Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, una ricorrenza istituita a livello internazionale per ricordare lo sterminio dei milioni di ebrei vittime dell’Olocausto, ma anche tutte le altre categorie di persone perseguitate dai nazifascisti (tra cui i rom, gli omosessuali e gli oppositori politici).
È stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 a istituire il 27 gennaio come International Day of Commemoration in Memory of the Victims of the Holocaust. La data, infatti, segna l’anniversario della liberazione del campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau (attivo tra il 1940 e il 1945) da parte dell’esercito sovietico.
Attraverso questa giornata, la comunità internazionale non vuole solo ricordare, ma anche trasmettere ai posteri la necessità che “la banalità del male” di cui parla Hannah Arendt non si compia mai più.
La Arendt è stata una delle tante voci fondamentali di coloro che hanno vissuto la persecuzione nazista sulla propria pelle. Tra queste, una delle più note in Italia è quella di Primo Levi che, dopo aver scritto diversi libri con l’obiettivo di raccontare l’orrore dell’Olocausto, si suicidò quant’anni dopo la sua prigionia.
Una voce italiana che ancora oggi si batte per diffondere la memoria soprattutto tra le generazioni più giovani è quella della senatrice a vita Liliana Segre, che ogni anno regala alla comunità il ricordo della propria testimonianza. Quest’anno tornerà, insieme a Fabio Fazio, al Binario 21 di Milano per ripercorrere quella giornata di 79 anni fa in cui venne deportata ad Auschwitz-Birkenau ( la direttà andrà in onda alle 20.35 su Rai 1). “Indifferenza. Gli orrori di ieri, di oggi e di domani fioriscono all’ombra di quella parola. Per questo ho voluto che fosse scritta nell’atrio del Memoriale della Shoah di Milano, quel binario 21 della Stazione Centrale da cui partirono tanti treni diretti ai campi di sterminio, incluso il mio”, scrive la senatrice in “La memoria rendere liberi”.
E la Segre lancia un importante messaggio per i giovani: “Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare”.
Tante anche le parole spese dalle figure politiche più di rilievo nel mondo. La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha definito la Shoah “abisso dell’umanità”, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che ricordare è un dovere affinché gli errori del passato non vengano ripetuti.
Ieri il Parlamento dell’UE ha commemorato le vittime dell’Olocausto, occasione in cui la presidente Roberta Metsola ha affermato che “chi è antisemita è antieuropeo”, sottolineando che l’odio “trova ancora troppe voci che lo scusano”. Anche la presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen ha evidenziato che ancora oggi è doveroso “denunciare l’antisemitismo, l’antiziganismo e tutte le forme di odio e discriminazione…. (l’antisemitismo) è di nuovo in aumento in Europa. Così come la negazione, la distorsione e la banalizzazione dell’Olocausto”.
“‘Mai più’ è stata la promessa che mio padre mi ha inculcato per la prima volta durante una cena di famiglia, istruendo me e i miei fratelli sugli orrori della Shoah”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, concludendo il suo discorso con queste parole: “Nel Giorno internazionale della Memoria e ogni giorno, gli Stati Uniti sono al fianco delle vittime dell’Olocausto, delle loro famiglie e dei loro discendenti. Ricordiamo. Onoriamo le loro storie. Affronteremo l’odio e le menzogne che portano con sé gli echi terrificanti di uno dei peggiori capitoli della storia umana”.
Eventi commemorativi di diversa natura, tra cui programmi televisi, spettacoli, proiezioni cinematografiche e presentazioni di libri, riempiranno il Giorno della Memoria. Tra questi, oltre alla già citata iniziativa di Liliana Segre, su History Channel (canale 411 di Sky) alle 21.50 verrà trasmesso il documentario “Disegni dall’olocausto”, che presenterà 30.000 disegni che rappresentano il dolore delle vittime dello sterminio, risalenti agli anni 1939-1945 e scovati nei posti più impensabili.
Un’altra iniziativa interessante è quella promossa da Chora Media, fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), Memoriale della Shoah di Milano e Urban Vision, che a Roma, Milano, Napoli e Genova hanno organizzato un evento in cui il consueto minuto di silenzio verrà tramutato in un minuto di parole dei sopravvissuti italiani, grazie all’ascolto di quattro estratti audio.
A Roma anche “Memoria genera Futuro”, evento in cui verranno proiettati a Palazzo delle Esposizioni “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza (alle ore 18) e “La tregua” di Francesco Rosi (ore 20), l’adattamento cinematografico di uno dei libri più noti di Primo Levi.