EFPA Italia Meeting 2022

Consulenza finanziaria e metaverso: un binomio possibile soprattuto per attirare i giovani

L’interesse per il metaverso ha subito un’accelerazione durante la pandemia. I progressi della tecnologia blockchain hanno spinto milioni di persone a interagire tramite avatar di sé stessi per socializzare, effettuare acquisti e pagamenti. Tanto che anche il mondo della consulenza finanziaria non può ignorare questa realtà.

Sebbene le regole e i potenziali scenari siano tuttora in divenire, infatti, anche il mondo finanziario deve considerare il metaverso come uno dei possibili canali nella propria strategia. Uno scenario analizzato da una ricerca realizzata da FINER Finance Explorer, presentata all’EFPA Italia Meeting 2022 – di cui ESGnews è media partner – che esamina come la relazione tra consulenti finanziari e clienti stia cambiando alla luce dell’annunciata rivoluzione del metaverso e quali siano le sfide da affrontare.

“Dal nostro studio è emerso che solo il 22% degli intervistati afferma di conoscere il concetto di metaverso. La relazione fisica continua ad essere fondamentale per i consulenti finanziari, sebbene ci sia un crescente interesse da parte loro verso questo tema innovativo”, afferma Nicola Ronchetti, Founder Ceo di FINER Finance Explorer

Al momento, comunque, la relazione tra metaverso e finanza è ancora debole, principalmente perché la realtà aumentata è “un’esperienza d’uso in settori che non riguardano la finanza”, prosegue Ronchetti. In futuro, però, per il 42% dei professionisti intervistati il metaverso sarà un trend su cui investire

Quindi, metaverso e consulenza, sono un binomio possibile? Secondo gli intervistati più giovani (fascia tra i 35 e i 40) il metaverso può essere un “potenziatore” della relazione tra consulente e cliente e uno strumento di comunicazione efficace”. Il consiglio di Ronchetti al consulente finanziario è, pertanto, quella di non snobbare il metaverso. 

Simone Spezzibottiani, Responsabile Wealth Management e Sviluppo Rete CF, Direzione Centrale Consulenti Finanziari di Che Banca! si dice “sollevato” dal fatto che la relazione intrapersonale continui ad essere parte integrante e cruciale del mestiere del consulente, “senza per questo chiudere le porte al metaverso”. 

La pensa così anche Alberto Martini, Head of Wealth Management di Banca Mediolanum, secondo il quale la forza della relazione è ancora più vera adesso che stiamo assistendo al passaggio dalla consulenza finanziaria a quella “patrimoniale”. “In questo quadro la tecnologia può svolgere un ruolo importante come abilitatore della relazione, cercando un equilibrio per ogni caso tra rapporto umano e digitale”, spiega Martini per il quale in questa fase di grande incertezza il ruolo del consulente è estremamente importante per permettere ai risparmiatori di fare le scelte più opportune.

Spezzibottiani nel suo discorso introduce anche un altro tema interessante: quello che lui chiama “antifragilità” del consulente, intendendo un concetto che va oltre la resilienza. Se quest’ultima si riferisce al “tenere botta e resistere”, l’antifragilità indica anche un’evoluzione oltre la resistenza. 

I due manager di Chebanca! e Banca Mediolanum concordano sull’importanza del ricambio generazionale della professione dei consulenti, che implica investire sui giovani che sono più abituati alle tematiche innovative come il metaverso. Questa, secondo i due, è la via da perseguire per creare valore per i clienti.