Bambini della scuola dell'infanzia FAES

Sostenibilità solidale

FAES, raccolta giocattoli per il reparto pediatrico dell’Istituto dei Tumori a Milano

Giocattoli, peluche, costruzioni, fogli da disegno e matite colorate per i piccoli pazienti del reparto di oncologia pediatrica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Dai bambini della scuola dell’infanzia FAES Aurora arriva un gesto di vicinanza e solidarietà per i coetanei che sono ricoverati in ospedale.

La scuola dell’infanzia FAES Aurora ha infatti lanciato, per il primo anno, l’iniziativa di solidarietà, Donare fa bene al cuore, che coinvolge genitori, alunni e maestre, in collaborazione con il reparto pediatrico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

“Si tratta di portare a scuola materiale di cancelleria e giocattoli da regalare ai bambini ricoverati, in modo da offrire loro un piccolo momento di gioia in vista della Pasqua e fare noi stessi esperienza di quanto sia bello donare a chi ne ha bisogno. Per questo crediamo che i giocattoli possano essere anche usati, purché in buono stato: imparare a rinunciare a qualcosa di caro è un gesto di generosità ancora più grande”, spiega Maria Acerbi, coordinatrice delle attività di orientamento delle Scuole FAES di Milano, che insieme alla maestra Emily Ferraiuolo della materna FAES Aurora e al cappellano don Salvatore Amico Roxas ha ideato l’iniziativa.

La raccolta continuerà fino a venerdì 18 marzo, in modo che tutto il materiale possa essere consegnato prima delle vacanze di Pasqua e i piccoli pazienti ricevano una bella sorpresa. “Purtroppo durante l’emergenza Covid gli aiuti e il supporto al reparto pediatrico sono molto diminuiti”, continua Acerbi, “Per questo pensiamo che far sentire il nostro affetto durante il periodo pasquale assuma un significato ancora più profondo: attraverso un piccolo gesto, i nostri alunni possono regalare un grande sorriso e imparare il valore della condivisione, creando insieme a genitori e insegnanti quella rete virtuosa che sta alla base dei valori delle nostre scuole”.