Le parole innovazione e sostenibilità sono diventate di uso comune nei dibattiti economici tra politici, manager ma anche tra gli stessi consumatori. Ma cosa pensano gli italiani dell’innovazione e della sostenibilità del nostro Paese? E delle aziende innovative e/o sostenibili ed in particolare delle banche e assicurazioni? La ricerca, promossa da AIFIn, il Think Tank indipendente italiano specializzato sull’innovazione finanziaria, e realizzata dall’istituto di ricerca MarketLab, ha avuto come principale obiettivo quello di raccogliere le percezioni degli italiani su questi due importanti temi, innovazione e sostenibilità, cercandone anche le possibili correlazioni.
Si è voluto raccogliere innanzitutto la percezione a livello Paese (Italia), per poi richiedere un confronto tra i vari settori economici, rilevare le caratteristiche e i brand delle aziende ritenute più innovative o sostenibili, ed infine fare un focus specifico sul sistema finanziario ed in particolare sulle banche e assicurazioni.
“Innovazione e sostenibilità sono concetti multidimensionali e multidisciplinari, non certo facili da definire e circoscrivere soprattutto per il consumatore”, ha commentato Sergio Spaccavento, presidente AIFIn, “L’indagine fa parte di un più ampio programma di ricerca sul tema – Innovazione finanziaria e Sostenibilità – che si concluderà nel primo trimestre 2024 in occasione della celebrazione dei 20 anni di AIFIn. L’obiettivo è sempre quello di promuovere la cultura dell’innovazione e il relativo confronto costruttivo all’interno del settore bancario, assicurativo e finanziario. Con questo programma di ricerca intendiamo stimolare nuovamente l’industria ad integrare obiettivi di sostenibilità nelle strategie e progettualità innovative. Tutto questo coinvolgendo i diversi stakeholders nella concettualizzazione dell’innovazione finanziaria sostenibile e rilevando le loro priorità in termini di aspettative verso le istituzioni finanziarie”.
Dalla ricerca emerge, come primo dato significativo, che gli italiani hanno una opinione incerta (39%) nel considerare il nostro Paese innovativo (capace di innovare) e ancor di più (42%) attento e impegnato sul tema della sostenibilità. Inoltre tra chi ha espresso un’opinione più definita (si o no), prevale una percezione più negativa che positiva, rafforzata anche da una scarsa fiducia sulla capacità di promuovere in Italia adeguate politiche su entrambi i temi. Tuttavia in tale contesto, una larghissima maggioranza degli intervistati (circa l’80%) ritiene che una specifica e adeguata politica dell’innovazione e/o della sostenibilità possa da un lato favorire la crescita economica e la competitività dell’Italia e dall’altro rendere il nostro Paese più sostenibile.
La ricerca ha individuato anche gli “attori” istituzionali che per gli italiani potrebbero avere un ruolo primario nel promuovere e favorire l’innovazione e la sostenibilità, mettendo al primo posto l’Università e i centri di ricerca per l’innovazione e gli enti territoriali (Regioni e Comuni) per la sostenibilità. Interessante osservare, in questa speciale classifica, il diverso posizionamento dato ad alcune istituzioni, enti ed organizzazioni pubbliche e private quali ad esempio: l’Unione Europea, il Governo, un Ministro con specifiche competenze e poteri, le associazioni di categoria, le singole imprese.
La ricerca ha anche indagato i settori economici percepiti come più innovativi e sostenibili. In una valutazione comparativa il settore bancario, assicurativo e finanziario si colloca solo all’ottavo posto per l’innovazione e ben al ventesimo per la sostenibilità. Tuttavia è interessante osservare che per gli intervistati un settore bancario, assicurativo e finanziario più innovativo e più sostenibile potrebbe favorire la crescita economica e la competitività (58%) e la sostenibilità (51%) del nostro Paese.
“Innovazione e sostenibilità possono contribuire, attraverso adeguate politiche pubbliche e sinergie tra pubblico e privato, a migliorare la competitività dell’Italia e favorirne lo sviluppo sostenibile. Riteniamo che il settore finanziario nel suo complesso, visto la sua fondamentale e centrale funzione nel sistema economico e sociale (pagamenti, credito, risparmio e investimenti, trasferimento dei rischi), possa avere un ruolo strategico nel promuovere e favorire l’innovazione e la sostenibilità a vantaggio del Paese, in modo diretto ed indiretto. Pertanto integrare obiettivi di sostenibilità nell’innovazione delle istituzioni finanziarie potrebbe avere impatti estremamente positivi. L’aspettativa in tal senso dei consumatori verso l’industria ne è una conferma”, ha proseguito Spaccavento.
L’indagine ha poi rilevato le caratteristiche che rendono, nella percezione dei consumatori, una azienda “innovativa” o “sostenibile”, raccogliendo poi in forma spontanea i brand di riferimento. Su questo aspetto, dalla ricerca emerge una significativa correlazione soprattutto tra innovazione e sostenibilità (meno rilevante quella inversa). Tra i brand innovativi più citatati ovviamente ci sono quelli delle aziende tecnologiche (BigTech internazionali come Apple e Amazon), ma anche quelle del settore energy e alimentare italiane, mentre il primo brand finanziario è solo al ventiquattresimo posto. Per le aziende più sostenibili prevalgono quelle del settore energy italiane mentre il primo brand finanziario è solo al cinquantesimo posto.
Relativamente alle banche e assicurazioni, ancorché l’innovazione e la sostenibilità non siano indicate come fattori di scelta primari, una quota significativa degli intervistati (44%) dichiara una propensione favorevole al cambiamento per una banca o assicurazione più innovativa e sostenibile, concetto di cui sono state rilevate le caratteristiche in forma spontanea attraverso delle keyword.
“L’innovazione e la sostenibilità, soprattutto se integrate, possono essere fonti di vantaggio competitivo e di attrattività per le aziende di qualsiasi settore. Essere riconosciute come aziende innovative e sostenibili diventa dunque strategico anche per le istituzioni finanziarie. Essendo l’innovazione e la sostenibilità interpretati spesso dal consumatore come elementi di valutazione generici o anche difficili da identificare, la ricerca ha evidenziato quali siano i fattori di scelta e le aree di offerta e/o funzionali su cui le stesse banche e assicurazioni potrebbero maggiormente impegnarsi in termini di innovazione, anche integrando obiettivi di sostenibilità. La ricerca ha rilevato inoltre le barriere all’adozione dell’innovazione da parte dei consumatori di servizi bancari e assicurativi. C’è un tema di adeguata generazione di “value for money” dell’innovazione ma anche di comprensione dell’innovazione stessa (essendo la materia bancaria e assicurativa ritenuta complessa) e di rischi percepiti. Le istituzioni finanziarie pertanto dovrebbero non solo migliorare la loro capacità di innovazione, preferibilmente coinvolgendo il cliente nel relativo processo, ma anche comunicare e “spiegare” meglio l’innovazione portata sul mercato”, ha aggiunto Spaccavento
Sono state rilevate nella ricerca le banche e le compagnie di assicurazioni percepite più innovative, tra quelle che operano in Italia. Questo dato ha contribuito a definire la prima edizione del Financial Innovation Maturity Index AIFIn, insieme all’opinione, più tecnica, espressa da esperti e manager/professional del settore sulla capacità di innovazione delle singole istituzioni finanziarie.
Considerato un panel di 61 tra banche e compagnie assicurative retail, quelle aderenti AIFIn (22 istituzioni finanziarie inserite nel panel su 32 aderenti) pesano oltre il 60% dell’indice ad indicare l’ottima percezione in termini di innovazione delle istituzioni finanziaria che partecipano al Think Tank.
“Il Financial Innovation Maturity Index vuole essere un ulteriore stimolo per migliorare la capacità di innovazione delle istituzioni finanziarie. L’iniziativa è collegata al nostro specifico modello di Certificazione dell’Innovazione di cui abbiamo rivisto la metodologia inserendo la sostenibilità come un ulteriore elemento di analisi. Questo significa che nel valutare la capacità di innovazione delle istituzioni finanziarie daremo una particolare rilevanza anche alla volontà di integrare obiettivi di sostenibilità nelle strategie e progetti di innovazione. L’indice dimostra la forte attenzione, sensibilità ed impegno delle istituzioni finanziarie aderenti AIFIn sull’innovazione. Il nostro ruolo è quello di continuare a stimolare e supportare il settore bancario, assicurativo e finanziario a migliorare continuamente la cultura e la capacità dell’innovazione, attraverso attività di ricerca, formazione e confronto/collaborazione sulle best practice. Avere istituzioni finanziarie capaci non solo di innovare ma anche di farlo in modo sostenibile aumenterebbe gli impatti positivi sull’intero sistema finanziario, sull’economia e sulla società. Nel 2024 amplieremo la ricerca e l’indice anche a istituzioni finanziarie specializzate e che operando prevalentemente B2B/B2B2C come SGR, istituti di pagamento, banche e compagnie assicurative specializzate al fine di coinvolgere il maggior numero di operatori”, ha concluso Spaccavento.