lavoro di cura a carico delle donne e incrementino l’occupazione femminile;
- Adozione da parte del settore pubblico e privato di politiche volte alla realizzazione delle pari opportunità del proprio personale quali ad esempio misure di conciliazione vita e lavoro, il reclutamento gender neutral, la parità salariale;
- Adozione di politiche e strumenti per la parità di genere nelle scuole e per combattere discriminazioni e stereotipi sin dai primi anni di vita.
Disuguaglianza generazionale
Un giovane su 4, under-30, nel 2021 è a rischio povertà o esclusione sociale. Inoltre, i figli i cui genitori appartengono al 20% più povero della popolazione hanno il 32% di probabilità di condividere lo stesso destino dei genitori e soltanto il 12% di probabilità di raggiungere il 20% più ricco della piramide sociale. I figli i cui genitori appartengono al top-20% hanno quasi il 60% di probabilità di occupare posizioni nel 40% più ricco della popolazione italiana.
Le proposte di Oxfam riguardo la disuguaglianza generazionale sono:
- Tassazione progressiva delle eredità e donazioni;
- Disposizione di doti finanziarie o garanzie pubbliche per linee di credito private per l’accesso a risorse finanziarie per iniziative autonome ai giovani che provengono da famiglie più svantaggiate e che posseggono un livello adeguato di capitale umano;
- Politiche del welfare (trasferimenti ad hoc, politiche abitative) che favoriscano l’emancipazione socio-economica dei giovani;
- Rafforzamento del piano “Neet working” adottato dal Governo Draghi nel 2022.