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Il consulente finanziario come trait d’union tra risparmio ed economia reale

“Anasf negli ultimi anni ha rafforzato progressivamente il suo posizionamento nel contesto politico-istituzionale, anche alla luce del rinnovato interesse per il tema della gestione del risparmio delle famiglie italiane. Dal punto di vista normativo, l’associazione ha contribuito a raggiungere importanti traguardi come il DDL capitali, che promuove l’educazione finanziaria, la riforma fiscale, che punta alla razionalizzazione della tassazione dei redditi, il disegno di legge competitività, che ha posto l’esigenza di inserire l’educazione finanziaria all’interno dell’insegnamento dell’educazione civica, e l’ESAP, che ha come obiettivo quello di semplificare per gli investitori il processo di investimento”. Questo il discorso inaugurale di Luigi Conte, presidente Anasf, alla conferenza di ConsulenTia “Protagonisti del futuro”, moderata da Andrea Cabrini di CNBC. Il convegno, che ha visto un confronto diretto tra esponenti delle istituzioni politiche e finanziarie, si è concentrato su temi quali il consolidamento dell’industria della consulenza finanziaria, la regolamentazione, e i prossimi passaggi necessari perché quella del consulente finanziario diventi figura di riferimento per l’evoluzione del settore del risparmio e cinghia di trasmissione per l’economia reale. “In Anasf sosteniamo mercati ed economia reale orientando gli investitori privati. Il risparmio è infatti un asset strategico, nonché un booster fondamentale per la crescita socioeconomica del Paese. Per questo motivo, la figura del consulente finanziario deve essere sempre più tangibile e riconoscibile sul mercato”, ha aggiunto Conte. 

Il presidente Anasf Luigi Conte durante il discorso inaugurale

In questo contesto, il ruolo della tecnologia nell’evoluzione della professione del consulente è cruciale secondo Paolo Benanti, presidente Commissione AI per l’informazione, dipartimento per l’informazione e l’editoria, Presidenza Consiglio dei Ministri, che ha sottolineato come tecnologie come l’intelligenza artificiale e competenze umane vadano integrate perché “la fiducia, caratteristica umana, non potrà mai essere garantita da una macchina”.

Anche la politica ha una funzione decisamente rilevante nella promozione della figura del consulente finanziario e nel favorire l’impiego del risparmio privato per lo sviluppo dell’economia reale. E il DDL capitali e la revisione dei PIR (Piani Individuali di Risparmio) “vanno proprio in questa direzione” secondo Federico Freni, sottosegretario Ministero economia e finanze. “Occorre tuttavia creare un aggancio più diretto con l’economia reale, indirizzando la ricchezza privata verso l’economia reale. E questo è l’obiettivo del lavoro in sinergia tra risparmio gestito e politica”, ha aggiunto Freni.

Della stessa opinione un altro esponente del mondo della politica, Maurizio Casasco, presidente Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, secondo il quale i 1.300 miliardi di euro circa di risparmio dei cittadini europei devono “diventare motore dell’economia reale. A tal fine, servono maggiori investimenti in equity, una regolamentazione più semplice per le PMI, e un mercato finanziario europeo unitario”. Per Casasco, però, c’è bisogno anche di capitale umano che sappia trasferire la fiducia nel sistema economico del Paese a imprese e famiglie. Ed è qui che si inserisce il consulente finanziario, “motore di trasferimento del risparmio all’economia reale”. 

Come accelerare, dunque, questo processo di sostegno al Paese? “Attraverso una maggiore educazione finanziaria degli italiani e l’alfabetizzazione digitale, per rafforzare la loro fiducia nei professionisti, ovvero i consulenti, che sono in grado di incanalare i risparmi negli ambiti più produttivi tanto per il risparmiatore quanto per la nazione”, sostiene Marco Osnato, presidente VI Commissione finanze, Camera dei Deputati. 

Se Anasf, definita da molti ospiti del convegno un’”infrastruttura del Paese”, fa da trait d’union tra investitori retail e politica, CDP, invece, indirizza direttamente il risparmio dei cittadini, attraverso il risparmio postale, in strumenti per la crescita dell’economia. “CDP raccoglie il 7% del risparmio degli italiani per investirlo in infrastrutture sociali. Si tratta di una fetta ancora troppo piccola, che lascia ampio margine di miglioramento per velocizzare il trasferimento del risparmio nell’economia del Paese”, osserva Fabio Massoli, direttore finanza, amministrazione e controllo Cassa Depositi e Prestiti.

Anche secondo Federico Cornelli, commissario Consob, c’è ancora molto da fare per sfruttare a pieno l’equity, cioè il capitale di rischio. “L’Europa è un po’ indietro in questo, ma ha delle infrastrutture solide, come le Borse e, naturalmente, i consulenti. Bisogna mettere al centro dell’agenda la ricapitalizzazione dell’Europa”, sostiene il commissario Consob. 

A dover scendere in campo per garantire il passaggio del risparmio dalle case degli italiani all’economia del Paese serve anche l’intervento delle imprese. “Nonostante non si sia tornati ai livelli pre-pandemia e individui e imprese si trovino ancora in uno stato di sofferenza economica, dagli ultimi dati dell’Osservatorio dell’economia reale emerge una continua volontà di fare impresa. Alla luce di ciò, è ancora più importante affiancare famiglie e imprese per supportarle nelle scelte di allocazione del risparmio. Confesercenti e ANASF sono due attori fondamentali in questa partita”, afferma Patrizia De Luise, presidente Confesercenti. 

Certo, nonostante ci siano indubbie opportunità da sfruttare e segnali positivi sulla propensione di individui e aziende a trasferire il risparmio verso l’economia, il contesto geopolitico di forte tensione rende più difficile mantenere alta la fiducia nel mercato. Ma secondo Paolo Magri, vicepresidente esecutivo ISPI, bisogna “guardare oltre le crisi. Anzi, tutta l’Europa deve posizionarsi in questo contesto volatile, che significa elargire investimenti sempre maggiori, che superino in futuro i 180 miliardi di bilancio annuale previsti attualmente”. 

Il risparmio è una dimora che va protetta e curata. I consulenti sono esperti di connessioni e collegare l’ambito politico, finanziario, della società civile e geopolitico, come è stato fatto oggi dai relatori, significa dare un contributo alla crescita economica e cultura del Paese”, ha sottolineato Conte a chiusura dell’evento.