L’Italia è in ritardo nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu. La crisi sistemica del modello di sviluppo dominante, accelerata dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici, sta aumentando le disuguaglianze sociali. È questo lo scenario che emerge dal settimo Rapporto annuale presentato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella giornata inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022, in programma dal 4 al 20 ottobre, con oltre 900 eventi in tutta Italia e online.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’ASviS e letto in apertura dei lavori, esprime “apprezzamento per i propositi del Festival, diretti a creare una diffusa cultura della sostenibilità, fondamento di un’economia equilibrata e inclusiva a beneficio della collettività”.
Dal 2016, Il Rapporto annuale “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” dell’ASviS fa il punto della situazione italiana rispetto all’Agenda 2030 grazie al contributo degli esperti provenienti dagli oltre 300 Aderenti all’Alleanza. Tra gli strumenti statistici innovativi che caratterizzano la pubblicazione ci sono le quattro “frecce” della sostenibilità, infografiche sulle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, economica, istituzionale e sociale).
Il Rapporto contiene inoltre dieci proposte sugli ambiti prioritari in cui bisogna intervenire, fornendo una visione d’insieme sulla sostenibilità nel nostro Paese, in Europa e nel mondo.
“Nonostante la ripresa registrata nell’ultimo biennio, caratterizzato dalla caduta e dal rimbalzo dell’economia causati dalla pandemia, gli indicatori di sostenibilità dell’Italia, in particolare quelli sociali e ambientali, sono in peggioramento”, ha affermato la Presidente dell’ASviS Marcella Mallen. “Per sottolineare questa situazione di emergenza abbiamo rappresentato i dati del Rapporto usando quattro frecce, relative alle quattro dimensioni della sostenibilità, ambientale, economica, istituzionale e sociale. Dal 2019 al 2021 registriamo un aumento delle disuguaglianze di reddito, una crescente difficoltà del sistema sanitario di rispondere alle esigenze dei cittadini, specialmente dei più deboli e un arretramento degli indicatori ambientali, in particolare quelli sul consumo di suolo e sulla gestione delle risorse idriche. L’urgenza di costruire un modello di sviluppo realmente sostenibile ci impone di dare una svolta radicale al nostro modo di abitare la Terra e ad impegnarci per diffondere un benessere condiviso e durevole, come indicato dall’Agenda 2030”.
Il Rapporto, grazie ai più recenti dati statistici disponibili, elabora 33 diversi indicatori di sostenibilità permettendo, per la prima volta, di confrontare la situazione dell’Italia e dell’Unione Europea dal 2019 al 2021, gli anni precedente e successivo a quello della prima ondata di pandemia da Covid-19, che ha sconvolto tutti i trend statistici mondiali. Dal Rapporto 2022 emerge, in particolare, che l’Italia ha registrato nell’ultimo biennio dei passi avanti soltanto per due Goal (7 e 8), mentre per altri due (2 e 13) viene confermato il livello del 2019. Per tutti i restanti Goal dell’Agenda 2030 (1, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 15, 16 e 17) il livello registrato nel 2021 è al di sotto di quello del 2019, a conferma del fatto che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica. A causa della mancanza di dati, i Goal 11, 12 e 14 non sono analizzati fino al 2021.
Nel documento si ribadisce l’allarme per i numerosi ritardi e problemi che l’attuazione dell’Agenda 2030 sta avendo in Italia e nel mondo. Il tempo a disposizione per cambiare passo sta finendo.
“Il Rapporto conferma che stiamo superando la soglia tra un periodo storico in cui la crescita di produzioni e consumi, seppur con molte contraddizioni, generava un’analoga diffusione del benessere, dei diritti e della giustizia sociale a un nuovo periodo in cui la generazione della ricchezza economica porta benefici a una fascia di popolazione progressivamente più ristretta“, ha affermato il Presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini, “la frattura della pandemia, le guerre e gli scenari geopolitici mondiali, insieme al nuovo corso politico che si apre in Italia ci impongono di ripensare e cambiare passo. Le ‘quattro frecce’ lampeggiano, siamo in emergenza. Per ripartire bisogna prendere con decisione la strada della sostenibilità perseguendo i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Occorre un grande cambiamento, anche culturale, che deve essere innescato dalla politica e dalle istituzioni, realizzando tra l’altro le proposte del decalogo promosso dall’ASviS”.
Le proposte dell’ASviS
Le proposte trasversali contenute nel Rapporto per accelerare la transizione dell’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile coerente con l’impegno assunto nel 2015 da tutti i 193 Paesi dell’Onu con la sottoscrizione dell’Agenda 2030 sono quelle formulate durante la campagna elettorale quando l’ASviS ha consegnato alla forze politiche ”Dieci idee per un Italia sostenibile” da realizzare nella prossima legislatura. In sintesi:
- assicurare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile;
- disegnare il futuro partendo dal presente;
- promuovere giustizia, trasparenza e responsabilità;
- integrare la sostenibilità nel funzionamento del Parlamento;
- rendere più sostenibili ed equi i territori;
- impegnarsi per la giusta transizione ecologica;
- ridurre tutte le disuguaglianze;
- non lasciare indietro nessuno;
- tutelare la salute con un approccio integrato; garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia.
Le quattro frecce della sostenibilità di ASviS
I grafici riportati rappresentano il rapporto tra l’andamento dei dati relativi agli ultimi cinque anni e quello necessario per raggiungere gli specifici obiettivi quantitativi, in particolare, le quattro parti della freccia descrivono:
- Progresso significativo: il trend, se mantenuto nel futuro, garantisce il raggiungimento dell’obiettivo.
- Progresso moderato: si sta andando nella giusta direzione ma con una velocità insufficiente.
- Progresso insufficiente: di fatto la situazione risulta statica.
- Peggioramento: ci stiamo allontanando dall’obiettivo.
Obiettivi quantitativi a prevalente dimensione ambientale
Negli ultimi cinque anni il Rapporto rileva andamenti poco rassicuranti. Solamente l’obiettivo relativo alle coltivazioni biologiche mostra progressi significativi. Sette obiettivi sperimentano progressi ancora insufficienti, mentre per tre obiettivi si assiste a un peggioramento.
Obiettivi quantitativi a prevalente dimensione economica
Su sei obiettivi, due mostrano progressi significativi nel breve periodo, due progressi insufficienti e due un significativo peggioramento.
La situazione è eterogenea: su dieci obiettivi, tre presentano progressi significativi, uno sperimenta progressi moderati, tre progressi insufficienti e altri tre registrano un peggioramento complessivo. Tra questi, l’ASviS evidenzia la disuguaglianza di reddito, aumentata negli ultimi anni.
Obiettivi quantitativi a prevalente dimensione istituzionale
Due obiettivi mostrano progressi insufficienti nel breve periodo, mentre l’eliminazione del sovraffollamento nelle carceri mostra progressi moderati, in parte dovuti alle iniziative prese in relazione alla crisi pandemica.